Pillole d'Europa
Contraffazioni, sofisticazioni, frodi alimentari e italian sounding. I nuovi dati Ue

Intervista al Presidente dell’Umanitaria Amos Nannini
Domanda: Serve più cooperazione a livello europeo ed internazionale per difendere in modo appropriato ed efficace l’agroalimentare italiano?
Risposta: certo. E’ quanto è emerso dalla quarta edizione del Salone dell’Umanitaria. Dal 2012 al primo semestre del 2015, relativamente alla sicurezza alimentare, sono stati effettuati dai NAS 125.376 controlli di cui 43.917 (35%) risultati non conformi. E’ questo solo uno degli interessanti dati emersi al Salone Internazionale della Ricerca, Innovazione e Sicurezza Alimentare organizzato dalla Società Umanitaria svoltasi a Milano.
Domanda: L’iniziativa è stata insignita della medaglia del Presidente della Repubblica per l’impegno costante nelle attività di formazione e di divulgazione sui temi della salute e della tutela dei prodotti Made in Italy. Avete presentato nuovi dati europei?
Risposta: sì, soprattutto relativi alle contraffazioni, sofisticazioni, frodi alimentari e italian sounding , temi su cui si sono confrontati i massimi esperti italiani ed internazionali. E’ importante informare in modo corretto i cittadini, come nel caso delle recenti polemiche sulla salute e le carni lavorate, e dare elementi concreti sul territorio a sostegno delle aziende di qualità e dei prodotti agroalimentari. Tra le personalità presenti Fabrizio Sala, VicePresidente Regione Lombardia, Assessore alla Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese ha sottolineato come la sfida sia ancora aperta e serva rinsaldare sempre di più la cooperazione internazionale. La Regione Lombardia lavora già in rete sia con regioni europee che di altri Paesi extraeuropei , quali la Cina, a favore di una maggior tutela dei prodotti Made in Italy.
Domanda: Il colonnello Giovanni Di Blasio, vice Comandante dei Carabinieri per la tutela della Salute ha evidenziato che l’Italia non è il Paese in cui avvengono più sofisticazioni e/o frodi alimentari, bensì è il Paese in cui ci sono più controlli in Europa. Lei cosa ne pensa?
Risposta: Ci sono state, dal 2012 al primo semestre del 2015, 70.356 violazioni amministrative e penali per oltre 50 milioni di euro; i NAS hanno sequestrato 41.200 tonnellate di alimenti per un valore totale di due miliardi di euro. Il loro impegno è costante ed è stato apprezzato dalle oltre duecento persone tra policy maker, associazioni di categoria, autorità di controllo, operatori del settore agroalimentare, tecnologi alimentari, giornalisti, studenti, consumatori. I dati sono molto positivi per quanto riguarda le attività svolte da Forze dell’Ordine, Autorità di Controllo e Magistratura per la difesa dei prodotti dell’industria agroalimentare italiana dalle falsificazioni e nella lotta alla penetrazione delle mafie in un settore, quello dell’agroalimentare, fondamentale per l’economia del Paese e il cui giro d’affari si attesta attorno ai 14 miliardi di euro.
Domanda: Davide Calderone, Direttore Generale di ASSICA – Confindustria ha ribadito come sia fondamentale non dare informazioni errate ai consumatori e, in merito, al tema del consumo di carne, oggetto di speculazioni recenti, ha spiegato come la qualità italiana sia garantita in modo assoluto e sia necessario evitare messaggi allarmistici che possono solo danneggiare sia il mercato che i cittadini. Il vostro Salone ha da sempre tenuto conto dell’importanza della corretta divulgazione dei temi legati all’alimentazione, come sottolineato dalla Commissione europea?
Risposta: Sì. Direi che siamo stati sempre molto calibrati e attenti nello scegliere il panel di relatori esperti da oltre quattro edizioni in modo da spiegare al grande pubblico concetti, dati, e problemi dell’agroalimentare con equilibrio, senza dare spazio a polemiche o speculazioni né falsi allarmismi.
Domanda: Il fatturato dell’italian sounding, del falso cibo made in Italy ammonta a 60 miliardi di euro. Oggi circa 1/3 del fatturato dell’alimentare italiano (30-33 miliardi di euro) è riconducibile a produzioni a qualità codificata. Cosa è emerso al Salone in merito ai prodotti certificati a livello europeo?
