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PugliaItalia
Carlo Paolini - ARCA Bari ricorda Enzo Persichella

di Carlo Paolini *

E così la nostra città perde un’altra voce autorevole in grado di delineare in modo puntuale le prospettive di sviluppo ecosostenibile del suo territorio alla luce del ruolo demografico della sua popolazione. 

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L’ARCA Centro di Iniziativa Democratica si inchina mestamente alla morte del sociologo Enzo Persichella, per anni protagonista delle sue iniziative. La sua presenza ci aiutava a comprendere sino in fondo la deriva a cui stava andando incontro Bari, che vedeva dolosamente consumare il suo suolo e il suo verde a favore del cemento.

Con la sua morte, che segue nel brevissimo tempo quella di Arturo Cucciolla, viene meno un altro punto di riferimento serio a cui attingere per riflessioni libere da impostazioni ideologiche o strumentali. Enzo con le sue lucide analisi sociologiche puntava decisamente alla qualità della vita dei cittadini, al miglioramento dei rapporti sociali e culturali, eliminando quelle barriere che impediscono la reale partecipazione dei cittadini e delle cittadine alle scelte decisionali dello sviluppo urbano.

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In quest’ottica non possiamo dimenticare il suo netto dissenso al trasferimento del Tribunale dal Libertà, che contribuiva al depauperamento del quartiere. A questo proposito, mi piace ricordare il suo intervento del 29 ottobre del 2007 l’iniziativa dell’ARCA Centro di Iniziativa Democratica sul tema “Bari da ri-amare: partiamo dal quartiere Libertà” in occasione della mostra del grande fotoreporter milanese Uliano Lucas “La città all’Ovest. Bari. Quartiere Libertà”.

Enzo Persichella si soffermò sul profilo sociale del quartiere, che con i suoi circa 40mila abitanti è il più popoloso della città dopo il Picone. “Questo quartiere - disse Persichella - si colloca in una posizione semi-centrale della città e, piuttosto che una delle tante periferie che compongono Bari, rappresenta una città all’interno della città compatta. Un quartiere con una presenza giovanile mediamente più alta rispetto agli altri e dove mancano spazi più o meno attrezzati per la socialità dei minori e della cittadinanza in senso più ampio".

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"La mancanza di spazi (del verde, nemmeno a parlarne) - sottolineava Enzo persichella - costringe ragazzini e adolescenti a rincorrersi nei loro giochi per le strade o sui marciapiedi, in permanente e pericolosa competizione con le auto che si muovono in numero notevole o che sostano in costante doppia fila. Se non fosse per il Redentore (oratorio salesiano, ndr.), per qualche scuola privata dell’infanzia e per le parrocchie, i luoghi di aggregazione per i bambini e preadolescenti sarebbe pari a zero".

"Non è raro - osservava Persichella - vedere i più piccoli giocare in semicattività sui balconi di casa. Il quadro amaro di questa città nella città è infine rappresentato dai dati sull’occupazione ufficiale, dove più di un terzo della popolazione risulta tra i disoccupati o tra le persone in cerca di prima occupazione (le quote della componente femminile sono sbalorditive e denunciano la cospicua presenza di lavoro nero)".

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"Un quartiere assai articolato dal punto di vista della composizione sociale, dove si registra fra l’altro un’alta percentuale di immigrati ‘regolari’ e dove inoltre si può facilmente ipotizzare una elevata presenza di immigrati ‘non regolari’. Dove, pertanto, numerosi appartamentini e locali, ritrovano una piena, quanto ‘non ufficiale’, vitalità abitativa invece di essere abbandonate, come sembrerebbe, ad una infruttuosa inesorabile fatiscenza…Lo stesso problema dell’edilizia giudiziaria deve essere risolto all’interno del quartiere attraverso un piano di riqualificazione urbana.”…Ciao Enzo e grazie per tutto quello che hai saputo donarci.

* Presidente dell’ARCA Centro di Iniziativa Democratica - Bari

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Pubblicato in precedenza: E' morto Enzo Persichella, coscienza critica della sinistra pugliese

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