Per il segretario del Pd Zingaretti, la Regione è un hobby. Assenze da record
Fabrizio Ghera, Fdi: “Zingaretti anche quando lavora per il Pd risulta presente al Consiglio regionale"
di Fabio Carosi
Per Nicola Zingaretti la Regione Lazio è come un hobby: se ha tempo libero dalla segreteria del Pd e dagli impegni a sostegno al Governo Conte e alla maggioranza Pd-M5S, si dedica ben volentieri a leggi e regolamenti. Lo si evince chiaramente dalle presenze in Consiglio Regionale, dove nel 2019 si è palesato solo 4 volte su un totale di 41 sedute.
Nell'aula dove si discutono, si modificano e si approvano le leggi e si ratificano i provvedimenti della Giunta, il presidente dell'esecutivo è come un fantasma, ma attenzione: l'ombra del segretario del Pd c'è sempre, perché la sua non presenza fisica è sempre “giustificata da impegni istituzionali”. Anche se poi dai social o accendendo la tv, il suo sorriso accattivante compare in contemporanea alla seduta dell'assemblea, dove sul registro delle presenze appare invece la lettera G, che significa “giustificato per impegni istituzionali”. La G è quella facoltà che viene concessa ai consiglieri di non essere presenti in aula perché magari in missioni di rappresentanza per nome e conto dell'Ente Regione e di non perdere l'indennità di 200 euro prevista come gettone per ciascuna seduta del Consiglio regionale.
Il file delle presenze è chiarissimo: dall'inizio dell'anno si sono svolte 41 assemblee degli eletti e il presidente della Giunta (che è anche consigliere) ha fatto capolino solo per 4 volte e mai ha presenziato dall'inizio alla fine dei lavori. La sua percentuale di presenze è pari a quella di un ospite: 9%.
E' accaduto anche l'8 agosto scorso, quando in Consiglio è mancato il numero legale e Zingaretti è stato “giustificato” per motivi istituzionali mentre era in diretta social dalla festa del Pd di Reggio Emilia, dove dispensava sorrisi e discuteva animatamente di come il Pd avrebbe cambiato l'Italia.
Ora, il Pd è un partito storico e di grande importanza, ma da qui a diventare “istituzione” ce ne passa. L'8 agosto, e non solo, il consigliere regionale Nicola Zingaretti, ha spedito una missiva ufficiale al presidente del Consiglio, autodichiarandosi “giustificato per impegni istituzionali”, mentre invece era in Emilia per motivi di partito, che equivalgono a impegni personali.
E nel 2018 la musica è stata sempre la stessa: su 43 sedute del Consiglio, Nicola Zingaretti si è seduto in aula 19 volte, 5 volte è stato assente e 19 volte ha riempito il libretto delle giustificazioni.
Il commento di Fabrizio Ghera, capogruppo di FdI è al vetriolo: “Zingaretti si conferma ‘presidente fantasma’. Il grande assente ingiustificato, è accaduto infatti in più di un Consiglio regionale che nonostante fosse in giro per l’Italia a fare il segretario del Pd venisse conteggiato nel numero legale della seduta, come nel caso di un comizio del suo partito in Emilia Romagna. Roba da fantascienza”.
Note di cronaca: nella classifica degli assenti del 2019, Zingaretti è inseguito da Michele Civita, Pd e Valentina Corrado M5S, rispettivamente col 56 e il 63% di presenze.