Risposta: dagli interventi dei relatori è risultato che le politiche per la qualità codificata maggiormente praticate in termini assoluti appaiono essere Tracciabilità, Certificazione Uni-Iso, Tipicità e Denominazione di origine, Biologico. I prodotti DOP e IGP italiani rappresentano il 40 per cento dell’intera produzione a denominazione comunitaria, con un fatturato complessivo alla produzione di circa 7 miliardi di euro. Si tratta di un patrimonio che istituzioni, associazioni e imprenditori intendono tutelare maggiormente. L'Italia è il Paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall'Unione europea. In Italia ci sono : 274 prodotti DOP,IGP,STG e 523 vini DOCG, DOC, IGT.
Domanda: Antonio Boselli, Presidente Confagricoltura Milano, Lodi e Monza-Brianza ha sottolineato come serva proseguire con una repressione incalzante contro contraffazione e italian sounding. Funzionano bene banche dati e sistemi di sorveglianza italiani ed europei?
Risposta: Utili sono le metodiche attuate e le banche dati, i sistemi attivi quali il Programma di verifica dei diritti di proprietà (Verified Rights Owner - VeRO), che può contare su oltre 37mila utenti attivi e che consente ai titolari di diritti di proprietà intellettuale (come copyright, marchi registrati o brevetti) di segnalare eventuali violazioni. Confortanti sono i dati , discussi al Salone, relativi al database esistente chiamato RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed), sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi. La Commissione europea estende la portata del RASFF per combattere le frodi alimentari, creando uno strumento informatico dedicato che rende più semplici e rapidi gli scambi transfrontalieri di informazioni sulle violazioni intenzionali delle norme riguardanti la catena alimentare. Inoltre sono state introdotte in Europa norme più efficaci per l’etichettatura dei prodotti. Etichette alimentari migliori permetterebbero al consumatore di effettuare delle scelte d’acquisto più consapevoli confermano statistiche dell’EUFIC - European Food Information Council, che nel 2015 celebra i suoi 20 anni di attività di studio nel settore della nutrizione, alimentazione, sicurezza alimentare, salute e qualità per i consumatori.
Domanda : quali sono i principali filoni di contraffazione dei prodotti alimentari italiani ?
Risposta: sono due la falsificazione illegale delle Indicazioni Geografiche tutelate, delle Denominazioni protette e dei “marchi” aziendali; ed i riferimenti ingannevoli ad aree geografiche italiane, l’utilizzo di indicazioni col nome Italia o di nomi e simboli ad essa riconducibili (Italian Sounding). Le frodi alimentari possono essere divise in due principali tipologie ovvero le frodi sanitarie, dette anche frodi tossiche, in quanto costituiscono una minaccia per la salute del consumatore provocando nocumento; le frodi commerciali, perché danneggiano gli interessi economici del consumatore senza arrecare, necessariamente nocumento alla sua salute. A seconda della tipologia si possono avere implicazioni d’ordine giuridico e sanzionatorio diverse. I controlli hanno evidenziato sul territorio nazionale frodi sulla qualità intrinseca del prodotto che possono essere di vario genere (alterazioni, adulterazioni, sofisticazioni) e frodi riguardanti la commercializzazione degli alimenti (falsificazioni e contraffazioni). Tra i progetti europei attivi si segnala Idefics che correla la salute dei bambini con l’alimentazione e lo stile di vita, che coinvolge 24 centro di ricerca europei, piccole e medie aziende in dieci Stati dell’Unione europea.
Domanda: voi come Umanitaria avete fatto anche un progetto pilota europeo relativo a nuove forme di alimentazione con un progetto sugli insetti che svilupperete anche nella vostra sede di Vailate, quali sono gli sviluppi?
Risposta: come Umanitaria abbiamo a cuore come nostra mission l’attenzione ai poveri e il tema della carenza di cibo porta come conseguenza lo studio di nuove forme di alimentazione che possano sopperire alla sempre maggiore richiesta della popolazione. La nostra mostra a Expo sul progetto legato al tema degli insetti ha avuto oltre 700mila visitatori e stiamo seguendo con il nostro comitato scientifico gli sviluppi sia della ricerca che della produzione agroalimentare per proseguire ad approfondire questo tema e concretizzare anche un innovativo progetto territoriale lombardo sull’innovazione alimentare tramite lo studio delle proprietà degli insetti e l’evoluzione delle normative in termini di sicurezza alimentare.