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Puglia 'gialla' a sorpresa: Emiliano tranquillizza, le opposizioni attaccano

La Puglia a sorpresa è in "zona gialla" fino al 6 gennaio, molte le perplessità e piuttosto diffusa la sensazione di una sorta di contraddizione con gli allarmi ripetutamente sventolati, per non dire dei numeri che continuano ad evidenziare un trend non linea con il colore 'gratificante' certificato.

Puglia gial

"Questo significa che il nostro sistema sanitario ha retto l’ondata che, nel solo mese di novembre, ha portato a 35mila i nuovi contagi, quando in tutta la prima ondata erano stati poco più di 4mila" ha dichiarato il presidente della Regione, Michele Emiliano.

"Ha retto grazie alla programmazione fatta sulla rete ospedaliera, che ci ha consentito di allargare man mano che ne abbiamo avuto necessità i posti letto, moltiplicando i reparti di terapia intensiva dedicati ai pazienti covid, l’area medica e i posti letto cosiddetti post acuzie".

"Sicuramente è un segnale incoraggiante essere tra le regioni italiane classificate in area gialla - ha precisato Emiliano - ma questo non vuol dire affatto che il pericolo sia superato: dobbiamo mantenere sempre alta l’attenzione e rispettare le regole di prevenzione, perché il virus circola e va in ogni maniera contenuto, come lo stesso Istituto superiore di sanità ci dice di fare a causa dell’ancora elevato numero di contagi. Resta il dolore per un numero di morti assolutamente elevato e non ci consola il fatto di essere in media con le altre regioni italiane".

Lopalco gialla

"Siamo in zona gialla - ha sottolineato il Governatore - soprattutto grazie all’organizzazione sanitaria che, pur avendo tante cose da migliorare e correggere - in virtù dello straordinario lavoro di uomini e donne che da 9 mesi non hanno tregua alcuna - ha consentito alla Puglia di avere sino ad oggi una evoluzione simile a quella di altre regioni italiane con un sistema sanitario in partenza più forte del nostro".

"Sostenere l’impatto del covid con migliaia di unità di personale in meno, la cui assunzione ancora oggi non ci viene consentita e con centinaia di milioni di euro in meno che non ci vengono erogati dal Sistema Sanitario Nazionale, è davvero un’impresa. Ma la Puglia come vedete non ha mollato mai".

Zullo Ignazio

Non ci sta il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, che in una nota diffusa attacca: “Prima vennero gli scienziati (che non lo avevano avvisato della durata del Covid), poi il Governo (che non si coordina con le Regioni), poi i giornali (che per vendere danno notizie allarmanti) oggi la colpa, per il presidente Michele Emiliano, è della società farmaceutica che doveva fornire alla Puglia i vaccini anti influenzali e, invece, gli ha ‘tirato un bidone mostruoso’ (parole testuali nell’ennesima comparsata in Tv questa volta su RAI1, prima di andare dalla D’Urso)".

"Ma è mai possibile che per Emiliano - ribadisce Zullo - la colpa del disastro nella gestione e organizzazione della sanità in Puglia non sia mai la sua, ma sempre di qualcun altro?”

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Con riflessioni pubblicate sui suoi profili social, il presidente Emiliano spiega che: "La battaglia è dura e dobbiamo resistere alla tentazione di andar dietro alle sensazioni del momento, che cambiano troppo spesso. In guerra non si dà retta a chi vuole farti perdere, a chi ti indebolisce seminando discordia e sfiducia".

"Per sopravvivere in questo momento", aggiunge:

1) dobbiamo far lavorare la gente senza farla morire di fame;

2) dobbiamo curarla senza farla morire;

3) dobbiamo fare in modo che la cassa comune che serve a finanziare la ripresa economica  e la tenuta del sistema sanitario sia alimentata da chi lavorando il più possibile guadagna un reddito e paga le tasse anche per quelli che sono alla fame.

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"Vi sento tutti in difficoltà a comprendere che queste tre azioni vanno insieme, a stop and go, e che se molli anche solo un minuto è finita", rileva Emiliano, "Questo fa il Governo, questo fanno le Regioni e i Comuni e tutta la nostra comunità nazionale. È chiaro che ci sono anche quelli che approfittano di questa situazione per esasperare gli animi, per scatenare dissenso. È legittima la loro attività e passa da giornali, tv, social che ciascuno usa a proprio uso e consumo".

