Renzi? Se insiste Gentiloni bis fino al 2018

Il punto, come anticipato da Palazzi&Potere nei mesi scorsi è che Mattarella non vuole crisi extraparlamentari ovvero senza il voto di sfiducia a Gentiloni o comunque senza delle 'motivazioni' da presentare in Parlamento. Insomma, Renzi dovrà metterci la faccia pubblicamente.

C'è l'incognita, scrive il corriere della sera, di come far dimettere il premier senza la sfiducia del Parlamento: avvenne con Enrico Letta nel 2014 e non è un buon precedente. E andrebbe spiegato perché un governo Gentiloni delegittimato dal voto avrebbe più voce in capitolo presso la Commissione Ue, rispetto all'attuale. Gli strappi non sono da escludere. Per ammetterli, però, Mattarella pone la condizione di una vera riforma elettorale. Senza quella, le urne si allontanano: al punto da non fare escludere, in teoria, perfino un dopo-Gentiloni per approvare la legge finanziaria e quella elettorale, e arrivare al 2018.