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Roma
Arte, la mostra personale di Leandro Erlich negli spazi di Galleria Continua

Si inaugura a Roma negli spazi di Galleria Continua (The St. Regis Rome, Via Vittorio E. Orlando 3 solo su appuntamento) la mostra personale di Leandro Erlich, figura di spicco della scena artistica internazionale. 

L'architettura del quotidiano è un tema ricorrente nel lavoro dell’artista argentino volto a creare un dialogo tra ciò in cui crediamo e ciò che vediamo, così come a ridurre la distanza tra lo spazio del museo o della galleria e l'esperienza quotidiana. Case sradicate e lasciate penzolare appese a una gru; ascensori che non portano da nessuna parte; scale mobili aggrovigliate come fossero fili di un gomitolo, sculture spiazzanti e surreali quelle di Erlich,frutto di una ricerca artistica di matrice concettuale e inclineal paradosso. Maura Pozzati, storica dell’arte, critica d’arte e docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ci introduce“Soprattutto”, il progetto che l’artista concepisce appositamente per questa occasione espositiva. 

Soprattutto è il bel titolo che Leandro Erlich ha scelto per questa esposizione. Letteralmente significa “sopra ogni altra cosa, prima e più di tutto”: un concetto caro all’artista quello di amplificare il significato di una cosa attraverso l’esperienza, l’immaginazione e la condivisione collettiva. Basta guardare le sue nuvole per rendersi conto che sono qualcosa di conosciuto, di archetipico ma nello stesso tempo -nell’osservarle nelle loro forme diverse immobilizzate e congelate in una teca di legno- qualcosa di nuovo che si posiziona al di sopra della conoscenza e ci porta in un altrove magico, che ha a che fare con il senso estetico e con la poesia. Avevo scritto qualche tempo fa che il lavoro di Leandro si situa in una zona di confine tra il possibile e l’impossibile, tra ciò che conosciamo e ciò che immaginiamo: una vera e propria soglia tra ciò che è reale, o crediamo che sia, e quello che non lo è. In questo spazio liminare una cosa può essere “prima e più di tutto”, può diventare “soprattutto”, perché per l’artista esiste sempre una realtà parallela, uno stadio intermedio tra ciò che conosciamo e vediamo e ciò che ricordiamo e condividiamo insieme agli altri. L’esperienza del viaggio in aereo la facciamo tutti, chi più chi meno, ma è diverso lo stato d’animo e quello che ognuno di noi investe emotivamente “sopra” il viaggio stesso. La medesima cosa vale per il paesaggio: quello visto dall’alto quando stiamo per atterrare in aereo (probabilmente sarà esposto in mostra un tappeto che si potrà calpestare) e quello romano, con i suoi edifici, vie, strade e giardini dialogano contemporaneamente con le nuvole in cielo. Perché quello che ci comunica l’artista è che esiste una relazione tra le nuvole e il territorio e che il luogo descritto è qualcosa di conosciuto, che riconosciamo come naturale e già visto, ma anche qualcosa di strano e artificiale. La stessa nuvola la ritroviamo inscatolata di fronte a noi ma anche fotografata nel cielo di Roma, libera di muoversi nello spazio “sopra ogni altra cosa”. Tutta l’opera di Leandro Erlich in fondo gioca con la mente e con la percezione dello spettatore per potere ridefinire gli spazi della sua quotidianità, per uscire dal mondo dell’ordinario ed entrare in quello dell’extra-ordinario. Prima e più di tutto”.

Leandro Erlich è nato in Argentina nel 1973. Vive e lavora a Buenos Aires e Montevideo. Negli ultimi due decenni, le sue opere sono state esposte a livello internazionale e sono entrate a far partedi collezioni permanenti di importanti musei e collezionisti privati. Erlichinizia la sua carriera professionale a 18 anni con una mostra personale presso il Centro Cultural Recoleta di Buenos Aires. Dopo aver ricevuto diverse borse di studio (El Fondo Nacional delasArtes, FundaciónAntorchas), prosegueil suo percorso al Core Program, una residenza d'artista a Houston, Texas (Glassell School of Art, 1998) dove sviluppa due delle sue più note installazioni“Swimming Pool”e“Living Room”. Nel 2000, prende parte alla Biennale di Whitney e nel 2001 rappresenta l'Argentina alla 49° Biennale di Venezia.

Le sue opere pubbliche includono:“La Democracia del Símbolo”, un intervento congiunto presso il monumento dell'Obelisco e il Museo MALBA che nel 2015 affascina la città di Buenos Aires; “Maison Fond”che celebra la Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico a Parigi (NuitBlanche, 2015),opera tutt’orain mostra permanente alla Gare du Nord; “Bâtiment”, una delle sue più celebri installazioni,realizzata per NuitBlanche (Parigi 2004) poi riprodotta nei paesi di tutto il mondo (Francia, Regno Unito, Australia, Giappone, Argentina, Ucraina, Austria); “Ball Game”commissionatanel 2018 dal CIO per commemorare le Olimpiadi estive della gioventù a Buenos Aires;“Port of Reflections” esposto al MMCA (Seoul, Corea, 2014), al MUNTREF (Buenos Aires, 2016) e al NeubergerMuseum of Art (New York, 2017);“Palimpsest” in mostra permanente alla Triennale d'arte Echigo-Tsumari (Kinare, Giappone, 2018).


 
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