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Roma
L'oro di Roma è l'agricoltura a km zero: ecco il segreto del food del futuro

di Cristina Grancio *

L’agricoltura a kilometro zero può costituire per Roma un volano per l’economia della città ed al contempo un asset valoriale.

Il sistema produttivo agroalimentare riveste importanza strategica per l’Italia in particolare per la rilevanza che l’export a livello internazionale definisce per l’immagine del Paese ed il profondo legame che questo ha col turismo; il territorio di Roma presenta un’eccezionale estensione di aree a vocazione agricola, una superficie agricola utilizzata superiore a 43.000 ettari, con 2.656 aziende agricole censite, dato in crescita numerica in controtendenza rispetto agli omologhi dati provinciali e regionali ed il sistema delle aree agricole di Roma Capitale ha una consistente presenza di aree di proprietà pubblica.

Considerando quindi le caratteristiche territoriali di Roma è importante riuscire a trovare un’intesa con i soggetti competenti istituzionali, Ministero ed Agenzie per esempio, per attivare un percorso finalizzato a promuovere la realizzazione a Roma di una manifestazione biennale permanente, di carattere convegnistico e fieristico, da denominarsi “FFF – Food For Future” dedicata sia a sviluppare il dibattito al massimo livello internazionale sulla sostenibilità del sistema agroalimentare mondiale, sia sulla capacità di fronteggiare le sfide crescenti della sicurezza alimentare e del cambiamento climatico, ed al contempo sarebbe utile far conoscere ed introdurre a Roma, in collaborazione con le ambasciate dei Paesi membri della FAO, le esperienze più significative e innovative a livello mondiale di agricoltura e produzione di cibo nel rispetto delle risorse ambientali, con la partecipazione dei produttori

Roma è già sede delle principali agenzie internazionali che si occupano di cibo, agricoltura e sicurezza alimentare: l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite(FAO), il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e il World Food Programme (WFP), è facile rendersi conto che il polo delle Nazioni Unite presente nella Capitale in tema di agricoltura e sicurezza alimentare è un’opportunità di assoluto rilievo e tenuto conto della rilevanza nell’attuale dibattito internazionale della sfida nei prossimi decenni per la sostenibilità e lo sviluppo del sistema agroalimentare mondiale, in relazione alla permanenza di gravi problematiche di malnutrizione ed agli effetti potenziali, e già osservabili, del cambiamento climatico globale.

Gli allevamenti intensivi sono vere e proprie fabbriche, principali responsabili anche essi delle emissioni di ammoniaca e seconda causa di inquinamento da polveri fini in Italia. La crescente produzione di carne è responsabile, ad oggi, del 14% delle emissioni di gas serra in Europa, un contributo pari a quello del settore dei trasporti, finora non affrontato adeguatamente dalle politiche nazionali e internazionali.

L’agricoltura a kilometro zero può costituire per Roma un vero volano dell’economia anche in ragione degli eventi climatici che stanno drammaticamente investendo il nostro pianeta.

Tutto questo andrebbe valorizzato con la creazione nella Capitale un campus universitario dedicato esclusivamente all’implementazione di una nuova facoltà autonoma di Scienze Gastronomiche, con offerta formativa, attrezzature e strutture di servizio in grado di attrarre la richiesta internazionale di formazione in questo settore dando oltre la possibilità di avviare un percorso finalizzato a promuovere un programma per incrementare e qualificare lo sviluppo delle imprese agricole ed agroalimentari nel territorio della Capitale, valorizzando in tal senso le ampie proprietà pubbliche a destinazione agricola tuttora esistenti ed inutilizzate, con particolare riferimento ai giovani agricoltori e alla nuova agricoltura multifunzionale.

A novembre dello scorso anno ho provveduto come Gruppo misto rappresentante di DemA a protocollare una delibera contenente quanto sopra esposto presto la porterò in aula Giulio Cesare, nella speranza che questa Giunta sia in grado di coglierne lo spirito propositivo e costruttivo con cui è stata pensata per Roma.

* Cristina Grancio, consigliere DemA Gruppo misto

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