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Ilva senza carbone, Mucchetti (Sen.) smentisce Testa (Enea) su costi eccessivi

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, mette l'elmetto - quello dell'Ilva - per portare avanti la battaglia sulla decarbonizzazione del siderurgico tarantno e delle centrali elettriche nel brindisino, ed esprime soddisfazione per l’apertura della Commissione Industria del Senato alla proposta fortemente sostenuta dalla Regione Puglia. 

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Consapevole della lunghezza del percorso, davanti ai componenti della Commissione Industria del Senato in visita a Taranto, Emiliano con sincerità e inquietudine ribadisce che: "La situazione dell'Ilva non appare affatto migliorata in relazione al diritto alla salute dei cittadini. I parziali adempimenti dell'Aia non hanno avuto riflessi apprezzabili sull'inquinamento, che risulta diminuito solo perché lo stabilimento ha dimezzato i suoi livelli produttivi".

 

Significativo il passaggio espresso dal Presidente della commissione, il senatore Massimo Mucchetti, sul “prezzo del gas”, che un tempo rendeva economicamente non fattibile la decarbonizzazione mentre oggi, essendo "più abbordabile", non rappresenta più un limite per l’operazione. Una sorta di smentita alle posizioni più scoraggianti, che solo qualche giorno fa aveva espresso il Presidente dell'Enea, Federico Testa, a Bari in un convegno sull'energia, sui costi eccessivi delle riconversione senza carbone dell'Ilva.

 

Lo stesso Mucchetti, in precedenza, aveva segnalato come necessario e fattibile il coinvolgimento dell'ENI, per poter spuntare prezzi del gas ancora più bassi, in funzione della grossa partita di gas richiesto, se solo la politica volesse davvero spendersi per tale ambizioso e apprezzabile obiettivo.

 

“Considero - ha detto Emiliano riguardo l’intervento del sen. Mucchetti - le parole che sono state pronunciate motivo di speranza e di giustizia. E dunque mi permetterà di sentirmi quasi liberato dalle sue parole e ringrazio la Commissione". 

 

"Sono d’accordissimo - ha aggiunto Emiliano - se esistono altri sistemi innovativi che non inquinano, diversi dagli impianti di preridotto elettrici o alimentati a gas, la Regione Puglia non ha nessuna particolare predilezione per questo o quell’altro sistema. La cosa fondamentale, finché l'impianto verrà ritenuto strategico per legge, dallo Stato, è che vengano rimosse le sorgenti di inquinamento".

 

Insieme ai senatori della Commissione Industria,.Michele Emiliano ha visitato lo stabilimento Ilva di Taranto, accompagnato dal direttore dipartimento Infrastrutture e Ambiente della Regione, Barbara Valenzano. “Abbiamo visto - ha dichiarato Emiliano al termine del sopralluogo -  da lontano alcuni punti deboli della fabbrica, come l'area GRF (gestione rottami ferrosi), l'altoforno 4, non abbiamo visto l’acciaieria 1 e le discariche".

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"È evidente - ha poi ribadito - che il percorso di avvicinamento di quella fabbrica alla legalità è molto lento, farraginoso, sia dal punto di vista ingegneristico che finanziario. E nonostante le acrobazie, compresi questi due patteggiamenti  che non sono stati ancora vagliati dai giudici, si deve ricordare  che c’era qualcuno che aveva annunciato risarcimenti da un miliardo di euro da dare alla sanità tarantina fin da Natale". 

 

"Ma si deve sapere - ha precisato - che ancora adesso i giudici non hanno omologato i patteggiamenti e non è detto che lo facciano, perché i giudici stanno lì per questo: per valutare se è possibile o non è possibile. In più bisogna sapere come verranno utilizzati questi soldi e di questo abbiamo discusso nell’audizione che abbiamo tenuto davanti alla commissione in fabbrica". 

 

"Ovviamente - ha continuato Emiliano - abbiamo specificato che non siamo sicuri che questi soldi si possano utilizzare per qualunque intervento dell’AIA. Siamo dell’idea che  debbano essere utilizzati per le bonifiche e non per gli impianti e la relativa attività produttiva".

 

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"Consegneremo alla commissione la lettera che ho spedito al presidente Gentiloni - ha poi comunicato - per chiedere che gli acquirenti che inseriscano nella loro offerta i principi della decarbonizzazione siano preferiti rispetto a coloro che non lo faranno".  

 

"Così come trasmetteremo alla commissione la richiesta formale di riesame dell’AIA, che abbiamo formulato anche sulla base dei dati epidemiologici che ci portano a ritenere la necessità di irrigidire le prescrizione dell'autorizzazione".

 

"Esattamente il contrario - ha specificato Emiliano - di quello che probabilmente si stanno accingendo a fare i commissari nel valutare il piano ambientale, che mette in mano a chi vuole comprare la fabbrica l’iniziativa sul piano ambientale. Ora infatti  sono loro che devono fare la proposta allo Stato e non lo Stato a dire a che condizioni si può far funzionare quella fabbrica". 

 

"Insomma è una vicenda molto complessa, che però sto seguendo con la stessa attenzione meticolosa di quando facevo il magistrato. Cioè la sto studiando foglio per foglio, carta per carta, come ho fatto sempre nella mia vita". 

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"Verificheremo il patteggiamento non appena sarà pubblico: verificheremo se le parti civili abbiano la possibilità di soddisfarsi e se per ipotesi questo patteggiamento non porti via loro i soldi per il risarcimento e soprattutto continueremo a seguire la procedura di vendita dell’Ilva perché chi la compri non pensi di farla funzionare come hanno fatto i Riva". 

 

"Perché esistono tecniche come la decarbonizzazione - ha aggiunto - che scoprono tutti gli altarini. Quindi chi vuole comprare l’Ilva lo può fare a queste condizioni, essendo anche caduta la questione del costo del gas".

 

"Proprio il risarcimento che i Riva devono pagare dimostra che il carbone costa molto di più del gas, perché provoca danni che poi devono essere risarciti e quindi ai costi materie prime vanno aggiunti costi ambientali e sanitari. Quindi chi utilizza il gas - ha concluso - non corre il rischio di dover pagare come hanno fatto i Riva. Il gas è l’alternativa per i prossimi trent’anni”.

 

(gelormini@affaritaliani.it)

 

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Pubblicato sul tema: Ilva senza carbone, Emiliano scrive a Gentiloni e Galletti

 

 

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