Renzi ha deciso: voto a ottobre con l'Italicum. Il 'piano segreto'
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Perché tutta questa fretta per approvare la legge elettorale quando le elezioni politiche saranno soltanto tra tre anni? Vuoi vedere che ha ragione Stefano Fassina? E cioè che è l'ok all'Italicum senza modifiche a portare il Paese dritto alle urne e non il contrario. Il presidente del Consiglio, in questo momento, è l'unico ad avere l'interesse ad andare subito alle elezioni. Il Centrodestra è lacerato e senza un leader. Matteo Salvini, seppur fortissimo con la sua Lega, non sembra ancora in grado di mettere insieme l'intera coalizione. Il Movimento 5 Stelle è ancora forte nei sondaggi ma non si schioda dal 20-21% e quindi non appare un pericolo. Il governo, specie a Palazzo Madama, è sempre alle prese con il problema dei numeri per colpa - è il ragionamento che fanno a Palazzo Chigi - dei troppi parlamentari della sinistra Pd che non intendono allinearsi alle direttire del segretario. Poi c'è la convivenza difficile e forzata con Alfano e Area Popolare. I centristi ex Pdl e Udc non possono e non vogliono rompere la maggioranza (temono infatti il voto) ma sono comunque una spina nel fianco che obbligano il premier-leader a continue e infinite mediazioni.
Quando l'Italicum sarà legge, tra pochi giorni, finalmente Renzi potrà ottenere quella legittimazione popolare che in molti, dall'opposizione e non solo, gli contestano di non avere. Può puntare a vincere al primo turno, superando il 40%, ma anche al ballottaggio dopo quindici giorni essendo il gran favorito. C'è poi il vento della timida ripresa da cavalcare e il tempo stringe, visti anche i pessimi dati sulla disoccuzione di marzo. Il 'tesoretto' è sempre lì pronto a essere utilizzato come gli 80 euro per le Europee. Il timore di Renzi è che le condizioni esterne possano cambiare, magari con una ripresa dell'euro e del prezzo del petrolio. Quindi conviene giocarsela subito. Il nodo da superare è che l'attuale legge elettorale vale solo per la Camera, essendo legata alle riforme istituzionali che prevedono la cancellazione del Senato, almeno come assemblea elettiva. Comunque, spiegano fonti dem, si potrebbe fare in emergenza un decreto per estendere l'Italicum anche per l'elezione di Palazzo Madama, da conventire poi in Parlamento sfruttando la voglia di voto di Lega e dei grillini. Insomma, tutto fa pensare che con l'ok alla riforma elettorale la strada sia spianata per le elezioni anticipate. Tanto che a Palazzo Chigi si guarda già con interesse a due domeniche di inizio ottobre, il 4 e l'11.