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Turismo, Antonio Carito - A.U. Utac Viaggi Spa Brindisi
Continua il ibattito su prospettive e modelli per il futuro del turismo in Puglia e sulla messa a frutto del potenziale attivato da un "brand" ormai di tendenza, riconosciuto, cercato e diffusamente apprezzato. La pagina Puglia di Affaritaliani.it, vuole essere promotrice del confronto d'idee, riflessioni e analisi critiche, e continuare ad essere piattaforma di esercizio e di stimolo.
Riceviamo e pubblichiamo volentieri il contributo di Antonio Carito, Amministratore Unico della Utac Viaggi Spa - Brindisi, Tour Operator leader nel settore Vacanze Grecia dal 1983.

Partiamo da una premessa , il viaggio in realtà è composto da 3 parti, il viaggio sognato, il viaggio vissuto, il viaggio raccontato, vale a dire che l’esperienza del viaggio non è solo limitata alla sua materiale effettuazione ma va ben oltre sia nel prima e sia nel dopo.
Il viaggio sognato inizia nel momento in cui si incomincia a pensare al “viaggio”, se discute in famiglia, con gli amici, si fanno progetti, ricerche on line alla ricerca di percorsi, ritrovi, hotel ristoranti, mezzi d trasporto e quanto d’altro di utile. Il viaggio vissuto è quello materialmente effettuato, se vogliamo è il più breve tra i tre segmenti prima indicati. Il viaggio raccontato non ha limiti di tempo, è racconto, memoria, narrazione, ricordi che ci accompagneranno per sempre .
Quindi un territorio che ambisce ad essere “turistico” deve essere in grado di suscitare aspettative (politiche di marketing territoriale – promozione del territorio), deve offrire servizi in linea con le aspettative che ha suscitato, presentare non il più prezzo più basso ma bensì con il miglior rapporto qualità/prezzo, se avremo rispettato i primi due punti , il terzo (viaggio raccontato) verrà di conseguenza e sarà il miglior “testimonial” della valenza del nostro territorio.

Oggi la Puglia è impegnata in una promozione del proprio territorio in Italia e soprattutto all’estero, una promozione a mio avviso troppo generalista nel senso che non esalta le ragioni per le quali i vari tipi di turismo dovrebbero scegliere la Puglia ma si limita ad una elencazione del proprio patrimonio paesaggistico/artistico/

Con un turismo “stagionalizzato” non si va da nessuna parte, non si crea economia vera, si auto-limita la crescita. E’ sin troppo ovvio l’affermare (come ora faccio io) che, per intercettare i vari tipi di turismo prima citati, è necessario che il territorio sia dotato di idonee infrastrutture (la logistica è fondamentale) strade, ferrovia, aeroporti, devono essere fra loro integrati. Ad esempio, vediamo il caso Brindisi, il pensare un aeroporto non collegato direttamente alla rete ferroviaria è pura follia. Sarà ben difficile intercettare turismo congressuale senza disporre di un moderno centro congressi, o un turismo Culturale o Religioso con le principali Chiese sbarrate , i 2 Castelli non usufruibili, le stradine del centro storico invase dalle auto.
Un politica turistica parte dalla tutela del territorio, dal dare ai propri cittadini una quotidiana e normale vivibilità (di conseguenza l’avranno anche i turisti), quindi piani urbanistici, sicurezza, trasporti, servizi di igiene urbana, usufruibilità dei luoghi e dei siti di interesse turistico e non solo.
Come già detto in precedenza un tipo di turismo non ne esclude un altro, l’intervento di Briatore a mio avviso va letto non come un bocciatura in toto dell’attuale sistema (che sistema non è, è una somma di individualità) o peggio ancora un voler radere al suolo l’attuale tipologia di turismo, egli semplicemente ha indicato altre opportunità (turismo di fascia top) che al momento intercettiamo grazie a delle belle eccezioni quali il comprensorio di Fasano.


Di certo non mi appassiona l’idea di grandi resort al cui interno vi è il top del lusso e dei servizi e all’esterno disagio e povertà (questo è il quadro di alcune località che definiamo terzo mondo in cui gli Italiani vanno a fare per una settimana i ricchi), mi interessa un sistema turistico non una struttura turistica fine a se stessa. Vanno parimenti evitati fenome

Turismo sociale , scolastico , religioso , terza età , non sono certo “turismo di lusso” anzi è turismo “economico” (vedasi turismo scolastico e terza età) ma è importantissimo in quanto “fuori stagione”. Porre, come hanno fatto in tanti, la questione “Briatore” quasi fosse una discriminazione sociale è a mio avviso errato . Nessuno sano di mente direbbe o si sognerebbe di limitare il turismo alla fascia lusso, è una stupidaggine , dobbiamo auspicare un sistema che coinvolga e faccia convivere tutte le fasce sociali, non può essere diversamente, lo ripeto, occorre passare dall’individualismo al sistema o se preferite : tutti dobbiamo fare parte del sistema strutturale e operativo. Le pubbliche amministrazioni devono da parte loro impegnarsi in percorsi che lascino pochissimo spazio alla improvvisazione e premino invece competenze e professionalità con progetti e visioni di ampio respiro . Villaggi , alberghi , spiagge private , resort , approdi turistici , non sono il diavolo, lo diventano se sfuggono a norme e tutele urbanistiche/paesaggistiche chiare, ma appunto devono essere chiare e inquadrate in un sistema che lasci inalterate le peculiarità che ci contraddistinguono. .
Nel 2000 venne pubblicato il libro “ Perché la Puglia non è la California “ di Franco Tatò, precedentemente era stato pubblicato nel 1992 il libro “L'inferno: profondo sud, male oscuro” di Giorgio Bocca , due autori diametralmente opposti che misero a nudo con pragmatica crudeltà e realismo i nostri endemici mali . E’ vero , da allora abbiamo fatto molti passi in avanti ma molto resta ancora da fare, prima ce ne rendiamo conto e meglio è .
Antonio Carito
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Pubblicato in precedenza: Ance-Ta, Campagna: 'Dibattito sul turismo ragioni d'infrastrutture e servizi'
Turismo-Puglia: dibattito su Affari. Teo Titi: "Lusso traini tutti i turismi"