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Palazzi & potere

PRIMA PAGINA

Tutto quello che c'è da sapere dai giornali di oggi
 

 

Onu, accuse a Putin: barbarie in Siria

 

Clinton-Trump: il dibattito tv da 100 milioni di spettatori

 

«Prima gli svizzeri»: il Ticino vota contro i pendolari italiani

 

Giordania, scrittore ucciso per una vignetta anti-Isis

 

Referendum, oggi il governo fissa la data del voto

 

Raggi: «Sulla giunta di Roma decido io»

 

 

Esteri

Alle Nazioni Unite vertice straordinario del Consiglio di Sicurezza sulla drammatica situazione in Siria dopo i nuovi bombardamenti ad Aleppo. Alberto Flores d’Arcais su Repubblica: “Gli Usa: ad Aleppo barbarie dei russi. L’ambasciatrice americana durissima per il ruolo di Mosca: l’azione delle forze di Putin non è certo antiterrorismo. Condanna anche da Gran Bretagna e Francia”.

 

Sul Corriere della Sera, Giuseppe Sarcina intervista Staffan De Misura, inviato speciale Onu per la Siria: «Assad non accetta le intese e i jet di Mosca lo sostengono. La situazione ad Aleppo è agghiacciante, spaventosa, tragica. Senza un accordo tra russi e americani non si può risolvere la crisi”.

 

Tutto pronto per il confronto televisivo tra i due candidati alle presidenziali americane, Hillary Clinton e Donald Trump, che avverrà nella notte di martedì. Il dibattito sarà seguito da circa 100 milioni di spettatori. Sul giornale diretto da Mario Calabresi, l’analisi di Evan Cornog: “Il primo duello Clinton-Trump, così la tv sceglie il presidente. Da Kennedy-Nixon alla sfida Obama-Romney: in America il dibattito tra i candidati è un passaggio cruciale”.

 

Passa il referendum in Canton Ticino per porre limiti ai frontalieri e privilegiare chi vive sul territorio. Giuseppe Bottero su La Stampa: “La Svizzera: freno ai lavoratori italiani. Al referendum in Canton Ticino passa la linea della destra nazionalista: limiti per i frontalieri. Gentiloni: «Senza libera circolazione rapporti a rischio». Maroni: «Difenderemo i concittadini».

 

Sulle stesse pagine, l’intervista di Paolo Colonnello a Piero Marchesi, presidente dell’Udc, il partito del popolo svizzero che ha vinto il referendum: «Costate il 30% meno di noi e avete più privilegi. Sbagliato parlare di razzismo».

 

Sul Fatto Quotidiano Roberta Zunini racconta la vicenda dello “scrittore ammazzato per una vignetta” in Giordania. Nahed Hattar è stato assassinato sui gradini del tribunale dove stava per essere processato per aver condiviso su Facebook una vignetta sull’Isis ritenuta blasfema.

 

 

Politica e dintorni

Oggi il Consiglio dei ministri deciderà la data del referendum costituzionale. Per Dino Martirano, sul Corriere della Sera, è probabile che la data venga fissata al 4 dicembre, in coincidenza con il ballottaggio delle elezioni presidenziali in Austria. Proteste delle opposizioni per la mancata consultazione delle minoranze da parte di Renzi.

 

Su Repubblica Carmelo Lopapa esamina “l’offensiva di Renzi per il Sì”: il premier intende avviare un tour di un mese in giro per l’Italia per convincere i cittadini a votare a favore della riforma costituzionale. Sulla fissazione della data del referendum non si esclude una consultazione lampo del governo con i partiti prima del Cdm.

 

Si è chiusa ieri la manifestazione nazionale del Movimento 5 Stelle a Palermo. Ressa per la sindaca di Roma Virginia Raggi. Mauro Favale ed Emanuele Lauria su Repubblica: “Raggi star del M5S: «Sulla giunta di Roma decido io». Il diktat di Grillo: «Sì, ma ora basta errori». Il leader: «Chiamatemi l’elevato», poi attacca la stampa. Schiaffi ai cronisti”.

 

Sulle stesse pagine, l’intervista di Annalisa Cuzzocrea a Roberta Lombardi, organizzatrice del raduno a Palermo: «Noi e Virginia su strade diverse. I capi? Non Di Maio e Di Battista. Per fare il leader serve autorevolezza, quella ce l’ha Beppe. Andare in televisione non significa nulla».

