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PSR misura 4.1.A TAR annulla graduatoria Di Gioia: 'Emiliano faccia mea culpa'

Il Tar, con sentenza pubblicata in data odierna, ha annullato la graduatoria della misura 4.1.A del Piano di Sviluppo Rurale, ovvero quella più significativa e più ricca della programmazione, in relazione agli investimenti delle aziende agricole. Sulla riproposizione di tale graduatoria si consumarono le dimissioni dell'allora Assessore all'Agricoltura, Leonardo Di Gioia, che naturalmente è stato il primo a commentare la decisione del Tribunale Amministratico Regionale. Anche se l'impressione è quella di un accavallarsi di responsabilità, nella vicenda, che diventa difficile tener distinte le diverse posizioni.

PSR 2014 2020

"Era una ipotesi che poteva verificarsi alla luce di un contenzioso infinito - dichiara l'attuale consigliere regionale Di Gioia - ma che trova oggi la Regione impreparata, sbaragliata ed inerme. Una Regione senza alcun piano alternativo e senza alcuna speranza, che ha seguito una interpretazione delle ordinanze del Tar volta ad economizzare il numero di istruttorie da effettuare".

"Una sentenza che assorbe anche i vizi che avevo denunciato in Consiglio regionale - prosegue Di Gioia - su cui aspetto sempre una parola di chiarezza dagli organi dirigenziali preposti, su modifiche postume al bando chiuso e che porta all'anno zero l’intera strategia del Piano di Sviluppo Rurale". 

"Emiliano chieda scusa, anche a me - ribadisce l'ex Assessore - facendo mea culpa per aver dato copertura politica a decisioni scellerate, in particolare quella di aver annullato un nuovo e funzionante bando per gli investimenti, che oggi poteva dare piena operatività agli agricoltori e consentire la piena riallocazione delle risorse liberatesi, a seguito della sentenza".

di gioia emiliano centinaio

"Emiliano chieda scusa per avermi costretto alle dimissioni - incalza Di Gioia - pur di non avallare queste scelte e per aver preferito parlare con alcuni rappresentanti di associazioni, che evidentemente tenevano più alle proprie pratiche di studio che alla tenuta del sistema nel suo complesso".

"Ci troviamo quindi, a seguito di decisioni sbagliate, senza un piano B e nella condizione di avere centinaia di aziende che hanno eseguito investimenti milionari, che oggi vedono messe nel nulla le concessioni che frettolosamente la Regione aveva tentato di approvare. Concessioni - sottolinea Di Gioia - che servivano per scongiurare il definanziamento, ma che saranno la base di una azione collettiva per risarcimento danni. Milioni di investimenti che non hanno oggi copertura giuridica e quindi fonte di sicure cause contro la Regione che dovrà spiegare scelte inopinate e discutibili".

puglia psr600

"Il nuovo bando - ribadisce Di Gioia - era l’unica soluzione in previsione delle decisioni del Tar e del Consiglio di Stato, così come l’autotutela per l’annullamento degli atti viziati da palese illegittimità era la via per diminuire il tasso di litigiosità amministrativa. Bisognava dare seguito alla emanazione di provvedimenti nuovi in tema di primo insediamento, per evitare quello che a cascata sarà inevitabile".

"Ha prevalso invece la smania di chi voleva dimostrare di essere il ‘salvatore della patria’ - cunclude Leo Di Gioia - a dispetto di buon senso e buona amministrazione.Un danno irreparabile che avevo tentato di evitare alla Puglia, anche assumendo posizioni politiche scomode e contro un sistema forte, coeso e motivato di portatori di interesse spesso animati da interessi personali”.

DARIO STEFANO SEL

Una nota al riguardo arriva anche dall'altro già Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Dario Stefàno: “Purtroppo la notizia che non volevamo è arrivata. Con seria preoccupazione apprendiamo della sentenza con cui il Tar ha annullato la graduatoria della misura 4.1.A del Piano di Sviluppo rurale. Un altro grave danno per la nostra agricoltura”. 

“Con questa sentenza - aggiunge Stefàno - di fatto viene meno l’efficacia di uno strumento, il PSR 2014/2020, che poteva invece, anzi doveva, rilanciare gli investimenti in agricoltura. La sottomisura in oggetto, la 4.1.A, che sostiene investimenti materiali e immateriali finalizzati a migliorare la redditività, la competitività e la sostenibilità delle aziende agricole singole e associate, con oltre 182 milioni di euro di dotazione, era infatti fra le più importanti di tutta la programmazione”.

aristotele

“C'è da dire - continua il senatore salentino -  che Di Gioia non può tirarsi fuori dalla responsabilità di questo disastro. Ne è autore principale insieme ad Emiliano. Purtroppo era prevedibile un tale epilogo, come più volte denunciato, a causa di un indice di performance così strutturato, ma anche per le innumerevoli occasioni di confronto e approfondimento offerte che non sono state mai colte dal presidente Emiliano".

"Ci costa dover affermare che il presidente della Regione dovrebbe prendere atto della sua sindrome di Aristotele: il voler avere ragioni a tutti i costi, questa volta è costato davvero un prezzo troppo alto. Spiace  molto  - conclude Stefàno - e anzi fa proprio rabbia assistere all’ennesima batosta che cade sul nostro sistema agricolo”.

