Politica
Pd, Schlein rischia la scissione prima delle Europee. I nomi di chi se ne va
Di Alberto Maggi

Pd, Schlein firma la tregua con Bonaccini ma nasce la corrente dei cattolici (e non solo)
Una corrente che rappresenta molti iscritti (Schlein ha vinto le primarie ma ha perso tra i militanti) e una buona fetta di parlamentari. L'esempio di quanto sta accadendo nei Dem lo abbiamo visto sulla maternità surrogata e sull'utilizzo dei fondi del Pnrr per le armi all'Ucraina: Schlein dice una cosa e i parlamentari, italiani ed europei, fanno quello che vogliono. L'impressione è che la segretaria sia in difficoltà, chiusa nella cerchia dei suoi fedelissimi e poco (o per nulla) incline al dialogo interno.
Le parole dell'ex ministro Delrio sono eloquenti, "se sbaglia, bisogna dirlo". Fonti qualificate di Base Riformista, ex renziani, che ormai fanno parte della nuova corrente, spiegano che saranno mesi difficili. Una fetta del Pd non accetta i diktat della segretaria ed è pronta a muoversi autonomamente. Per il momento non si parla di scissione, ma eventuali scivoloni su temi chiave potrebbero far precipitare la situazione.
Di sicuro c'è che se alle Europee 2024 il Pd non dovesse fare almeno il 20% partirebbero le richieste di dimissioni di Schlein. Ma qualcuno non esclude "terremoti" politici già in autunno-inverno, magari con una frattura da parte dei big cattolici e non solo pronti ad allearsi con Azione di Carlo Calenda.