 

Nel centrodestra Stefano Parisi spinge sull’acceleratore. Fabrizio de Feo sul Giornale: “Inizia il tour di Parisi: un evento per regione. Il format Megawatt sarà replicato: a Palermo a metà ottobre. Poi Perugia, Venezia, Napoli”.

 

Su Libero intervista di Fausto Cariori ad Antonio Martino, tessera n. 2 di Forza Italia: «Amo Parisi perché Forza Italia lo odia. Il suo è un compito arduo e non esiste un altro Berlusconi, che infatti non mollerà. La rivoluzione liberale è fallita per colpa degli alleati: ci hanno impedito di governare».

 

Sul Fatto Quotidiano intervista di Salvatore Cannavò al segretario della Fiom Maurizio Landini: «Siamo ancora in campo: la nuova lotta è la stagione dei referendum. Non ci interessa il futuro di Matteo Renzi dopo il voto, ma il futuro del Paese. In primavera sono pronto a passare alla Cgil: nel nostro sindacato non si resta a vita nello stesso posto».

 

 

Economia

Roberto Petrini su Repubblica: “Legge di bilancio, sette miliardi di tagli da sanità e servizi. Il governo cerca le risorse per la prossima manovra. L’aumento del deficit dall’1,8% al 2,3% permetterà di bloccare il rincaro dell’Iva. Calenda: «La flessibilità ce la siamo guadagnata»”.

 

Sulla Stampa, Alessandro Barbera parla di “tensione tra Renzi e Padoan”. E’ stato rinviato il Consiglio dei ministri previsto per oggi per l’approvazione della nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Parte dei provvedimenti previsti dalla manovra rischiano di essere congelati.

 

Sulle stesse pagine intervista di Francesca Schianchi a Roberto Gualtieri, presidente della commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo: «Bruxelles darà il via libera. E ora l’accordo sui migranti. Il nostro Paese cresce, a qualcuno dà fastidio».

 

Non si ferma la corsa delle imposte per le piccole e medie imprese. Nel 2015 è sceso il tax rate sugli utili, ma il 43,5% delle imprese ha versato più imposte rispetto agli anni precedenti. Nei settori della manifattura e della ricettività l’incidenza più alta del prelievo. Ne parlano Cristiano Dell’Oste e Giovanni Parente sul Sole 24 Ore.

 

Sul Giornale, intervista di Massimo Restelli a Lando Maria Sileoni, leader della Fabi, la più rappresentativa organizzazione sindacale dei bancari italiani: «Renzi si faccia rispettare dalla Bce e ci sarà il modo di rilanciare Mps. Fusioni a rilento? A frenare sono i vertici».

 

 

Giustizia

Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Piercamillo Davigo, torna ad attaccare il governo, pronto a porre la fiducia sulla riforma del processo penale. Francesco Grignetti su La Stampa: “Davigo contro il governo: «Riforma della giustizia inutile se non dannosa. Il problema serio della politica non è quello che fa ma quello che non fa».

 

Oggi il plenum del Csm approverà il nuovo regolamento interno alla presenza del Capo dello Stato. Liana Milella su Repubblica: “Se i giudici scelgono lo streaming. Il Consiglio superiore oggi approva il nuovo regolamento: le sedute sulle nomine dei capi degli uffici giudiziari potranno essere pubbliche. Una mossa anti-correnti”.

 

 

Cultura

Essere liberali è di nuovo fuori moda. Riflette sul punto Pierluigi Battisti sul Corsera: “Qualche anno fa tutti si dicevano liberali, oggi liberale è ridiventato una parolaccia. Ma bisogna insistere, come i libri di Mingardi e Porro, e non indulgere alla solita litania auto indulgente di una cultura che forse merita la condizione minoritaria in cui è stata ricacciata, per demeriti propri e non per l’arroganza altrui”.

 

Il 27 settembre 1956, sessant’anni fa, moriva Piero Calamandrei. Sulla Stampa il ritratto di Gian Enrico Rusconi: “Il senso di Calamandrei per la religione civile. Grande giurista, eletto alla Costituente per il Partito d’Azione, moriva 60 anni fa: dall’antifascismo “angosciato” al liberalsocialismo”.


 

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