Operazione "Corona"
24 arresti a Foggia

Associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione di armi ed altri delitti aggravati dalle finalità mafiose sono alla base delle motivazioni dell’Ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. di Bari, nei confronti di 24 indagati a Foggia, che i Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Foggia hanno eseguito.
Al centro delle indagini le “Batterie” della “Società Foggiana”, responsabili di efferati omicidi, rapine, estorsioni, e di una diffusa infiltrazione nel tessuto economico del capoluogo dauno.
Operazione condotta in concerto con la Procura di Bari e la Direzione Antimafia nazionale di Roma.
"L’ombra della mafia turba ancora la vita socio-economica di Foggia", recita una nota di Confesercenti. "Uno spettro inquietante, di quelli che non lasciano spazi a dubbi e false interpretazioni: la malavita organizzata c’è ed alza il tiro. I 24 arresti di oggi confermano che il tessuto criminale della città è più che mai vivo, pronto a minare e contagiare la comunità. E per non lasciarsi cullare dalle facili tentazioni, ecco che il consigliere comunale Franco Landella – a cui va la nostra solidarietà - viene 'avvertito' con l’incendio della propria auto. Quasi una risposta alle istituzioni, sebbene si tratti di una banale coincidenza.
Confesercenti Foggia e “Sos Impresa” plaudono all’operazione “Corona” condotta dai Ros e dal Comando Provinciale di Foggia dell’Arma dei Carabinieri guidati dal Ten. Col. Basilicata, con il coordinamento della Procura di Bari e della Direzione Nazionale Antimafia.
"Lo Stato c’è e reagisce - continua la nota - ma non va dimenticato che la malavita ha tanti tentacoli, pronti a prendere il posto di quelli recisi. Non bisogna dunque abbassare la guardia: aziende e negozi vivono la paura del racket, lo spettro di pressioni malavitose che di fatto rendono più difficile il momento che viviamo. Il blitz di questa mattina è solo un importante passo di un cammino ancora lungo e difficile affinché il capoluogo venga bonificato da presenze e attività illegali. Lo chiedono la città, il territorio e la gente che lavora".