‘La transumanza’ è Patrimonio Culturale Immateriale Unesco - Affaritaliani.it

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‘La transumanza’ è Patrimonio Culturale Immateriale Unesco

La Puglia toccata e gratificata ancora dai riconoscimenti dell’Unesco. La transumanza iscritta nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale.

La Puglia toccata e gratificata ancora una volta dai riconoscimenti dell’Unesco. La transumanza, la tradizionale pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame lungo i tratturi e verso condizioni climatiche migliori, è stata iscritta, all'unanimità, nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco, come annunciato dal Comitato intergovernativo riunito a Bogotà in Colombia.

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Da oggi, l'Italia acquisisce il primato di iscrizioni in ambito rurale e agroalimentare, superando Turchia e Belgio. Dal Trentino ad Amatrice, dall'Irpinia alla Puglia i luoghi-simbolici compongo un mosaico davvero unico.

Grande la soddisfazione per i luoghi simbolici di un’antica tradizione rupestre come transumanza, tra cui spiccano i comuni di Amatrice (Rieti), da cui è partita la candidatura subito dopo il devastante terremoto, Frosolone (Isernia), Pescocostanzo e Anversa degli Abruzzi in provincia dell'Aquila, Lacedonia in Alta Irpinia in Campania, Foggia, Lucera, San Marco in Lamis e Volturara Appula (il paese del Presidente del Consiglio Conte) in Capitanata, insieme a territori della Lombardia, la Val Senales in Trentino Alto-Adige, e la Basilicata.

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''E' il decimo riconoscimento per l'Italia in questa lista - sottolinea da Bogotà il curatore del dossier di candidatura, Pier Luigi Petrillo - e ci porta il primato mondiale dei riconoscimenti in ambito agro-alimentare, dopo l'iscrizione nel Patrimonio Culturale Immateriale della Dieta Mediterranea, la Pratica della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, l'Arte del Pizzaiuolo napoletano, della tecnica dei muretti a secco e dei paesaggi vitivinicoli delle Langhe e del Prosecco''.

Savino Muraglia2

"Il riconoscimento è una grande opportunità di tutela e promozione dell’antica pratica ancora viva sul Gargano - commenta la Coldiretti Puglia - e certifica il valore della tradizionale migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano dalla pianura alla montagna, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi, con viaggi di giorni e soste in luoghi prestabiliti, noti come "stazioni di posta".

“Per noi è un riconoscimento importante - sottolinea il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - che vuole affermare il valore sociale, economico, storico e ambientale della pastorizia e della transumanza in un momento di difficoltà per gli allevamenti ed il settore zootecnico. Un mestiere ricco di tradizione, ma molto duro con gli allevatori che accompagnano per lunghi percorsi tra gli antichi tratturi le mandrie che beneficiano di clima, alimentazione e uno ‘stile di vita’ tornato alle origini”.

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In provincia di Foggia rappresentativa è la storia da 5 generazioni della famiglia Colantuono - ricordano da  Coldiretti Puglia - un racconto di tradizioni ed emozioni centenarie, narrato da Carmelina, una donna forte e appassionata che tratta come familiari le sue mucche di razza podolica e marchigiana. Una transumanza antica, risalente al 1800, che parte dalla Puglia per arrivare in Molise, con una mandria di 300 mucche che camminano lente senza sosta da San Marco in Lamis (Foggia) fino a raggiungere Frosolone (Isernia), attraversando 2 regioni, 3 province e 20 comuni per raggiungere gli alpeggi molisani".

Carmelina Colantuono

“La transumanza avviene a maggio – spiega Carmelina Colantuono - perché gli animali hanno bisogno di partire, avvertono il caldo, lo patiscono, abbisognano di temperature più fresche dell’alpeggio. Sarebbero capaci di muoversi autonomamente. Inizia il nostro viaggio di 4 giorni con 3 soste per riposare a San Paolo Civitate, Santa Croce di Magliano, Ripalimosani e Frosolone. Restano a casa solo gli animali più piccoli, perché non ce la farebbero. La transumanza si snoda attraverso i vecchi tratturi de L’Aquila-Foggia, il famoso ‘tratturo del re’, incrociato a San Paolo di Civitate, del Celano-Foggia e del Lucera-Castel di Sangro, con tratturelli e bracci tratturali da raccordo e tratti di strade statali, provinciali e comunali”. Per questo il camminamento è scortato dalla Polizia stradale preallertata, perché la mandria invade le strade, ricreando scenari da amarcord, aggiunge Coldiretti.

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“Il percorso è segnato dalle mucche più anziane che con i grandi campanacci guidano l’intera mandria. I nostri animali sono abituati a vivere allo stato brado e la transumanza produce benefici non da poco. E’ un appuntamento che aspettano – conclude Carmelina - ce ne accorgiamo, vivono liberamente secondo le stagioni e secondo i ritmi della natura, non hanno alcun problema a camminare, brucano erbe spontanee che riconoscono lungo il cammino”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Il tratturo del Re e le trame lente della transumanza

                                    La Passionata sapori di transumanza