Standard & Poor's vuole spaventare il nuovo esecutivo - Affaritaliani.it

Politica

Standard & Poor's vuole spaventare il nuovo esecutivo

Giuseppe Vatinno

Standard & Poor's ricomincia la solita solfa sul debito pubblico e le misure strutturali.

Si vede che l’Italia è terra di esperimenti finanziari (ad essere buoni).

Ogni volta che ci sono elezioni compaiono infatti sulla scena attori caratteristici, da canovaccio della commedia all’italiana.

Uno di questi è Standard & Poor’s.

La nota agenzia privata di rating ci fa sapere da New York che nella nostra pagellina economica ci conferma un BBB, ma non manca, come al solito, di impicciarsi dei nostri conti rinovellando la solita solfa del debito pubblico fuori controllo e dell’instabilità politica italiana.

Ma soprattutto è la solita minaccia che infastidisce e cioè quella che se il nuovo esecutivo farà “passi indietro” sulle misure strutturali e il risanamento dei conti ne pagheremo il fio.

La punizione non viene esplicitata, ma sappiamo benissimo quale sia: l’aumento del famoso spread dei titoli di Stato italiani, la solita misura che i furbastri interni ed esterni utilizzano ogni qual volta l’Italia faccia tentativi per liberarsi dal cappio dei parametri europei che strozza la nostra economia con evidenti conseguenze sulla disoccupazione e il benessere delle famiglie.

Sembra che S&P stia approntando il terreno per il governo istituzionale di emergenza. Meno male che per ora siamo fermi solo alle minacce finanziarie: in passato non mancava qualche bomba per aumentare l’effetto.

Ricordo che nel 2012 la Standard & Poor’s fu indagata per manipolazione dei mercati finanziari e lo fu anche nel 2011 negli stessi Stati Uniti.