Foggia, emozione in città
Riapre il Teatro Giordano
di Antonio V. Gelormini
Sembrava non dovesse finire mai il sogno, diventato incubo, del Teatro 'Umberto Giordano' CHIUSO. Una morsa angosciante, che testimoniava quotidianamente il ripiegamento apatico e rassegnato della città di Foggia sul proprio declino e sulla deriva diffusa delle speranze.
E invece un 'rigurgito' di orgoglio cittadino è riuscito a farsi strada tra una serie innumerevole di difficoltà e di impedimenti burocratico-amministrativi, consentendo al sindaco, Franco Landella, il classico taglio del nastro "rigorosamente verde-speranza". E sulle note suggestive dell'Andrea Chenier nuovi colori hanno acceso la facciata del Teatro che riapriva le sue porte, tornando a riempire il foyer, la platea, i palchetti e il suo vivace e qualificato loggione.
Anche se il video-mapping proiettato per l'occasione ha raccolto alcune "colorite" espressioni di dissenso, come quella in tipico accento foggiano di Nico Baratta: "nun se pot gnott".
Per l'evento storico ed emozionante è arrivata la bacchetta del Maestro Riccardo Muti alla guida della sua "giovane" Orchestra "Cherubini", con un programma centrato sul Notturno op. 70 n. 1 di Martucci, la Sinfonia "Haffner" (n. 35) di Mozart e la Sinfonia "Tragica" di n. 4 di Schubert.

I pochi biglietti a disposizione erano stati acquistati in pochi minuti. Ma per tutti un maxischermo montato fuori al teatro ha garantito la partecipazione collettiva alle emozioni della serata inaugurale.
E per rimanere sugli standard iniziali la stagione teatrale, come noto, sarà affidata alla direzione di Michele Placido: attore, autore e regista "dauno" a Denominazione d'Origine Controllata (l'artista è nato ad Ascoli Satriano).
(gelormini@affaritaliani.it)