Il “miracolo” Emiliano
di Antonio V. Gelormini
Lo definisce un capolavoro di strategia politica, un cliché che trova la chiave vincente nell’accordo con l’Udc e nel frazionamento del fronte avversario. Dove l’applicazione è stata possibile: Lecce e Foggia, i risultati sono evidenti. Dove, invece, le resistenze e le legittime scelte locali non lo hanno consentito il risultato è stato “altrettanto evidente”.
Michele Emiliano, segretario del Partito Democratico pugliese e in corsa alle primarie per la scelta del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Puglia, tira le somme dopo la tornata elettorale delle Provinciali e della Città Metropolitana di Bari.
“Alla luce dei risultati concreti – rivendica Emiliano - spero sia chiara la dinamica dell’azione politica del Partito Democratico in Puglia. E che sia chiaro, una volta per tutte, che spazio per alleanze con il centrodestra non ce n’è”.

“Queste elezioni di II grado sono state un passaggio anomalo, che va corretto quanto prima. I tempi stretti e la necessità di dare comunque un avvio al processo di risistemazione dell’assetto amministrativo territoriale hanno dato vita a un sistema elettorale, che mi auguro sia un sistema “kleenex”: usato - cioè - solo questa volta. Eleggere organismi amministrativi e politici senza suffragio universale e, per di più, attraverso rappresentanti eletti talvolta 5 anni fa, da un corpo elettorale lontano dagli umori e dalle sensibilità odierni, rischia di rivelarsi un aberrante anacronismo politico-amministrativo”.
“Privare i partiti - continua Emiliano - della loro funzione specifica, a partire dalla formulazione delle liste per partecipare alle competizioni elettorali, è un vulnus da correggere quanto prima. Per cui mi auguro che con lo Statuto da predisporre nella Città Metropolitana e con organismi aggregativi per i Comuni da prevedere, in sostituzione delle Province in scadenza, si possa tornare quanto prima al voto popolare e a normalizzare questo ‘pastrocchio’ forse necessario, ma certamente difficile da digerire”.
“Detto questo - ha aggiunto un raggiante Michele Emiliano – ora c’è da lavorare per saldare un fronte comune contro una destra che mostra segni di enorme difficoltà. Hanno parlato di “miracolo”, per lo straordinario risultato in Capitanata: ma i miracoli in politica non esistono. A Foggia abbiamo lavorato sodo, per creare le premesse utili a ribaltare una persistente presa sulla Provincia da parte della destra. Una forte destra fittiana”.
A tal proposito, ha voluto mandare un messaggio anche a quanti persistono in cosiddette obsolete logiche di appartenenza: “Bisogna che ce ne si faccia una ragione. L’obiettivo di ogni contesa elettorale, al di là delle conferma dei propri elettorati, è lo spostamento di consensi determinanti per la vittoria finale. E’ successo con Vendola in Puglia, è successo con me a Bari, è successo e succede in tante altre situazioni nel Paese. Lo stesso rapporto con l’Udc, anche questa volta determinante, ha caratterizzato non poco la vita politica dell’Amministrazione Vendola, che spesso ha tenuto grazie proprio a quell’apporto e a quella disponibilità”.

“Un’Amministrazione che ha determinato un cambiamento in Puglia, per cui non finiremo mai di ringraziare Nichi Vendola. Che naturalmente ha goduto del supporto determinante del Partito Democratico. Chiunque vincerà le primarie, non potrà che dirsi fortunato di ricevere da Nichi una siffatta eredità”.
“Certo - ha anche precisato - c’è chi teme un nascente asse dell’Udc con Ncd. Una cosa per il Partito Democratico incompatibile. Ma non fasciamoci la testa prima del necessario. E lavoriamo per determinare gli eventi, anziché subirli”.
Dopo gli attacchi e i malumori delle scorse settimane, la vittoria del centrosinistra a Bari Città metropolitana con oltre il 55% e 11 seggi su 18, la vittoria a Brindisi con il 62% di Maurizio Bruno Presidente, la tenuta in Bat dove ricorda: “s’è regalato Spina di nuovo alla destra”, il recupero sensibile a Lecce dove vince Gabellone con 52% (i rapporti vedevano il cdx al 65%), e la brillante vittoria di Miglio a Foggia: la battaglia per le primarie appare meno spigolosa. I concorrenti sono allertati. Lo spirito è rinfrancato, per cui può correre a Foggia a festeggiare col suo sindaco di San Severo, che lo aspetta a Palazzo Dogana già con la fascia azzurra di presidente della Provincia.
(gelormini@affaritaliani.it)