Bari capitale dell’unità della Chiesa, frontiera d’un nuovo inizio
Bari e il Mediterraneo frontiere di pace per papa Francesco: "È iniziato un nuovo cammino". La folla accoglie il Santo Padre e il Presidente Sergio Mattarella.
Immagine, riferimenti e narrazione sincretica sono riassunti con eleganza ed incisività nel Rosone che fa da fondale al palco allestito a Bari per la celebrazione eucaristica di papa Francesco, a conclusione dell’incontro sinodale di 60 vescovi cattolici provenienti da 20 Paesi e tre continenti: “Mediterraneo frontiera di pace”.
E’ il Rosone della Cattedrale di Bari (riconoscibile dall'inconfondibile cerchio centrale, che ha ispirato anche il celebre murale di Sol Lewitt in Sala Murat), tra i suoi raggi ‘solstiziali’ sono state innestate le foglie trilobate del Rosone della Cattedrale di Troia (Fg), con l’azzurro del Mar Mediterraneo a fare da sfondo.
Simbologia e sincretismo sorvolano i campanilismi e indicano un cammino nuovo! L’incrocio, l’intreccio - oggi diremmo meglio le contaminazioni ‘meticce’ - tra i flussi pellegrini lungo la via Francigena e le correnti migranti e transumanti che attraversano il Mare Nostrum, e che a Bari danno vita a un nuovo cammino, per eleggerla - secondo lo stesso Francesco - a “Capitale dell’unità della Chiesa’.
Il Mar Mediterraneo, quindi, che torna ad essere culla di civiltà, lago dalle cui rive si guardano ‘i rivali’ e dove si spera che questo guardarsi da rive condivise possa essere praticato in Pace. Un mare dove la tradizione, nei secoli, si è fatta filosofia. Il pensiero classico: patrimonio comune. Dove la bellezza diventa scultorea e la leggenda, di racconto in racconto, si è trasformata in Storia.
Al centro di quest’azione teatrale, senza tempo e senza confini, Bari - già prima dei processi catalizzatori innescati dalla presenza del Santo ‘meticcio’ di Mira - ne era fulcro e ‘capitale’. Lo avevano capito i bizantini, che a Bari avevano stabilito la sede del loro Catapano, Governatore di tutta l’Italia meridionale. Ma in precedenza gli arabi ne avevano fatto la loro Capitale del Califfato.
Traffici, cronaca e valorizzazione delle specificità territoriali, nonché il naturale incrocio di sentimenti devozionali interreligiosi, ne confermeranno ed esalteranno funzione e potenziale strategico, per progetti di dialogo e trame di cultura intercontinentale, fino a individuarla come punto d’appoggio per un nuovo “Equilibrio Mediterraneo”.
Ecco perché papa Francesco, convinto anche lui che “Il futuro è nelle radici”, ha scelto Bari - capoluogo della regione regina dell’ospitalità - per farne piattaforma senza età di testimonianze di Pace, attraverso due punti di forza straordinariamente pugliesi: Dialogo e Convivialità.
“Come pastori siamo convinti che sia l’esordio di un cammino, che era necessario intraprendere, per dare risposte alle attese delle nostre Chiese e ai problemi della società, attraverso il Vangelo”, ha spiegato il presidente della CEI, più che soddisfatto per il successo dell’evento barese.Questo Sinodo, che fa seguito all’incontro dei Patriarchi del luglio 2018, è solo l’inizio. O, come ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, “il primo passo”. “È la prima volta che accade nella storia”, ha sottolineato l’Arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, “Ma non sarà l’ultima”.
L’inizio di un nuovo cammino - sintetizzato negli 11 raggi del Rosone di Troia - alla luce celebrata nei riflessi del Rosone di Bari nella sua Cattedrale, quelli della Verità e dell’Amore disinteressato per il prossimo - anche e soprattutto quando ti attacca e tifa del male - in una continua navigazione lungo le rotte della Pace.
“Pertanto - ha ribadito Francesco, citando Giorgio La Pira - lasciamoci guidare dalle altezze della povera gente. Siamo all’altezza di quel gioiello esortativo lasciatoci da Paolo VI, per esercitare la Religiosità, praticando la Pietà. Unendo i contenuti poliedrici della fede alle ricchezze plurali del nostro patrimonio artistico”.
“Il fine ultimo è la Pace - ha insistito papa Francesco - facciamo in modo, allora, che gli interventi di pace non siano soltanto militari. Tacciano le armi e il loro tremendo crepitio, per ascoltare le lacrime dei bambini e delle vittime. Non accettiamo che chi giunge per mare venga respinto o lasciato morire”.
E poi ancora: “Quanta ipocrisia nei Paesi che parlano di Pace, ma continuano a vendere armi ai popoli in guerra. La guerra è contraria alla ragione, essa trasforma il Giardino Terrestre in Inferno. Una pazzia a cui non possiamo rassegnarci. Una follia, perché certifica il fallimento di ogni progetto umano e divino”.
“Le purezze delle razze non hanno futuro - ha concluso il Santo Padre nel suo saluto ai Vescovi cattolici del Mediterraneo - per questo il meticciato di un testimone come San Nicola è la via che indica la Madonna Odegitria, patrona di Bari. Per questo, la Puglia è importante per la Pace nel mondo!”
(gelormini@gmail.com)
Photo evento a cura di Michele Falcone
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Pubbblicato sul tema: ‘Mediterraneo frontiera di pace’, la colomba tra gli Apostoli
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