Palazzi & potere
Riecco B. e il Nazareno (stavolta senza Matteo)
Berlusconi apre a Gentiloni e alla riforma elettorale. E non saluta Napolitano
Stringe la mano a Paolo Gentiloni: "Noi ci siamo su tutto, a partire dal voto su Monte dei Paschi". Sorride a Michele Emiliano: "Faccio il tifo per lei, mi chiami quando vuole". Gira le spalle a Giorgio Napolitano, che ha evitato di incrociarlo: "Non l' ho visto, è stato il regista di troppe cose che non mi piacciono".
Sul Colle più alto, in nome del quale - due anni fa - si ruppe il Patto del Nazareno, riecco Silvio Berlusconi, ancora una volta a dare le carte. Il leader di Forza Italia, scrive il Fatto, si muove nel Salone degli Specchi del Quirinale con la consueta disinvoltura. Eppure, oggi, mentre il presidente Sergio Mattarella fa gli auguri di Natale alle alte cariche dello Stato, la spavalderia dell' ex Cavaliere somiglia a una danza sulla tomba di Matteo Renzi.
Il sostegno al successore di governo e allo sfidante nel partito, lo scontro con il grande sponsor dell' ex rottamatore: si acclima all' umore collettivo, il signore di Arcore.