Politica
Papeete, trenta all’ora e caso Salis: tutti gli inciampi del ministro Salvini
Dal clamore che si è scatenato sui nuovi limiti di velocità a 30 km orari nella città di Bologna al caso Salis: le "gaffe" del ministro dei Trasporti
Forse l’assurdo non è la Salis che fa la maestra ma Salvini che fa il ministro... Il commento
Grande il clamore che si è scatenato sui nuovi limiti di velocità a 30 km orari nella città di Bologna. In verità il caos è stato alimentato più dal ministro del Papeete che dai bolognesi. C’è stata la solita raccolta di firme (che non si nega mai), qualche sceneggiata, qualcuno è arrivato in ufficio lamentandosi, ma in fondo dai 50 ai 30 non è che cambi la vita. La quale, non dimentichiamolo, procede inesorabile e viverla con più lentezza forse è un bene.
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Intendiamoci, andare a 30 all’ora è una scocciatura, scrutare un semaforo e vederlo diventare rosso perché stai andando a 30 senza nessuno all’orizzonte potrebbe far perdere la pazienza a un santo. Dopo un po’ di polemiche sono rimaste solo alcune buffe file indiana di auto a passo d’uomo, nulla di più. I lavoratori si abitueranno ad alzarsi la mattina dieci minuti prima evitando corse di fantozziana memoria. All’ufficio ruberemo qualche minuto di riunione e, credetemi, non sarà un male. Avremo la scusa per arrivare a casa più tardi dopo il calcetto e, facendo un po’ di cresta, potremo dedicare qualche minuto in più all’amante (che fa bene alle coppie).
A scuola sarà perdonato qualche minuto di ritardo. Da su, teniamo le energie per indignarci d’altro. Magari indigniamoci per un ministro dei trasporti che non gli par vero di trovare un argomento del genere per scatenarsi sui social un po’ orfani della famiglia Ferragni! Il nostro antieroe con l’elmetto però non si ferma mai e dopo aver bloccato navi, reclamato pieni poteri, riesumato il ponte sullo stretto, appena smorzata la polemica sui 30 all’ora ci sta regalando nuove perle sul caso Salis, la nostra connazionale detenuta in Ungheria per la quale Salvini ha già la sua sentenza: “Assurdo che faccia la maestra”.
Sappiamo poco di questa vicenda, però è irragionevole che un ministro di fronte al dramma di una famiglia (perché di questo si tratta a prescindere dalla presunta colpevolezza della figlia) non trovi miglior argomento che solleticare la pancia del popolo con dichiarazione a dir poco scomposte. E forse l’assurdo non è la Salis che fa la maestra ma Salvini che fa il Ministro.