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Politica
Pd Renzi lascia il Pd e fonda un suo partito liberale. Ecco la prova

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Buongiorno redazione. Sono Luca Ronchi, gestore della pagina Facebook https://www.facebook.com/LiberaliconRenzi/ che nelle ultime settimane sta riscuotendo sempre più adesioni.E' da mesi che invito Matteo Renzi a formare un nuovo movimento liberale, federalista, (argomento ormai dimenticato dalla Lega), europeista e riformista, lasciando definitivamente il PD al suo destino con Leu e alla speranza di un nuovo dialogo con il M5S. Sono un renziano della prima ora, pur non avendo mai votato Pd, perché  anche alle ultime elezioni, mi sono astenuto nel farlo, avendo avuto la percezione  che c'era in corso un renzicidio da parte delle varie correnti interne cariche d'odio, stile referendum del 4 dicembre.

Come diceva Einstein, la follia sta nel fare sempre le stesse cose, sperando in risultati diversi e se  Renzi pensa di restare nel PD, sperando di risollevarlo tramite un segretario ombra, è un suicidio politico incomprensibile che nessuno ovviamente seguirà. Continuerò a provare stima per lui, ma guarderò altrove.

Però ora sembra che qualcosa si stia davvero muovendo. Dopo mesi in cui ho riempito la pagina Facebook di Renzi di messaggi in cui  lo invitavo a formare un nuovo movimento, oggi è arrivato un suo like a un mio commento, in cui scrivevo di formare un nuovo polo centrista (magari con Tajani), sognando per la notte di San Lorenzo, un nuovo movimento.

Il momento è perfetto, guardando anche a ciò che sta avvenendo nel centrodestra, con una FI a guida Tajani, sempre più smarcata dalla Lega, con una fronda interna pronta a dividersi. Questa situazione andrebbe cavalcata, approfittando della nascita di un possibile nuovo partito moderato di Tajani (con Berlusconi in regia) che potrebbe  confluire in una coalizione centrista liberale con un nostro movimento. Personalmente, vedo molti più punti in comune tra Renzi e Tajani che tra Renzi e il PD che sta nascendo, con tutti dentro in un minestrone informe.

Una scissione nel centrodestra e nel centrosinistra, per ritrovarsi uniti sotto un unico tetto liberale di centro, pronto a correre in coalizione contro il PD-LEU e la destra della Lega, con un M5S che non si sa ancora cosa vuole fare da grande.

Sarà una mia impressione, ma ultimamente, quando Renzi posta i suoi interventi su Facebook, non solo non nomina mai certi dirigenti, a partire dall'attuale segretario reverendo Martina, ma non cita più nemmeno il PD.  Ho la sensazione che stia parlando a titolo personale, come se fosse già il segretario in pectore di un nuovo movimento che dopo ferragosto, potrebbe cominciare a muovere i primi passi.

E' una strategia perfetta per cominciare a separare ciò che ha fatto lui al governo, nonostante il fuoco "amico" delle mille correnti che qualcuno continua a descrivere come dibattito interno democratico. Ma piantatela per favore! Non abbiamo l'anello al naso per non capire che tra un po' si litigherà di nuovo sulle liste o in merito alla casa europea a cui aderire.

E' una follia che certi dirigenti che si professano renziani, continuino a restare attaccati alla cozza del PD, non rendendosi conto che i primi a saltare alla prossima tornata elettorale, saranno proprio loro. Vogliamo fare questa guerra interna per orgoglio personale o per dimostrare di essere ancora più forti? Che tristezza infinita. Una delusione che nessuno gli perdonerebbe e decreterebbe definitivamente la storia politica di Renzi e i suoi fedelissimi a partire dalla Boschi che, non si rende conto che all'interno del PD, è più odiata di Renzi. Cara Boschi, smettila di andare alle Feste dell'unità e organizziamo feste liberali e convegni per la nascita di un nostro movimento!

Ho invitato Renzi ad iniziare un tour dei comuni per raccogliere nuovi elettori delusi dalla Lega e dal M5S, mettendo di nuovo al centro la questione settentrionale, parlando di federalismo, PMI, costo del lavoro, burocrazia, riforma della giustizia, giovani, mentre al Sud, si avvii una lotta feroce alla macro e micro criminalità, creando vero lavoro, smontando quell'assistenzialismo dato dal Reddito di vacanza proposto dal M5S, spezzando una cattiva abitudine che per anni ha contraddistinto il sud del paese.

Di fronte a due Italie, bisogna dare due risposte differenti e solo un movimento liberale e soprattutto federalista, può farlo.

Chi ancora crede che Renzi deve restare nel PD, vuole solo il suo male, non ha capito che la politica di Matteo, è agli antipodi di quella che vorrebbe proporre il nuovo (vecchio) PD di Zingaretti, Martina, Cueprlo, Oralndo, Franceschini seguiti da tutta l'artiglieria pesante formata da Gentiloni, Calenda, DelRio, Gueirini, Orfini che oggi sono in attesa di vedere cosa succederà nel PD, per prendere il treno giusto, ma tutti hanno un comun denominatore: far fuori Renzi e il renzismo. A Bergamo dove vivo, ormai sono passati tutti con Martina, ma conosco nuovi elettori pronti a sostenere Renzi, basterebbe solo presentarsi con una nuova proposta politica.

