Nextlaw idee sull'energia a confronto. Decarbonizzare costa? Sì, ma non troppo
Decarbonizzazione e rinnovabili al centro del convegno organizzatoa Bari da Nextlaw Avvocati
Nextlaw Avvocati di Bari fa centro. Coglie a volo i temi del momento e si proietta sul palcoscenico del dibattito energetico, con un'iniziativa qualificata e articolata, che riscontra il plauso di addetti ai lavori, imprese, tecnici e opinionisti del settore. Confermando lo studio legale di diritto amministrativo con sedi a Bari e Lecce, nella posizione leader di affiancamento alle imprese nella gestione degli affari legali e delle relazioni istituzionali.
Opportunità e gestione del contenzioso, ma anche e soprattutto risvolti innovativi della gestione produttiva dell'energia da fonti rinnovabili, a Bari spingono lo studio Nextlaw Avvocati a promuovere ‘NextEnergia’, un'occasione di confronto-forum sul settore energetico. La nuova frontiera che vorrebbe veder calare i consumi energetici e diminuire le emissioni di CO2, laddove ormai Il 41% di energia prodotta in Italia proviene da fonti rinnovabili: eolico e solare in crescita.
Ma è proprio sulla decarbonizzazione che il presidente Testa ha raffreddato entusiasmi e spinte operative:"La riconversione a gas dell’Ilva di Taranto si può fare, ma ci sono due elementi da considerare con attenzione: i costi, che solo per la gestione salirebbero di un centinaio di milioni, e la procedura di gara per la cessione dell’azienda che si avvia ormai alla fase finale".
"L’Ilva è in fase di vendita - ha avvertito Testa - stanno per essere presentate le offerte vincolanti da parte degli investitori interessati, e introdurre adesso elementi nuovi in un percorso già delineato significa correre il rischio di inchiodare tutto per chissà quanto tempo".
"L’Enea - ha ricordato il presedente - quando il tema della decarbonizzazione dell’Ilva è diventato più evidente, ha anche incaricato i suoi tecnologici per un approfondimento specifico (la Regione Puglia, in proposito, ha compiuto anche uno studio che prevede una totale riconversione a gas del siderurgico con due impianti da 2,5 milioni di tonnellate ciascuno, 1,2 miliardi di investimento, e 18 mesi di lavori). L’Enea, in sostanza, voleva capire se l’idea stava tecnicamente in piedi o meno".
"Il responso dei tecnici è stato favorevole, ma è venuto fuori che i costi di gestione, stimati quando il prezzo del petrolio era di 40 dollari al barile mentre oggi è risalito, crescevano in modo significativo: appunto di qualche centinaio di milioni di euro. Senza poi trascurare altri due elementi: che la riconversione a gas spinge a dover fermare per un periodo non breve l’acciaieria - e questo costituisce un altro elemento di costo - e che oggi ci sono tecnologie che, pur non utilizzando il gas, permettono comunque di ridurre l’impatto inquinante e migliorare la sostenibilità ambientale della produzione dell’acciaio".
"Nel caso della decarbonizzazione dell’Ilva - ha riassunto quindi Federico Testa - bisogna analizzare tre aspetti. Ci sono una realizzabilità tecnica, una ambientale e una economica. Dal punto di vista della sostenibilità ambientale nessun dubbio: si può usare una fonte meno inquinante e questo è sempre auspicabile. Tecnicamente, inoltre, si può produrre l’acciaio non usando il carbone. C’è poi il terzo fattore, quello economico: allo stato attuale delle tecnologie, produrre acciaio senza usare il carbone ma utilizzando altre materie prime costa molto".
"Il tema - ha concluso Testa - deve allora essere preso in carico dalla politica per capire se le centinaia di milioni di euro che servirebbero per quest’operazione devono essere allocate in questo progetto o utilizzate per altro. Un ulteriore elemento da valutare è quello dei tempi necessari per la riconversione, che potrebbero essere molto lunghi. Anche in questo caso è la politica che deve fare una valutazione nel merito dopo aver analizzato tutti gli aspetti necessari per prendere una decisione così importante".
