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Roma
Termini da paura: gli Albergatori contro la Caritas e il Comune s'arrende

La stazione Termini fa paura? Per Federalberghi il nodo è l'ostello della Caritas di via Marsala ad attirare “gli ultimi”; la Caritas risponde: “Noi siamo parte della soluzione” e e chi invece tace dopo la vicenda di Camilla Marianera è il Comune di Roma e l'assessore delegato alla Sicurezza. Monica Lucarelli.

In realtà il Comune aveva parlato ma senza che seguissero fatti. Era il 3 gennaio scorso quando l'assessore Lucarelli all'indomani dell'accoltellamento di una ragazza, aveva ammesso: “Anche io ho paura nella stazione. Servono maggiori risorse”. Da lì in poi nessun atto è seguito da parte del Campidoglio.

Anzi la vicenda della talpa nella Procura di Roma, con l'arresto di Camilla Marianera assunta nello staff dell'assessore Lucarelli (e poi licenziata in fretta e furia il giorno della perquisizione degli uffici), insieme al fidanzato Jacopo De Vico), ha congelato ogni velleità del Campidoglio di trovare una soluzione al nodo di Termini, imponendo uno stop ai rapporti con la Prefettura e il Comitato per l'ordine e la sicurezza, dopo che nell'ordinanza che ha disposto i domiciliari della collaboratrice Marianera sono emersi rapporti ambigui e opachi con il clan Casamonica e con quella che è stata definita la “compravendita delle informazioni sulle intercettazione telefoniche”.

Il problema sicurezza a Termini

La vicenda Termini, sinora affrontata con grande superficialità, è in realtà molto più complessa di come descritta e la bizzarria del Comune di risolverla riempiendo la di telecamere di videosorveglianza, non è certo la panacea. Intanto la proprietà è condivisa tra Grandi Stazione che ha l'immobile della Stazione e il piazzale, poi le Ferrovie e Atac che hanno la gestione la prima dei binari e dei marciapiedi, nonché degli accessi alle metropolitane, infine il territorio intorno, inclusi quartieri difficili come l'Esquilino e san Lorenzo, sui quali dovrebbe intervenire il Comune. Il degrado il successivo problema di “sicurezza” è la somma di tante distrazioni e dell'incapacità di risolvere una vola per tutte l'attrattività naturale che hanno strutture come le stazioni ferroviarie nei confronti della microcriminalità. Dietro Termini c'è una città alle prese con una profonda crisi sociale, l'assenza di lavoro e l'emergenza casa che l'hanno trasformata in una “fabbrica degli ultimi”, il cui unico punto di approdo per sopravvivere è proprio la stazione ferroviaria.

Giustino Trincia, Caritas: "I poveri non vanno nascosti"

Lo sa bene il direttore della Caritas, Giustino Trincia, che ha spiegato che per riqualificare Termini, “occorre essere inclusivi e non contrapporre i poveri alla sicurezza e che è “immorale affermare che il problema della sicurezza alla Stazione Termini sia l’Ostello Don Luigi Di Liegro della Caritas di Roma che dal 1987 ospita 180 senza dimora tra uomini e donne su 8 mila persone che dormono in strada”.

Quanto poi al trasferimento della Caritas, Trincia sembra avere le idee più chiare di Prefetto, assessore Lucarelli e albergatori: “I poveri, i senza dimora, non vanno nascosti, portati lontano perché danno fastidio al "decoro" e agli interessi economici, ma vanno ascoltati, accolti e messi in grado di uscire dalle loro emergenze, grazie all'aiuto di tutti, albergatori e soggetti economici compresi, oltre che delle istituzioni pubbliche.

L'affaire Marianera

E l'assessore Lucarelli? La delibera di assunzione in staff di Camilla Marianera e la sua presenza al Comitato per l'Ordine e la sicurezza lasciano pochi margini di manovra. Non solo la Marianera era un collaboratore apicale di staff, ma anche la scelta di una risorsa senza esperienza la dice lunga sulle capacità di chi doveva affiancare, sostenere, gestire e consigliare le azioni politiche a amministrative. Per la Lucarelli l'unica via d'uscita è quella di restituire la delega della Sicurezza al sindaco Gualtieri e spiegare quale soggetto abbia “raccomandato” la giovane, quasi avvocato”.

Leggi la delibera di assunzione di Camilla Marianera

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