Tumori rari in Puglia
Progetto, ricerca e cura
Tante malattie diverse, ciascuna con pochi malati. Ma per queste persone curarsi è più difficile, mancano i farmaci e non ci sono abbastanza medici competenti. Sono i tumori rari, se ne possono contare più di 700 varianti e rappresentano il 20 per cento dei tumori diagnosticati in Europa. Queste patologie interessano tutte le parti del corpo e spesso la diagnosi arriva troppo tardi, dopo decine di visite ed esami clinici. Una valutazione precoce e corretta permette di sconfiggere la malattia o di tenerla sotto controllo, ma non è facile: i medici di rado incontrano tumori simili e perciò non li riconoscono.
Per promuovere la ricerca scientifica e la cura dei pazienti è nata una collaborazione tra l’Istituto Tumori di Bari e l’Associazione Onlus Maria Ruggieri, costituita in seguito alla morte di una giovane insegnante per una neoplasia rara, l’angiosarcoma. Nel 2011 è stato inaugurato un ambulatorio intitolato a Maria Ruggieri ed è in corso di indizione la terza borsa di studio cofinanziata, destinata a un ricercatore in oncologia medica.

Di tumori rari si parlerà giovedì 20 marzo, a partire dalle 9.30, in un convegno-evento che si terrà nella Sala conferenze dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari. Relazioneranno, tra gli altri, Maurizio D’Incalci, capo del Dipartimento di Oncologia dell’Istituto Mario Negri di Milano, Antonio Quaranta, direttore generale dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo Il, Tommaso Fiore, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione 1 del Policlinico di Bari e Michele Guida, responsabile dell’ambulatorio dedicato alle neoplasie rare, che accoglie i pazienti e i loro familiari. Interverranno inoltre il prefetto di Bari Antonio Nunziante e l’assessore alla Salute della Regione Puglia Elena Gentile.
A coordinare l’evento sarà Antonio Moschetta, direttore scientifico dell’Istituto Tumori, che relazionerà sulle prospettive di cura e di ricerca a Bari. «D’Incalci è l’esempio più significativo della ‘favola’ della ricerca, che parte dal laboratorio, arriva al letto dei pazienti e cambia la loro vita». Infatti grazie ai suoi studi Maurizio D’Incalci ha individuato una molecola, la Trabectedina, estratta da un’alga naturale, che oggi è un presidio terapeutico fondamentale nella cura dei sarcomi.
Pazienti, medici, ricercatori e rappresentanti delle istituzioni a confronto per mettere insieme le forze, combattere la rassegnazione e dare un futuro ai malati di tumori rari.
(gelormini@affaritaliani.it)