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Roma
Caro bollette, Coldiretti: "Agricoltori costretti a ridurre la produzione"

Caro bollette e speculazioni nel settore agroalimentare, Coldiretti lancia l'allarme: "Così un agricoltore italiano su tre è costretto a ridurre la produzione di cibo". L'indagine, condotta insieme a Ixè, pone l'attenzione sulla crisi delle forniture e della sovranità alimentare. Il Presidente della Coldiretti Lazio: "Non si può puntare solo ai dividendi".

L' indagine Coldiretti/Ixè diffusa in occasione della grande mobilitazione con decine di migliaia di allevatori ed agricoltori con trattori e animali che hanno lasciato le campagne per scendere in piazza da Nord a Sud d'Italia, a Roma in piazza Santi Apostoli, lancia il grido d'allarme del settore.

Arance pagate 43 centesimi al chilo

Il latte, ad esempio, viene pagato agli allevatori appena 38 centesimi al litro, mentre un coltivatore di pomodoro da industria per la passata si vede corrispondere addirittura 10 centesimi al chilo, secondo l'analisi Coldiretti. Non va meglio per chi produce grano per il pane, pagato 31 centesimi al chilo, ne' per le arance, dove il prezzo in campagna e' di 43 centesimi al chilo, che scendono a 18 centesimi al chilo nel caso delle carote.

Coldiretti: "Impatto devastante"

La Coldiretti parla quindi di: "Un impatto devastante quello che stanno avendo i rincari dell'energia sull'intera filiera, dal campo alla tavola, in un momento in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e aumenti dei prezzi di beni essenziali, che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare".

Granieri: "Segnali positivi dalla Regione Lazio"

David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio, ha annunciato: "La Regione Lazio ha messo in campo un piano promozionale per il consumo del latte ed è al vaglio della vicepresidenza la possibilità di creare un osservatorio sulle pratiche sleali". Arrivano dunque messaggi positivi. Granieri ha quindi aggiunto: "Auspichiamo una sintesi del sistema cooperativistico del Lazio, che fortifichi il potere contrattuale sul prezzo del latte per le imprese".

Coldiretti Lazio: "Vigileremo per evitare pratiche sleali"

Coldiretti Lazio, così come annunciato nei giorni scorsi, è pronta a presentare le prime denunce contro le pratiche sleali per tutelare il lavoro delle stalle di fronte alle speculazioni sul prezzo del latte. "Saremo vigili per chi usa la doppia casacca da una parte quella degli allevatori e dall'altra quella di chi punta solo ai dividendi", prosegue Granieri.

Rincari sulle materie prime

I compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono, infatti, neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole, costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull'anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali. Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori, ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un'analisi Coldiretti su dati Ismea. A tutto questo si aggiungono i rincari delle materie prime. Quest'anno produrre cereali, come ad esempio il grano, costa agli agricoltori italiani 400 euro ad ettaro in più, mentre per i produttori di olio extravergine d'oliva e di vino i costi medi di produzione sono aumentati del 12 per cento, secondo l'analisi condotta da Coldiretti.

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