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Politica
Tajani su Gaza: "Basta attacchi ai civili, Israele dica sì al cessate il fuoco. Pronti a fare la nostra parte"

Medio Oriente: Tajani, 'necessario cessate il fuoco per soluzione 'due popoli due Stati''

Il cessate il fuoco a Gaza per una soluzione "due popoli due Stati, Israele e Palestina". E ristabilire il diritto internazionale, evitare vittime civili, impedire "una escalation che avrebbe esiti drammatici nelle aree coinvolte e, dal punto di vista dello sviluppo economico e della crescita, in tutto il mondo". Questi gli obiettivi del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che, parlando con il Corriere della Sera, si concentra sulla crisi mediorientale e il conflitto tra Russia e Ucraina.

Con un occhio comunque "molto attento" alla situazione in Venezuela, che vede coinvolti "nostri connazionali, con e senza doppio passaporto, oggetto di arresti e violenze da parte del governo di Maduro, che deve ancora dimostrare di aver vinto le elezioni". Nell'intervista, Tajani risponde alle critiche dell'opposizione: "Ancora non si è capito quale posizione abbiano - afferma il ministro - Ognuno dice cose diverse, ognuno si muove per conto proprio. La nostra linea è molto chiara. Chiediamo con forza ad Israele — che ha il diritto di difendersi, come abbiamo sempre detto — di interrompere attacchi che portano ad un numero altissimo di vittime civili, il che è in contrasto con il diritto internazionale. C’è un percorso in atto, ci sono mediazioni, siamo contrari ad ogni atto che alzi ulteriormente la tensione e coinvolga innocenti. È l’ora del cessate il fuoco, come ha appena detto anche Biden, non è troppo tardi".

"Oltre alla diplomazia - prosegue - al piano Food for Gaza , con l’obiettivo dei due popoli due Stati, siamo pronti ad offrire le nostre forze, a partire dai carabinieri per cui già abbiamo avuto richieste di disponibilità, per una missione di controllo della costruzione dello Stato palestinese, guidata dai Paesi arabi. Naturalmente, in collaborazione con Israele che ha pieno diritto di esistere e con l’Anp, che è il nostro interlocutore ed è internazionalmente riconosciuto, non certo con Hamas".

I rischi, se la situazione deflagrasse, sarebbero "enormi, e infatti siamo già impegnati anche nella missione Aspides per proteggere il commercio in Mar Rosso. L’economia è stata fortemente toccata da queste crisi, si sono alzati i prezzi delle materie prime, c’è stata forte inflazione, ma anche una crescita molto più contenuta di quanto sarebbe potuta essere. Anche per questo chiediamo alla Bce di non fare più solo da guardiano del rigore — visto che anche il Paese che su questo più aveva battuto, la Germania, ha problemi di crescita — ma di spingere l’economia, alimentarla, abbassando in maniera decisa i tassi di interesse e venendo incontro ai bisogni delle imprese".

Ucraina: Tajani, 'Kiev ha diritto di difendersi ma no a uso armi italiane in territorio russo'

Il tema della conferenza di pace per risolvere il conflitto tra Russia e Ucraina sarà al centro del colloquio con il ministro degli Esteri svizzero. Lo ha detto al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che, con il suo omologo concorderà "di rimanere in stretto contatto al fine di cooperare per creare le migliori condizioni possibili per un secondo vertice sulla pace che veda la partecipazione delle parti, inclusa la Russia, e di tutti gli attori globali interessati. E inviteremo tutti gli attori internazionali a non lesinare gli sforzi per giungere ad una piattaforma negoziale condivisa, basata sul rispetto del diritto internazionale e sui principi di integrità territoriale ed indipendenza degli Stati, sanciti nella Carta Onu, considerando anche le proposte sinora da più parti avanzate per porre termine al conflitto". Parlando dell’avanzata degli ucraini e degli attacchi in territorio russo, Tajani sottolinea che "noi siamo sempre stati chiari sul punto. Sosteniamo l’Ucraina senza se e senza ma, possiamo comprendere la loro volontà di difendersi anche contrattaccando, ma non siamo in guerra con la Russia. Le armi che abbiamo fornito non possono essere usate per attaccare la Russia sul suo territorio. Ne parleremo ufficialmente con il ministro ucraino Kuleba a fine mese al Consiglio per gli Affari esteri Ue, chiederemo chiarimenti e valuteremo come agire. Sicuramente non manderemo i nostri soldati a combattere e invitiamo tutti alla massima prudenza".

Tajani al ministro iraniano, ora evitare reazioni

"Lunga telefonata con il Ministro degli Esteri dell'Iran. Ho chiesto moderazione e approccio costruttivo, ora è il momento di evitare reazioni che alimentino il conflitto nella regione pregiudicando il lavoro per il cessate il fuoco a Gaza. Basta sacrificare le vite di civili innocenti". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Tajani, l'Iran ha ribadito il suo diritto a reagire

"Ho avuto al telefono una mezz'ora di colloquio con il ministro degli Esteri dell'Iran al qual ho ribadito l'invito alla prudenza. Da parte del ministro iraniano in risposta c'è stata una posizione ferma: ha ribadito il diritto dell'Iran a reagire per l'attacco subito in territorio iraniano e al consolato a Damasco. Noi abbiamo sottolineato che la stabilità del Medio Oriente è fondamentale per tutti, mi auguro che il nostro appello alla moderazione venga ascoltato". Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani incontrando i giornalisti a Locarno al termine della chiamata. 

 






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