San Severo, Marino (Pd):
'Savino, il complotto'
Ormai la metodologia è diffusa e il numero di Consigli Comunali che cadono, per sottoscrizione notarile degli ammutinamenti di maggioranza, aumenta a vista d'occhio. L'ultimo in elenco, con verosimile certezza che vi rimarrà a lungo, lo scioglimento del consiglio comunale di San Severo.
Dino Marino, consigliere regionale del Partito Democratico, afferma: "Il sindaco Gianfranco Savino aveva il diritto di finire il suo mandato e di essere sfidato su un'opzione di governo diversa dalla sua. Il centrodestra ha gettato la spugna, ben nove consiglieri che hanno contribuito alla
vittoria di Savino, oggi sono stati determinanti per mandarlo a casa".
"Bene ha fatto l’opposizione a mettere a nudo il re - continua Marino -, ma gli altri consiglieri comunali, a vario titolo, hanno cercato con questo voto di trovare il capro espiatorio di un fallimento di governo annunciato da tempo e di addossare ogni colpa sul sindaco uscente".
"A molti il voler mandare a casa Savino in anticipo appare come un regolamento di conti spietato, operato da chi vuole posizionarsi al meglio per le prossime elezioni amministrative".

"Da un complotto non nasce né il rinnovamento e neppure la buona politica, per me Savino aveva il diritto di finire il suo mandato e di essere sfidato su un'opzione di governo diversa dalla sua, costruita solo per rispondere meglio con servizi più efficienti ed efficaci ai bisogni dei cittadini".
"Le forze che si richiamano alla tradizione del centro sinistra devono lavorare per un cambiamento vero e per affermare la buona politica quella che si mette a disposizione della città per indicare la strada di un futuro positivo per la nostra comunità".
"Un primo segnale arriva dal fatto che il prossimo candidato sindaco sarà deciso dai cittadini attraverso le primarie, che si terranno il prossimo 23 febbraio e a cui parteciperanno quattro candidati"
(gelormini@affaritaliani.it).