Fiumi di droga dalla Mafia di Acilia. Gli "Albanesi" in affari con Carminati - Affaritaliani.it

Roma

Fiumi di droga dalla Mafia di Acilia. Gli "Albanesi" in affari con Carminati

I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno arrestato nove persone per i reati di estorsione, illecita concorrenza con minaccia e violenza, nonchè traffico internazionale di sostanze stupefacenti, aggravati dalle modalità mafiose.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma e condotte dal G.I.C.O., hanno preso avvio dagli accertamenti svolti nei confronti del noto clan Guarnera di Roma-Acilia. 

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno rilevato come, una volta ottenuto il controllo economico del territorio di competenza, Acilia e luoghi limitrofi, le mire espansionistiche del clan siano state rivolte verso Guidonia Montecelio avvalendosi anche dell'apporto e delle facilitazioni offerte dal giovane imprenditore romano, Davide Di Gennaro, oggi arrestato.

In particolare, le Fiamme Gialle hanno accertato un chiaro episodio estorsivo, aggravato dalle modalità mafiose, commesso nei confronti del titolare di un centro scommesse il quale, temendo per la propria incolumità fisica, è stato addirittura costretto a chiudere la propria attività imprenditoriale.

E' inoltre emerso il ruolo del gruppo 'Albanese' capeggiato dal noto Arben Zogu, detto Riccardino. Il clan faceva parte integrante e dirigente della "batteria di Ponte Milvio", già coordinata dall'altrettanto noto Fabrizio Poscotelli, che si poneva come importante referente, sul territorio della Capitale, per l'approvvigionamento di ingenti quantitativi di droga, anche dall'estero. Una circostanza emersa anche nella recente operazione "Mondo di mezzo". In tale ambito, è stata registrata la repentina e significativa ascesa dello stesso Zogu in seno alla malavita romana: lo stesso, infatti, è riuscito a relazionarsi, in condizioni di reciprocita', con boss del valore criminale di Massimo Carminati nonchè ad ottenere ampio e riconosciuto rispetto nei contesti criminali più violenti della capitale, anche grazie alla nota capacita' di imporsi, in maniera efficace e competitiva, sulle più redditizie piazze di spaccio.