E' una follia proseguire su una strada fondo chiuso, sperando di risollevare il Titanic. Renzi più parla a nome del PD e più continuerà a perdere consenso, mentre se avesse solo il coraggio di rivolgersi a un nuovo elettorato liberale moderato, pronto a dargli il voto, ha l'enorme occasione di riscrivere la storia politica e iniziare una vera rivoluzione liberale, ma soprattutto culturale.

Basta polemiche da silo nido su ville, aerei, Lamborghini, fondi neri. Si torni a parlare di grandi temi politici, formiamo un movimento snello, compatto, unito, granitico con nuove sezioni, logo, classe dirigente, partendo umilmente dai comuni,  con il primo appuntamento delle amministrative del 2019, dove ci aspettano sfide stimolanti come nella mia Bergamo, contro il duo Gori-Martina. Quel Gori che se non fosse stato per Renzi, oggi starebbe organizzando la 4839^ edizione del Grande Bordello Vip.Conosco un sacco di imprenditori, liberi professionisti, commercianti, lavoratori autonomi costretti a votare centrodestra, ma pronti a votare Renzi qualora decidesse finalmente di staccarsi dal PD. E a chi mi scrive: un'altra scissione per formare due partiti insignificanti, gli rispondo che la politica non è matematica. A volte 1+1 fa meno 2. Mentre un nuovo movimento chiaro, nuovo, moderno, liberale, federalista, rifondando completamente le istituzioni ingessate per 40 anni dal malaffare, corruzione, mala politica, assistenzialismo, farebbe rialzare la testa a quel ceto medio scomparso da anni di crisi.

Aveva ragione il buon vecchio Gianfranco Miglio quando parlava di due realtà socioeconomiche differenti in Italia, da affrontare con due cure da cavallo diverse, in un Europa federale.

Caro Matteo, non c'è più tempo da perdere, se vogliamo trasformare la Leopolda di ottobre in una manifestazione storica da tramandare ai tuoi figli, è ora di avviare le pratiche di scissione subito dopo ferragosto e le conte poi le faremo nelle urne, non più al Nazareno pieno di serpenti velenosi in corridoio.

So che ti piace il calcio (nonostante il tuo tifo viola ehehe), dunque fai outing, riconosci che finora hai giocato in una squadra che poteva al massimo ambire a una semplice salvezza o un posto in Europa League e comincia a giocare per lo scudetto e la Champions League, con un nuovo movimento che riunisca sotto un unico tetto tutti i liberali moderati, federalisti, europeisti.

Se il problema sono i fondi, solo con le querele di chi ti infama e ti insulta, potremmo fare 10 movimenti domani mattina, ma abbi fiducia di una nuova classe dirigente giovane pronta a girare l'Italia al tuo fianco, a scendere in piazza sporcandosi le mani e piedi con gazebo, feste, manifestazioni, convegni per diffondere come un virus le nostre idee politiche agli antipodi del PD.

Finora non ho mollato un centimetro, peggio di un hacker russo, stressandoti l'anima via Facebook e mail, al limiti dello stalking, ma sono pronto a passare dalla scrivania alla strada pur di vedere realizzato il nostro sogno liberale.Continuare a restare nel limbo, senza fare chiarezza su ciò che vuoi fare o peggio ancora con tatticismi politicanti irritanti, non ha più nessun senso. Usciamo dalla trincea, armiamoci di grande volontà, passione e partiamo umilmente dal basso, perché .preferisco un movimento che sento mio al 12%, con prospettive di crescita futura che un PD (che non voterò mai nemmeno sotto tortura), al 18%, ma di gente che per 5 anni ci ha minato la strada remandoci contro al referendum e alle politiche, dove ho visto dirigenti locali esultare per la debacle del PartitoDefunto, festeggiando la fine del renzismo.

Hai giurato che la vendetta sarebbe arrivata presto. Bene, è ora di avviare le pratiche di scissione e ognuno per la sua strada, perché fare il portator sano di voti a un partito che non voterà più nessuno, oltre ad essere una perdita di tempo assurda, vuol dire consegnare il paese alla Lega e M5S per i prossimi 30 anni.

Bisogna rischiare di morire per vincere e sarebbe un errore imperdonabile doversi pentire tra 30 anni, di aver perso questa grande occasione storica. Abbi fiducia del tuo popolo, abbi fiducia delle tue idee, abbi fiducia di un nuovo corso politico, rivolgendoti a nuovi elettori che ti stanno solo aspettando  alle tue spalle. Per una porta che si chiude, apriamo un portone verso la storia.

Luca Ronchi Bergamo

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