Roma
Acea: negata la bolletta a rate, disperato tenta di darsi fuoco

Acea: negata la bolletta a rate, padre di tre figli disperato tenta di darsi fuoco
Succede solo all'Acea. Il giorno dopo l'ennesima maximulta per pratiche commerciali scorrette, un uomo padre di tre bambini, a cui è sata staccata la corrente per morosità, chiede la rateizzazione delle bollette perché in grave stato di indigenza ma gli viene negata. E così rovescia sul pavimento del salone Acea un'intera tanica di benzina e minaccia di darsi fuoco.
E anche Acea diventa casus belli a poche ore dal voto per il ballottaggio. Su Acea arriva l'invettita dell'onorevole Federica Daga: "Una situazione veramente pesante quella che si vive in Acea che sono soprattutto i cittadini romani a pagare sulla propria pelle. E’ ora di avere coraggio e di cambiare davvero le cose in questa città. In questi tre anni abbiamo provato tramite decine e decine di richieste di accesso agli atti, interrogazioni in tutte le sedi istituzionali, incontri più o meno a cordiali a reperire dati fondamentali per comprendere la gestione dell’azienda al 51% di proprietà del Comune di Roma, ma la trasparenza non è di casa. Per questo se domenica prossima Virginia fosse eletta nuovo Sindaco della Capitale, insieme, apriremo tutti i cassetti di questa azienda come di tutte le altre, difenderemo con le unghie e con i denti quel 51% del Comune, facendo in modo che il controllo torni davvero nelle mani dei cittadini con meccanismi di trasparenza reale e partecipazione sulle scelte, promuovendo l’apertura di sportelli al pubblico in tutti i municipi e riattivando il fondo per gli utenti indigenti. Solo quando avremo reale cognizione di causa di quanto è successo in Aceain questi anni, di come e in che modo sono stati spesi i soldi delle bollette pagate dai cittadini, allora potremo fare progetti e dichiarazioni da sottoporre alla città. Per ora chiediamo con fermezza che vengano ripristinate nell’immediato le utenze distaccate e venga garantito a tutti il quantitativo minimo vitale, che anche in base alla legge, deve essere mantenuto anche in caso di morosità”.
LA MULTA DELL'ANTITRUST: 3,6 mln per pratiche scorrette come distacchi, gestione inadeguata delle istanze e delle comunicazioni di clienti finali che lamentavano la fatturazione di consumi di elettricità o di gas naturale divergenti da quelli effettivi. Nel caso di conguagli di elevato importo, inoltre, le imprese non avevano adottato misure per attenuare l'impatto della bolletta, senza informare adeguatamente gli utenti sulla possibilità di rateizzare né sui termini di pagamento più lunghi.