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Comunali, Marino non sfonda. Crolla Di Bari, tensioni salentine

Bari – Nando Marino avanti a Brindisi ma senza sfondare, a Fasano crolla l'uscente Lello Di Bari, nel Salento le piroette del centrodestra non pagano e aprono ulteriori scenari, non solo a sinistra. Comunali ai supplementari sui fronti caldi della tornata, in Puglia come in Italia: ancora due settimane di campagna elettorale, per sciogliere i nodi nei grandi centri nazionali e locali: “Gli elettori fanno zapping elettorale con la scheda”, commenta Matteo Renzi in conferenza stampa, annunciando il commissariamento del Pd napoletano e tirando un sospiro di sollievo sul secondo turno capitolino di Bobo Giachetti. Definizione valida anche per il Tacco? Pd e sinistra reggono, a patto di tenere in conto la variabile della rottura destrorsa , la stessa che ha visto un fedelissimo fittiano come Luigi Mazzei passare, armi e bagagli, tra i centristi di Area Popolare e che ha indotto un azzurro di lungo corso come Giovanni Alfarano a dire addio ai forzisti barlettani, solo a citare le cronache recenti.

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A Brindisi, Michele Emiliano ci aveva messo la faccia sin da principio e gli uomini di Massimo Cassano e Ciro Argese avevano blindato Nando Marino dai malumori dem. Non basta, però, a portare a casa la vittoria: il patron dell'Enel Basket si conferma favorito ma si spinge fino al 32% e guarda già al nuovo round con la competitor Angela Carluccio, in corsa per il ticket Fitto – Ferrarese ad otto punti di distanza e inizialmente appaiata con il pentastellato Alparone. “Non andremo contro la Carluccio in sé, ma contro chi fa politica per lei, cioè contro i vari Consales, Rollo, Ferrarese, Luperti ed altri”, polarizza lo scontro il diretto interessato. Da una parte, il crollo verticale della coalizione berlusconiana di Nicola Massari, attorno al 7% a dieci sezioni dalla fine. Dall'altra una sinistra organizzata che vola oltre il 14%. Semplice voto di protesta, al pari di quello M5S? Non è detto, così come appare del tutto improbabile che il segretario FI, Gino Vitali, possa rinfoderare le armi della contesa interna e convergere sulla sfidante centrista, dopo le accuse di trasversalismo della vigilia e l'archiviazione del tavolo regionale di coalizione.

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Un tavolo che, invece, tiene a Fasano ma solo sulla carta: non solo l'uscente Lello Di Bari resta fuori dal ballottaggio, ma si deve accontentare del 18,65% in quarta posizione, subito prima del centrista Antonio Clarizio. Il fronte civico guidato da Giacomo Rosato, sostenuto dall'ex braccio destro di Di Bari – Scianaro – e dai malpancisti democratici, incassa quasi il 33% di preferenze, seguito dal candidato Pd, Francesco Zaccaria, e dai venti punti percentuali di Raffaele Trisciuzzi, in quota al Movimento di Beppe Grillo. E se il centrodestra respira nella Bat - con Spinazzola, Trinitapoli e Minervino - e si barcamena nel barese, sono i dati del Salento a fare da cartina al tornasole.

“Confermiamo la guida del governo delle città in comuni importanti come Trepuzzi, Sogliano, Cutrofiano e Patù e ritorniamo a vincere in comuni altrettanto importanti come Alessano, Melissano e Taviano. Inoltre, saremo al ballottaggio nei due comuni sopra i 15mila abitanti. Ancora volta, il Pd salentino dimostra il suo radicamento sul territorio così come la sua capacità di creare una nuova classe dirigente locale in grado di aprire una fase di cambiamento nel governo delle città”, commenta in una nota il segretario provinciale Salvatore Piconese. La roulette russa delle candidature si è fermata solo con la consegna delle liste: a Gallipoli è stato l'approdo azzurro del fumantino ex fittiano Vincenzo Barba a rimescolare le carte, arrivando solo in extremis alla nomination unitaria di Sandro Quintana. Il risultato è la consegna dei supplementari ad un derby tutto interno al centrosinistra tra il dem Stefano Minerva e l'ex Sindaco Flavio Fasano.

A Nardò, invece, alla frattura tra FI e Cor si è aggiunto il colpo di coda del cambio di coalizione dei primi. Fuori lo scudocrociato di Flavio Maglio e FdI, dentro il civismo di Pippi Mellone, al momento al ballottaggio con il primo cittadino in carica, Marcello Risi. Niente da fare per il fittiano Vaglio ma, tra i rumours diffusi in notturna, ce n'è persino uno che vorrebbe gli uomini del leone blu per nulla restii a dare una mano allo stesso Risi, in buoni rapporti con Mino Frasca, luogotenente del Vicerè di Maglie. Svolazzi non confermati da maratona del voto, s'intende, ma tant'è: “Sicuramente, pur provenendo dal ruolo di opposizione, sia nella realtà di Nardò che in quella di Gallipoli, si sperava nella possibilità concreta di raggiungere il ballottaggio. Il risultato è invece certamente al di sotto delle aspettative, seppure va evidenziata per Nardò l’ottima performance personale della lista”, ammette il coordinatore provinciale, Antonio Gabellone.  Ed era solo il primo tempo.

(a.bucci1@libero.it)

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Pubblicato sul tema: Esordio Lacarra, la destra frana Ai ballottaggi anche in Puglia

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