Politica
Una nuova Rita Levi Montalcini imperversa in tv: l'ascesa di Ercoli Finzi

Ha lavorato con la Nasa, è stata professoressa universitaria, ha macinato numeri e, come del resto le sue illustre predecessore, è femminista convinta
La nuova star della tv intelligente è Amalia Ercoli-Finzi
Il mondo, si sa, ha bisogno di archetipi. Alla luce della scomparsa della regina Elisabetta II possiamo considerare tutta la potenza dell’archetipo fiabesco del re, della regina e del principe. Si tratta di un mondo fiabesco e magico che però la società fa di tutto per supportare, anche a costo di grandi costi finanziari, come è il caso della monarchia inglese. Ma quelli regali non sono gli unici archetipi. Ad esempio c’è quello del “gladiatore” che ci viene dritto dritto dall’antichità. Chi non vorrebbe essere, Massimo Decimo Meridio, acclamato come “ispanico”, e che combatte addirittura contro l’imperatore. Da quando lo psicologo Carl Gustav Jung tirò fuori, cento anni fa, questa storia degli archetipi non ce ne siamo liberati più e anche nella nostra epoca atomica e di viaggi spaziali viviamo ancora con draghi, principesse, principi e unicorni pompati da quei moderno libri di favole che sono i media. Uno degli archetipi più acclamati è quello dello scienziato più o meno pazzo la cui icona pop è quella di Albert Einstein, con i capelli bianchi folti e arruffati. Ormai è riprodotto ovunque: dalle magliette alle tazzine di caffè; lo puoi trovare liscio o gassato, mai Ferrarelle, cioè al naturale. La versione “gassata” è quella fumettistica con i baffoni al vento e con in vicinanza una bella lavagna ricoperta (rigorosamente) di simboli matematici astrusi e incomprensibili, una lingua per iniziati che può essere decifrata solo da geni, appunto gli scienziati, se atomici meglio.
L’archetipo di Einstein rivaleggia con quello di Marilyn Monroe, di Mao, di Elisabetta e da ultimo anche di Papa Francesco. Una versione al femminile del grande scienziato tedesco è stata senza dubbio Rita Levi Montalcini, la famosa neurobiologa che con la sua capigliatura particolare verticale rifaceva il verso a quella di Einstein. La Montalcini presso il grande pubblico era la nonnina saggia che mentre faceva i biscotti in casa ti vinceva un Nobel come niente fosse. E qui al mito della scienza è aggiunto quello della (finta) normalità che rende ancora più attraente tutta la vicenda. La Montalcini, senatrice a vita, aggiungeva all’archetipo della scienziata Nobel quello dell’età avanzatissima, più che centenaria, che è sempre catalitica. Nei tardi anni '90 dello scorso secolo e nei primi del nuovo viveva nel tubo catodico (allora c’era). Il suo habitat naturale era naturalmente Quark e con Piero Angela facevano una bella coppia. Quando scomparve, i media rimasero perplessi per un po’ e poi si gettarono su un altro archetipo, Margherita Hack. Rispetto alla Montalcini era tozza e grifagna, per di più sposata e caratterizzata da un inconfondibile accento toscano e le guance rosse che richiamavano automaticamente bevute sull’Arno. I genitori erano teosofi e questa condizione particolare ne modellò carattere ed aspirazioni, proiettandola in un territorio misto di scienza e magia.
Scomparve un solo anno dopo la Montalcini, innervosendo non poco i media che pensavano invece di aver risolto. Ma fortunatamente un nuovo astro è comparso nel firmamento dopo un decennio buono di ricerche. La nuova archetipa della scienziata bizzarra è Amalia Ercoli – Finzi. Non è una fisica come la Hack, ma è una “ingegnera”, la Boldrini mi corregga se sbaglio. Anzi è una “ingegnera aeronautica”. L’età ce l’ha, 85 anni, il doppio cognome - che caratterizza le vere archi star - pure, i vestitini ottocenteschi con collanone pendenti dal collo anche, cosa si può volere di più dalla vita? La simpatica vecchietta ha lavorato con la Nasa, è stata professoressa universitaria, ha macinato numeri e sogni e naturalmente, come del resto le sue illustre predecessore, è femminista convinta e non perde occasione in Tv per ricordarcelo. Come l’altra sera da Floris ha ricordato che i maschi sono ignoranti e le femmine sono invece laureate. Ha dichiarato che vuole fare un orto botanico sulla Luna, lasciando perplessi i più. Una caratteristica peculiare -che non si capisce invero se naturale o dovuta all’età- è che ride sempre e questo può provocare confusione in coloro che fanno grande uso di archetipi perché li fa confondere e non capiscono più se si tratta dell’archetipo della scienziata saggia e pazzarella oppure della nonnetta rinco, ma questo è un altro discorso. Per ora godiamoci le sue performance che almeno hanno il merito di allontanare, fino alla prossima ondata, le Covid star e Davide Tabarelli, il barbuto monaco del catastrofismo energetico.