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Totonomi: dal Bilancio alla vicepresidenza,
tutti i nodi del rimpasto

Calendarizzato per domani il primo vertice con i democratici per mettere mano ad una squadra, la cui presentazione potrebbe anche slittare oltre il 12 se il Capo dello Stato dovesse anticipare il varo dei due rami del Parlamento. In compenso qualche rumour su nomi ed indirizzi già c’è: ad esempio l’intenzione di riorganizzare deleghe e spacchettamenti in modo da poter passare sin da ora da 14 a 10 (al massimo 11) assessori, come vuole la riforma approvata in Assemblea e pronta a partire dalla prossima consiliatura. Chi ipotizzava un avvicendamento tutto interno alla città dei due mari, almeno per il Bilancio potrebbe restare deluso: la competenza non dovrebbe andare all’autosospeso piddino Donato Pentassuglia ma si potrebbe optare per l’accorpamento, i cui dettagli restano da definire. Per il tarantino, invece, non è escluso che si aprano le porte dell’assessorato all’Ambiente di Lorenzo Nicastro, ultimo reduce dei dipietristi in Consiglio dopo la nascita dei Democratici Autonomi, dirottato a sua volta verso un altro dicastero.
Un’altra casella che dovrebbe restare “democratica” è quella della Sanità e questa volta potrebbe approdarvi il brindisino Pino Romano, già in pole ai tempi dell’avvicendamento tra Tommaso Fiore ed il tecnico Ettore Attolini e potenziale successore del secondo proprio nell’anno dell’uscita dal Piano di Rientro. Più facili da sciogliere i nodi dell’Attuazione del programma, direttamente assunta dalla Presidenza, e dell’Agricoltura, che resterebbe alla “Puglia per Vendola” con Angelo Disabato, a meno che non vada ai colleghi di Sel con Pino Lonigro, mentre sembra blindata la pattuglia rosa della squadra del Masaniello terlizzese, con le confermate Elena Gentile ed Angela Barbanente. Senza escludere Alba Sasso e Marida Dentamaro ma tenendo fuori, invece, Maria Campese, candidatasi in Piemonte con la Rivoluzione Civile di Ingroia. Loredana Capone potrebbe conservare la delega per lo Sviluppo Economico ed al centro delle indiscrezione è l’ipotesi, per alcuni già tramontata, che ceda la vicepresidenza ad un peso massimo di Via Capruzzi: Onofrio Introna. “Sono uomo delle Istituzioni”, dichiara il diretto interessato, per il cui scranno i bookmakers citavano, già in corsa, il vice Antonio Maniglio. Come nella migliore tradizione, non resta che attendere.
a.bucci1@libero.it
(aggiornato alle 22.30)