Cartelle mai notificate? condannato il concessionario
Il concessionario della riscossione (ex Equitalia) pretende i contributi Inps per cartelle mai notificate?? Va condannato al pagamento delle spese legali.
Ciò è quanto accaduto nei giorni scorsi a un imprenditore salentino che si era visto recapitare alcune cartelle esattoriali relative a vecchi contributi Inps per decine di migliaia di euro.
Come chiarito dal legale del contribuente, l’Avv. Matteo Sances, la Corte d’Appello di Lecce ha rigettato l’appello dell’Agente della riscossione – che aveva già perso in primo grado – stabilendo che “oggetto dell’appello sono state le cartelle esattoriali annullate dal primo giudice … rispetto alle quali non v’è prova della notifica…..” (si veda sentenza n.28 del 30.01.2020 della Corte d’Appello di Lecce, sezione lavoro, liberamente visibile su www.studiolegalesances.it, sez. Documenti)
I giudici, dunque, oltre a rilevare l’assenza di notifica delle cartelle esattoriali hanno anche ribadito il termine di cinque anni per la prescrizione dei contributi Inps.
Nello specifico, i giudici chiariscono “In proposito deve rimarcarsi che il termine di prescrizione dei contributi previdenziali rimane quinquennale (art.3 comma 9 legge 335/1995) anche dopo la notifica di una cartella esattoriale non opposta, …”.
Sul punto interviene anche la VicePresidente Nazionale di Confimprese Italia e attuale Presidente di Partite Iva Nazionali (P.I.N.), Alessia Ruggeri, la quale sottolinea come “questa sentenza è sicuramente importante ma risulta ancora più importante farla conoscere a tutti i cittadini. Per troppo tempo tutti i contribuenti e le partite iva si sono sentiti soli e impotenti nei confronti delle istituzioni ed è nostro dovere dire basta a tutto ciò e per questo motivo ringrazio l’Avv. Sances per le sue continue lotte a salvaguardia dei diritti dei cittadini oltre che per le preziose informazioni che fornisce da anni a tutti i contribuenti. Proprio per questo motivo abbiamo realizzato, in collaborazione con lo studio legale Sances, un piccolo decalogo dei diritti dei contribuenti che pubblicheremo nei prossimi giorni sul nostro gruppo di Facebook <PARTITE IVA INCAZZATE>”.
Continua ancora la Presidente Alessia Ruggeri “Purtroppo ci sono molte cose che non vanno per le Partite Iva. Solo negli ultimi 3 anni sono cessate circa tre milioni di Partite Iva e chiuse le saracinesche di un quarto del totale delle attività tradizionali italiane. <Adesso basta!!> è il grido che da Nord a Sud unisce le Partite Iva. Le associazioni e gli stessi commercianti hanno chiesto a P.I.N. un piano programmatico che è in fase di studio, partendo dall’ascolto e dalla condivisione a livello nazionale. Nel frattempo, il prossimo 20 febbraio saremo tutti in piazza a Lecce per protestare e fare sentire le nostre ragioni e nelle prossime settimane ci faremo sentire in tante altre piazze in Italia”.
Ci si augura, dunque, che le Partite Iva possano vedere finalmente riconosciuti i propri diritti.
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