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Enel, esiti dell’assemblea 2025: approvato dividendo di 0,47 euro per azione
Rinnovato il collegio sindacale, autorizzato un nuovo programma di buy-back fino a 3,5 miliardi e approvate modifiche statutarie per maggiore flessibilità operativa

Enel: l'assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti 2025 approva dividendo, buy-back e rinnovo del collegio sindacale
Si è tenuta ieri a Roma, sotto la guida del presidente Paolo Scaroni, l’Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti di Enel. In conformità all’art. 106, comma 4, del Decreto-Legge del 17 marzo 2020 n. 18, convertito con modifiche nella Legge del 24 aprile 2020 n. 27, il cui ambito di applicazione è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025, la partecipazione degli aventi diritto è avvenuta esclusivamente per il tramite del rappresentante designato dalla Società ai sensi dell’art. 135-undecies del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58. All’apertura dei lavori risultava rappresentato circa il 66,54% del capitale sociale.
Nel corso dell’Assemblea ordinaria è stato approvato il bilancio civilistico della Società al 31 dicembre 2024, mentre è stato presentato il bilancio consolidato del Gruppo Enel relativo al medesimo esercizio, comprensivo della Rendicontazione consolidata di sostenibilità. Su proposta del Consiglio di Amministrazione, è stata deliberata l’approvazione di un dividendo totale di 0,47 euro per azione, segnando un incremento del 9% rispetto a quello di 0,43 euro per azione distribuito per l’esercizio 2023. È stato inoltre deciso che verranno distribuiti 0,255 euro per azione come saldo, di cui 0,016 euro derivanti dall’utile residuo del 2024 e 0,239 euro come parziale distribuzione dalla riserva denominata “utili accumulati”. Questo saldo sarà versato a partire dal 23 luglio 2025, con stacco cedola previsto per il 21 luglio e “record date” fissata per il 22 luglio, tenendo conto delle 12.079.670 azioni proprie presenti in portafoglio alla data utile per la legittimazione al pagamento.
L’Assemblea ha anche approvato il rinnovo dell’autorizzazione al Consiglio di Amministrazione per l’acquisto e la successiva gestione di azioni proprie, attraverso un nuovo Programma di buy-back che sostituisce quello autorizzato nella seduta del 23 maggio 2024. Tale programma prevede l’acquisto fino a un massimo di 500 milioni di azioni, pari a circa il 4,92% del capitale, con un investimento complessivo non superiore ai 3,5 miliardi di euro. Il Programma ha finalità multiple: offrire una remunerazione aggiuntiva agli Azionisti mediante l’annullamento delle azioni acquistate, operare sul mercato come investimento a medio-lungo termine, e adempiere agli impegni derivanti dal Piano di incentivazione di lungo termine 2025, nonché da eventuali altri piani di azionariato dedicati agli amministratori o ai dipendenti di Enel o delle sue controllate. L’acquisto potrà avvenire nei 18 mesi successivi alla delibera assembleare, mentre per la disposizione delle azioni acquisite non sono stati fissati limiti temporali specifici, se non per quelle da annullare ai fini della remunerazione aggiuntiva.
Nell’ambito delle delibere, l’Assemblea ha inoltre stabilito criteri e modalità operative per l’acquisto e la gestione delle azioni proprie, definendo tra l’altro il metodo per la determinazione del prezzo di acquisto. È stato anche rinnovato il Collegio Sindacale: Pierluigi Pace ne sarà il Presidente, eletto dalla lista di minoranza sostenuta da un gruppo di società di gestione del risparmio e altri investitori istituzionali che ha ottenuto il 9,30% dei voti. Monica Scipione e Mauro Zanin sono stati nominati Sindaci effettivi, provenienti dalla lista del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), che ha raccolto il 90,32% dei voti. Sono stati infine designati come Sindaci supplenti Claudia Mezzabotta, Paolo Russo (entrambi indicati dal MEF), e Barbara Zanardi (espressione della minoranza). Il Collegio resterà in carica fino all’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2027. I profili professionali dei componenti e le liste di provenienza sono consultabili sul sito. È stato confermato anche il compenso annuale lordo di 85.000 euro per il Presidente del Collegio e di 75.000 euro per ciascun Sindaco effettivo, oltre al rimborso delle spese sostenute per l’incarico.
L’Assemblea ha poi approvato il Piano di incentivazione di lungo termine per il 2025 rivolto al management di Enel e delle società da essa controllate. Infine, in merito alla Relazione sulla politica di remunerazione per il 2025 e sui compensi erogati nel 2024, sono state approvate due sezioni: la prima con deliberazione vincolante, relativa alla politica retributiva adottata per gli amministratori, il Direttore Generale, i dirigenti strategici e i membri del Collegio Sindacale; la seconda, di natura non vincolante, ha illustrato i compensi corrisposti a queste stesse figure nel corso del 2024.
Durante la parte straordinaria della seduta, è stata approvata la modifica dell’articolo 5.1 dello statuto sociale, eliminando ogni riferimento al valore nominale espresso delle azioni. Tale cambiamento punta a garantire una maggiore flessibilità operativa, facilitando operazioni straordinarie che implichino concambi azionari o modifiche del capitale. Sono stati modificati anche gli articoli 16.2 e 25.4, relativi alle modalità di convocazione e svolgimento delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale: è stato eliminato l’obbligo della presenza fisica in un luogo specifico, rendendo possibile la partecipazione da remoto anche per le figure che presiedono le riunioni e per i segretari.
Sempre in ambito straordinario, è stata approvata la proposta di annullamento delle azioni proprie che saranno eventualmente acquisite nell’ambito del Programma di buy-back per la specifica finalità di riconoscere agli Azionisti un’ulteriore remunerazione oltre ai dividendi. L’annullamento potrà riguardare un massimo di 500 milioni di azioni, equivalenti al 4,92% circa del capitale, e dovrà avvenire entro 18 mesi dalla delibera assembleare. A tal fine, è stata conferita una delega al Consiglio di Amministrazione, e per esso all’Amministratore Delegato (con facoltà di subdelega), per procedere all’annullamento in un’unica soluzione o con più atti. Dal momento che è stato eliminato il valore nominale espresso, tale annullamento comporterà una riduzione del numero complessivo di azioni in circolazione, ma non del capitale sociale, determinando di conseguenza un aumento della parità contabile implicita delle azioni residue.