M5S Puglia

In seguito alla sentenza del Tar di Bari, che ha accolto il ricorso di alcune aziende disponendo l’annullamento della graduatoria per la misura 4.1.A, i consiglieri regionali del M5S Puglia dichiarano: “Con la sentenza pubblicata oggi il TAR di Bari sembra aver messo definitivamente fine (salvo impugnative d’appello da parte della Regione Puglia innanzi al Consiglio di Stato) alla telenovela della graduatoria della misura 4.1. del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (PSR) e cioè alla misura di sostegno che, per l’entità del finanziamento previsto e per il target della stessa (sostegno per investimenti materiali e immateriali finalizzati a migliorare la redditività, la competitività e la sostenibilità delle aziende agricole singole e associate), è certamente una delle più rilevanti per il settore agricolo pugliese, tanto più in questo particolare momento storico. La sentenza pubblicata oggi è l’ennesima sonora bocciatura per la Regione”. 

emiliano digioia 2

“I Giudici amministrativi baresi - spiegano i pentastellati - hanno confermato l’illegittimità del criterio adoperato dall’Autorità di Gestione del PSR per la valutazione dell’indice di performance economica (I.P.E.) delle aziende partecipanti. Più nel dettaglio, il TAR ha ritenuto che il criterio scelto per l'attribuzione del conseguente punteggio, al fine dell’utile collocamento in graduatoria, fosse del tutto inattendibile in quanto basato su mere auto-dichiarazioni dei concorrenti, non oggetto di preventiva verifica; verifica che, invece, è rimessa addirittura alla successiva fase dell’istruttoria tecnico-amministrativa e cioè ad una fase in cui una cospicua parte delle aziende aspiranti ai benefici sarebbe già stata esclusa sulla base proprio di una selezione ancorata a mere auto-dichiarazioni (non verificate)".

PSR RGB

"Ma c’è di più - rincarano dal M5S - il dubbio che abbiamo sollevato in più occasioni, ultima in un’interrogazione dello scorso luglio, che il modus operandi regionale potesse produrre una clamorosa disparità di trattamento tra i partecipanti e l’effetto abnorme di escludere imprese che avevano dichiarato un indice I.P.E. più aderente alla realtà, è stato confermato dalla stessa Regione in una relazione, depositata proprio innanzi al TAR Bari, nella quale si legge che addirittura il 73,2% dei concorrenti ammessi ha presentato dati aziendali non conformi".

"E peraltro - precisano - nonostante il TAR, in conseguenza proprio di tale presa d’atto regionale, abbia disposto la verifica di tutte le domande presentate, la Regione ha proceduto a ricalcolare soltanto quelle già ammesse alla fase successiva, di fatto aggirando l’ordine del Giudice Amministrativo, come lo stesso riconosce in sentenza. A questo punto, auspichiamo che la Regione prenda atto dei gravi errori commessi e inverta completamente la rotta su una gestione del PSR che definire fallimentare è fin troppo generoso”.

forza italia puglia 2

Ancora una censura, anche dai consiglieri del Gruppo di Fi Nino Marmo, Giandiego Gatta, Aldo Aloisi, Domenico Damascelli e Francesca Franzoso: “Una sonora bocciatura per il presidente Emiliano, che ha distrutto il mondo agricolo e questo ci dispiace non poco: il Tar ha annullato la graduatoria della misura più importante del Piano di Sviluppo Rurale, la 4.1 A".

"Quasi 183 milioni di euro bloccati - lamentano da FI - perché la Giunta regionale ha fallito e bisogna dirlo con chiarezza perché è un dato oggettivo. Ci sono agricoltori che hanno effettuato investimenti ingentissimi, facendo fede sulle risorse del PSR, e a causa della pessima gestione della Giunta regionale tutto si trasformerà in un contenzioso lunghissimo con conseguenti richieste di risarcimento danni a carico della Regione".

Emiliano PSR Nardone

"Tutto perché qualcuno ha sbagliato - ammoniscono in consiglieri di Forza Italia - e lo ha fatto nonostante i nostri appelli, le nostre segnalazioni, i nostri campanelli d’allarme suonati senza successo. Il presidente Emiliano, come al solito, non ha voluto ascoltare nessuno e ha percorso questa strada dritto verso il disastro, senza un piano alternativo per uscire dall’impasse".

"Oggi - concludono - dinanzi a un danno irreparabile, Emiliano dovrebbe scusarsi con tutti gli agricoltori beffati: siamo già l’ultima Regione d’Italia per la spesa del Psr e siamo anche quella che l’ha fatto peggio di tutte le altre. Siamo vicini a tutto il mondo agricolo che ora patisce l’azione di una Giunta regionale incapace e che ignora il buon governo e la buona amministrazione”.

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E dal fronte Lega, il Segretario regionale, Luigi D'Eramo, commenta: "La sentenza del TAR Puglia odierna certifica il fallimento di Emiliano e della sinistra sulla gestione dei fondi per l’agricoltura. Un settore già in difficoltà per la crisi sanitaria legata all'emergenza Covid-19, oggi paga anche l’incapacità della Regione Puglia, rimanendo senza risorse fondamentali per la ripresa. Altro che pensare alla data del voto delle prossime elezioni, Emiliano dovrebbe solo dimettersi!" 

(gelormini@gmail.com)

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Pubblicato sul tema: PSR, sentenza TAR: le precisazioni di Gianluca Nardone e la replica a Di Gioia

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