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Politica
Transizione ecologica in 4 step. La rivoluzione verde secondo Draghi

La missione numero 2 del PNRR - che Affaritaliani.it pubblica intergralmente (clicca qui) - riguarda la "rivoluzione verde e la transizione ecologica", molto attesa in tempi di cambiamenti climatici.

Il Recovery Plan all'esame del Cdm su questo punto consiste di 4 Componenti:

C1. Agricoltura sostenibile ed economia circolare
C2. Transizione energetica e mobilità sostenibile
C3. Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
C4. Tutela del territorio e della risorsa idrica

La Componente 1 si prefigge di perseguire un duplice percorso verso una pienasostenibilità ambientale. Da un lato, migliorare la gestione dei rifiuti e dell’economiacircolare, ammodernando o sviluppando nuovi impianti di trattamento rifiuti, inparticolare colmando il divario tra regioni del Nord e quelle del Centro-Sud (oggi circa 1,3milioni di tonnellate di rifiuti vengono processate fuori dalle regioni di origine) erealizzando progetti flagship altamente innovativi in ambito economia circolare, peresempio sulla gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici (WEEE). Dall’altro, sviluppare unafiliera agricola/ alimentare smart e sostenibile, riducendo l’impatto ambientale in una delleeccellenze italiane, tramite supply chain “verdi”.

Per raggiungere la progressiva decarbonizzazione di tutti i settori, nella Componente2 sono stati previsti interventi – investimenti e riforme – per incrementare decisamente lapenetrazione di rinnovabili, tramite soluzioni decentralizzate e utility scale (incluse quelleinnovative ed offshore) e rafforzamento delle reti (più smart e resilienti) per accomodaree sincronizzare le nuove risorse rinnovabili e di flessibilità decentralizzate, e perdecarbonizzare gli usi finali in tutti gli altri settori, con particolare focus su una mobilitàpiù sostenibile e sulla decarbonizzazione di alcuni segmenti industriali, includendo l’avviodell’adozione di soluzioni basate sull’idrogeno (in linea con la EU Hydrogen Strategy).

Sempre nella Componente 2, particolare rilievo è dato alle filiere produttive.L’obiettivo è quello di sviluppare una leadership internazionale industriale e di conoscenzanelle principali filiere della transizione, promuovendo lo sviluppo in Italia di supply chaincompetitive nei settori a maggior crescita, che consentano di ridurre la dipendenza daimportazioni di tecnologie e rafforzando la ricerca e lo sviluppo nelle aree più innovative(fotovoltaico, idrolizzatori, batterie per il settore dei trasporti e per il settore elettrico,mezzi di trasporto).

Attraverso la Componente 3 si vuole rafforzare l’efficientamento energeticoincrementando il livello di efficienza degli edifici, una delle leve più virtuose per la riduzionedelle emissioni in un Paese come il nostro, che soffre di un parco edifici con oltre il 60%dello stock superiore a 45 anni, sia negli edifici pubblici (es. scuole, cittadelle giudiziarie),sia negli edifici privati, come già avviato dall’attuale misura “Superbonus”.

Infine, merita un capitolo a parte la sicurezza del territorio, intesa come la mitigazionedei rischi idrogeologici (con interventi di prevenzione e di ripristino), la salvaguardia dellearee verde e della biodiversità (es. con interventi di forestazione urbana, digitalizzazionedei parchi, ri-naturificazione del Po), l’eliminazione dell’inquinamento delle acque e delterreno (es. con bonifica siti orfani) , e la disponibilità di risorse idriche (es. infrastruttureidriche primarie, agrosistema irriguo, fognature e depurazione), aspetti fondamentali perassicurare la salute dei cittadini e, sotto il profilo economico, per attrarre investimenti.Sulla base di queste premesse la Componente 4 pone in campo azioni per rendere ilPaese più resiliente agli inevitabili cambiamenti climatici, proteggere la natura e lebiodiversità, e garantire la sicurezza e l’efficienza del sistema idrico.

Tutte le misure messe in campo contribuiranno al raggiungimento e superamentodegli obiettivi definiti dal PNIEC in vigore, attualmente in corso di aggiornamento erafforzamento (riduzione della CO2 vs. 1990 >51%, contro l’attuale target del 40%) perriflettere il nuovo livello di ambizione definito in ambito europeo, nonché alraggiungimento degli ulteriori target ambientali europei e nazionali (es. in materia dicircolarità, agricoltura sostenibile e biodiversità in ambito Green Deal europeo).

Sicuramente, la transizione ecologica non potrà avvenire in assenza di una altrettantoimportante e complessa ‘transizione burocratica’, che includerà riforme fondamentali neiprocessi autorizzativi e nella governance per molti degli interventi delineati.La Missione pone inoltre particolare attenzione acché la transizione avvenga in modoinclusivo ed equo, contribuendo alla riduzione del divario tra le regioni italiane,pianificando la formazione e l’adattamento delle competenze, e aumentando laconsapevolezza su sfide e opportunità offerte dalla progressiva trasformazione delsistema.

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