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Roma
Omicidio Scialdone, il killer resta in carcere. Il legale: “Voleva suicidarsi”

Il gip ha convalidato l'arresto di Costantino Bonaiuti, disponendo la custodia cautelare in carcere. L'uomo è gravemente indiziato di omicidio premeditato, con le aggravanti della premeditazione e dei futili e abbietti motivi. L'avvocati di Bonaiuti, tuttavia, contesta questa ricostruzione. Bonaiuti non avrebbe premeditato l'omicidio della compagna e l'omicidio stesso sarebbe stato accidentale. “Non voleva uccidere la compagna, ma sé stesso”

Durante l'udienza, Bonaiuti non ha risposto alle domande del giudice, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

L'uomo dovrà rispondere dell'accusa di aver ucciso, con premeditazione la compagna fuori dal locale di via Amelia. L'uomo, che aveva un porto d'armi sportivo, avrebbe portato all'appuntamento una delle sue pistole. L'incontro nel ristorante sarebbe dovuto essere un'occasione per riappacificarsi, visto che la coppia stava per lasciarsi. Ma la conversazione è ben presto degenerata in un violento litigio. Lo staff del ristorante ha fatto uscire prima l'uomo. Poi è uscita anche la donna. Qui, davanti agli occhi attoniti di un senzatetto che si trovava lì vicino, l'uomo ha estratto la pistola e l'ha colpita al torace per poi fuggire. A nulla sono valsi in tentativi di soccorso. L'uomo è stato arrestato poco dopo in zona Fidene.

Per tutte queste ragioni i pm del pool antiviolenza della Procura, coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, hanno chiesto la convalida del fermo. Richiesta che è stata approvata dal gip.

Le parole della difesa

Tutt'altra visione è quella esposta dall'avvocato della difesa di Costantino Bonaiuti. “Ha avuto un istinto suicida - spiega il legale - la pistola è stata tirata fuori per fare del male a sé stesso, è partito accidentalmente un colpo, tanto è che il primo esame del medico legale testimonia come il colpo abbia avuto una traiettoria dall’alto verso il basso, da una distanza ravvicinata. Questo può significare solo una cosa: che non c’era l’intento di uccidere da parte dell’indagato. La donna è stata colpita vicino alla spalla destra e dai primi rilievi sembra che il colpo non sia stato sparato direttamente nei confronti della donna”. “Emerge - spiega ancora il legale - che quella sera c’è stata una litigiosità e se fosse stata interrotta repentinamente tutto sarebbe rientrato nella norma. Non emerge invece alcuna chiamata alle forze dell’ordine”. “Inoltre - aggiunge - c'è stato un ritardo generalizzato, pare che la ragazza si sia recata con le proprie forze a chiedere aiuto dopo l’aggressione, ma pare non abbia ricevuto nessun sostegno”.

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