Zes unica, via libera per Marche e Umbria. Ma la quasi totalità della provincia di Pesaro Urbino è esclusa. Il caso - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 16:04

Zes unica, via libera per Marche e Umbria. Ma la quasi totalità della provincia di Pesaro Urbino è esclusa. Il caso

Per la provincia di Pesaro e Urbino il beneficio più importante della ZES Unica, il credito d’imposta per gli investimenti, sarebbe praticamente nullo...

di Vincenzo Caccioppoli

Marche e Umbria entrano nella Zes Unica: via libera definitivo alla legge

Semplificazioni burocratiche e incentivi fiscali per favorire lo sviluppo economico regionale. È arrivato a tempo di record il tanto atteso via libera all’ingresso di Marche e Umbria nella Zona Economica Speciale (ZES). La Commissione Bilancio della Camera ha, infatti, approvato in via definitiva il disegno di legge che allarga il perimetro della ZES unica alle due regioni dell’Italia centrale. La conferma è arrivata da Lucia Albano, sottosegretaria al Ministero dell'Economia e deputata di Fratelli d’Italia, presente in commissione in rappresentanza del governo.

Il provvedimento era stato annunciato ad Ancona lo scorso 4 agosto dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Quindi l’impegno preso dal governo, che qualcuno maliziosamente aveva definito come un semplice spot elettorale, in vista delle Regionali nelle Marche, è stato rispettato. L’ingresso delle due regioni è sicuramente un risultato importante, perché serve per favorire lo sviluppo economico della regione attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche. I risultati eccezionali della ZES unica, creata dall’ex Ministro degli Affari Europei, che ha affidato la guida della struttura all’avvocato Giosy Romano, hanno portato, di recente, il presidente di Confindustria ad affermare che la misura deve essere un modello di sviluppo economico per tutto il Paese.

Per Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, “la ZES rappresenta un’opportunità unica per le Marche, che per le misure della semplificazione amministrativa e dei bonus occupazionali si rivolge all’intero territorio regionale. Il confronto con la Commissione europea sarà fondamentale per cercare di ampliare il perimetro di applicazione della misura sugli aiuti di Stato e aggiornare i criteri nel prossimo futuro”.

“Portiamo a casa un risultato che ci inorgoglisce – è invece il commento di Francesco Battistoni, deputato e segretario di Forza Italia nelle Marche – È il frutto di un lavoro serio e di squadra, che rappresenta un impegno mantenuto nei confronti dei cittadini e delle imprese del nostro territorio”.

Ma per quanto riguarda proprio le Marche, la misura potrebbe avere delle inaspettate limitazioni. Per la provincia di Pesaro e Urbino, infatti, il beneficio più importante della ZES Unica, il credito d’imposta per gli investimenti, sarebbe praticamente nullo, perché riguarderà solo Frontone e Serra Sant’Abbondio. È un dato drammatico: su cinquanta Comuni, appena due inclusi.

Questo perché i comuni della provincia non rientrerebbero nei criteri europei della Carta degli aiuti 2021-2027, come specificato dalla Giunta Regionale. Nel definire le Zone C, l’Europa ha posto un limite legato alla popolazione complessiva delle aree designate – per le Marche pari a 728 mila abitanti – ed inoltre decreterebbe alcuni criteri stringenti, legati al PIL del singolo comune e al tasso di disoccupazione. E questo escluderebbe appunto la quasi totalità della provincia pesarese. Una situazione al limite del paradossale.

“La ZES è un’opportunità straordinaria per rilanciare lo sviluppo produttivo delle Marche, frutto del lavoro serio e costante del centrodestra al Governo e in Regione. Grazie a questo impegno oggi possiamo offrire alle imprese semplificazioni, investimenti più rapidi e nuovi strumenti per incentivare competitività e occupazione. Ora è indispensabile intervenire sulla Carta degli aiuti a finalità regionale, così da includere ulteriori comuni marchigiani nei benefici del credito d’imposta e del Bonus ZES, superando le attuali disparità territoriali, stabilendo quindi nuovi parametri di rilevazione per i criteri di valutazione economica delle aree che ne beneficeranno. In Europa mi batterò con determinazione per sostenere questa revisione, dando continuità alla visione di sviluppo del centrodestra e garantendo che tutta la nostra regione possa cogliere appieno le potenzialità strategiche della ZES”.

Ha detto ad Affari Carlo Ciccioli, eurodeputato ed esponente di spicco di Fratelli d’Italia nelle Marche, che ha assicurato il massimo impegno per far cambiare a livello europeo questi criteri. Anche perché questi criteri, con tutta evidenza, creano delle disparità territoriali e di singoli comuni che non avrebbero ragione di esistere, dal momento che la ZES Unica è una misura che dovrebbe riguardare il perimetro regionale e non quello dei singoli comuni o province.

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