"Dobbiamo combattere la pandemia non con un modello dittatoriale, ma in democrazia - continua - e come vedete l’Italia ce la fa anche così. Non fatevi reclutare nelle fila di questo o quel punto di vista, cambiando opinione a seconda che siate ristoratori o gestori turistici, medici o infermieri, in maggioranza o all’opposizione".

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"Ricordatevi sempre di non affondare la barca che sta consentendo a tutti noi di sopravvivere, sia pure con tanti errori da correggere. Quando leggete un giornale che dice che siamo i peggiori per questo o per quello - sottolinea ancora - ricordatevi che potrebbe avere ragione oppure che potrebbe avere un proprietario facoltoso che lo utilizza per avere più soldi o più potere. Quando sentite qualcuno che vuole chiudere tutto, pensate che probabilmente vive di rendita o di stipendio,ma potrebbe anche essere un sanitario sfinito che vorrebbe chiudervi in casa per allentare la morsa sul suo reparto".

"Insomma - esorta Emiliano - scrivete sui social, discutete, scornatevi, insultatevi, ma non prendete troppo sul serio i fomentatori, i provocatori, quelli che finalmente hanno trovato qualcuno che li legge. La democrazia implica che chiunque possa dire la sua, ma non credete a tutto quel che leggete. Aspettate invece che il finale della storia riveli con chiarezza chi è colpevole o innocente, chi finge di lavorare e chi invece rischia la pelle, chi aveva previsto tutto e chi invece ha cercato di ammazzarvi troppo presto sottovalutandovi".

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La Puglia ce la fa, ricordatevelo, anche se dagli spalti la folla confusa se la prende con la sua stessa squadra che lotta nel fango di un campo pesantissimo. La Puglia ce la fa, perché non siamo arrivati qui per caso, non veniamo da carriere ereditate o regalate dal destino, ma abbiamo dedicato una vita intera a cambiare in meglio le cose. La Puglia ce la fa, perchè sappiamo tacere e incassare continuando a lavorare e migliorando ogni giorno un altro po’ anche quando provano a farci perdere la fiducia.

"La Puglia ce la fa, perché non ci arrenderemo mai, e arriveremo fino alla fine di questa battaglia e dureremo un secondo di più dei nostri avversari visibili e invisibili. Lo dobbiamo ai nostri morti e a chi rimarrà vivo, lo dobbiamo a noi stessi".

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E puntuale arriva la dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia: Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e il capogruppo Ignazio Zullo: “Il presidente Michele Emiliano faccia pace con se stesso, perché ciò che dice in televisione è esattamente l’opposto di quanto lui stesso scrive nelle ordinanze praticamente nelle stesse ore".

"Ospite di RAI2 - rilevano i consiglieri Fd'I - ha testualmente sostenuto che non era preoccupato per ciò che scrivevano i giornali, ma era ‘preoccupato dai giornali che pensano - che per vendersi meglio - sia opportuno creare panico…’ aggiungendo: ‘Non perdo neppure più tempo con i giornali, perché è difficile capirsi’ perché i numeri in suo possesso sull’epidemia sono assolutamente tranquillizzanti". 

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"Ma pochi minuti dopo tali dichiarazioni, nello scrivere l’ordinanza 444 - a pagina 5 - faceva un quadro della situazione epidemiologica della Puglia non solo preoccupante, ma allarmante (riportiamo solo uno dei tanti passaggi: considerato che sempre in base al monitoraggio ministeriale effettuato dalla Cabina di Regia nel periodo già indicato, la Puglia è collocata tra le regioni a "rischio alto" (scenario 3) per più di tre settimane consecutive…)".

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"Una situazione epidemiologica tale che Emiliano stesso definisce appunto ‘a rischio alto’ e per questo è ‘costretto’ a ribadire l’ordinanza sulla chiusura della Scuola, lasciando ai genitori la decisione di mandare o meno i figli a scuola… Ora non tutti i pugliesi leggono le sue ordinanze, ma sono molti di più quelli che lo ascoltano in tv. Emiliano non pensa che un simile atteggiamento possa essere decisamente pericoloso?”

Era Ennio Flaiano che ci ricordava con sagace ironia: "La situazione politica in Italia è grave, ma non è seria".

(gelormini@gmail.com)

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Pubblicato in precedenza: Dpcm, nuova ordinanza regionale: nulla cambia per le scuole pugliesi

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