Posizione che sarà in qualche modo smentita daL senatore Massimo Mucchetti, presidente della Commissione Industria del Senato - durante una visita all'Ilva di qualche giorno dopo - esprimendosi sul “prezzo del gas”, che un tempo rendeva economicamente non fattibile la decarbonizzazione mentre oggi, essendo "più abbordabile", non rappresenta più un limite per l’operazione.
Tesi possibilista, che ridà vigore al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e recupera un precedente suggerimento dello stesso Mucchetti che segnalava come "Necessario e fattibile il coinvolgimento dell'ENI, per poter spuntare prezzi del gas ancora più bassi, in funzione della grossa partita di gas richiesto, se solo la politica volesse davvero spendersi per tale ambizioso e apprezzabile obiettivo".
I diversi tavoli di confronto dell'appuntamento organizzazto a Villa Romanazzi Carducci si sono succeduti lungo il filo conduttore del futuro delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, vedendo protagonisti, tra gli altri - oltre al presidente dell'ENEA - il sindaco della città metropolitana di Bari e presidente ANCI, Antonio Decaro, il professore di Sistemi Energetici del Politecnico di Bari, Riccardo Amirante, l’amministratore delegato di A2A Energie Future, Giuseppe Monteforte, l’Executive Vice President di ENI e Direttore della Direzione Energy Solutions, Luca Cosentino, l’Innovative Business Opportunity Manager di Enel Green Power Spa Alessio De Marzo, il presidente dell’Azienda Municipale Gas, Ugo Patroni Griffi, il presidente di ANCE Bari e BAT, Beppe Fragasso, l’amministratore delegato di GSF Global Solar Fund, Giuseppe Tammaro e il Responsabile Facility di Ariete Francesco Nardone, gli assessori della Regione Puglia allo Sviluppo economico Loredana Capone e alla Pianificazione territoriale Annamaria Curcuruto.
Oltre ai direttori di dipartimento Domenico Laforgia e Barbara Valenzano, che - insieme ai rappresentanti delle principali associazioni imprenditoriali del territorio - hanno garantito un contributo prezioso e qualificato ai lavori, durante i quali sono stati illustrati innovativi progetti energetici ecosostenibili. Mentre altro contributo alla riduzione dei consumi è giunto anche dall'illustrazione delle politiche finalizzate a incentivare l’efficienza energetica degli edifici; confermati, con il via libera alla Legge di Bilancio 2017, ecobonus e detrazioni per le singole unità immobiliari e il nuovo piano di riqualificazione dei condomini, che potrebbe interessare 12 milioni di immobili.
"Per questa ragione - ha concluso l'Assessore Capone - convocheremo al più presto, nel prossimo mese, un tavolo alla presenza dell'assessorato all'Ambiente e del Paesaggio, oltre che dello Sviluppo economico, per condividere il percorso normativo".
A tal proposito, il presidente di ANCE Bari e BAT Beppe Fragasso, intervenuto in uno dei tavoli di ‘NextEnergia’ ha dichiarato: "L’efficienza energetica unitamente agli interventi di miglioramento della sicurezza strutturale degli edifici svolgono un ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi ambientali e di messa in sicurezza del Paese. Le politiche finalizzate a incentivare tali interventi, avviate in questi anni e previste nella Legge di Bilancio 2017, rappresentano un’importante opportunità anche per il settore dell’edilizia. Ci aspettiamo pertanto che vengano messi in atto programmi e politiche per un rapido avvio degli interventi congiunti di efficientamento energetico e sicurezza strutturale".
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubbliucato sul tema: Ilva senza carbone, Mucchetti (Sen.) smentisce Testa (Enea) su costi eccessivi
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