Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
ETICA E GIORNALISMO, AIUTI EUROPEI PER REGIONI E CULTURA
UGIS e FAST per la deontologia del giornalismo a Piacenza

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: ci sono controlli e penali contro chi fa disinformazione a livello europeo? Barbara Demisio

Risposta: sì. La Commissione europea ha prorogato fino a giugno 2022 il programma di monitoraggio della disinformazione su covid 19  e sono state pubblicate le ultime relazioni delle piattaforme online sulle azioni intraprese per contrastare la disinformazione. Il “piano contro la disinformazione dell’Unione europea” è in vigore già dal 2018 in verità, inoltre c’è il “piano d'azione per la democrazia europea” e la normativa europea sui servizi digitali. La Commissione europea ha cofinanziato anche progetti per realizzare dei tool utili contro la disinformazione per riconoscere foto, video e testi taroccati. C’è anche una sezione sul sito della Commissione europea contro le fake news (https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/coronavirus-response/fighting-disinformation_it) proprio sul covid ma non solo. Inoltre sia l’associazione UGIS (www.ugis.it) che l’associazione EUSJA dei giornalisti scientifici si sono mosse da tempo per contribuire a contrastare le fake news soprattutto sulla pandemia e per ribadire l’importanza del ruolo del giornalista scientifico che si auspica possa essere presente in ogni redazione a supporto dei colleghi dell’attualità e della cronaca, visto che, per competenza, sanno ben distinguere le peer review, gli studi con impact factor. A Piacenza il 3 e 4 dicembre proprio Ugis ha ricordato il Manifesto di Piacenza che il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha inserito integrandolo nell’art. 6 del Testo Unico dei Doveri del Giornalista con indicazioni deontologiche sull’informazione scientifica e sanitaria elaborate dall’UGIS, proprio per ribadire la rilevanza dell’etica nella professione giornalistica e per combattere le fake news con competenza e preparazione. Sono stati anche realizzati due seminari scientifici con il  sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, con la collaborazione di FAST- Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, Ordine dei Giornalisti e Fondazione Ordine Giornalisti dell’Emilia-Romagna, con il patrocinio del Comune di Piacenza e con l’adesione di Confindustria Piacenza e Università Cattolica del Sacro Cuore, con diversi esperti di rilievo internazionale. E’ stato editato un libro intitolato “Informazione e pandemia, tra etica, scienza e conoscenza”, con una roadmap per presentarlo in tutta Italia con testi redatti da giornalisti UGIS. UGIS da anni sviluppa un programma pluriennale sulla divulgazione per la corretta ed equilibrata informazione della cultura scientifica, con protagonisti studiosi che stimolano lo sviluppo dell’umanità in vari settori (robotica, aeronautica, sanità etc.). Inoltre EUSJA organizza il 16 dicembre un evento on line per celebrare i 50 anni di attività e sviluppa una riflessione comune a tutti i giornalisti scientifici europei che chiedono più rigore anche nelle sanzioni di chi (piattaforme on line, talkshow che speculano sulle ansie della gente etc.) consenta la disinformazione senza tenere conto dei danni che crea alla società intera, perché mettere sullo stesso piano un novax o un negazionista della crisi climatica e un ricercatore o uno scienziato con studi accreditati dalla comunità scientifica è un grave errore che va sanzionato pesantemente.

Domanda: ci sono aiuti regionali europei, ma cos’è la “carta” per la concessione di aiuti a finalità regionale e il Molise, regione dove abito, ne rientra? Massimiliano Vaccari

Risposta: la Commissione europea ha da sempre elargito fondi alle regioni con aiuti  a sostegno di interventi in vari ambiti dalla formazione, all’innovazione e ha aiutato le regioni più in difficoltà. Inoltre ha approvato la carta dell'Italia per la concessione degli aiuti a finalità regionale dal primo gennaio 2022 al 31 dicembre 2027 nel quadro degli  orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, in modo da consentire agli Stati membri dell’Unione europea di aiutare le regioni europee meno favorite a recuperare il ritardo accumulato e per ridurre le disparità in termini di benessere economico, reddito e disoccupazione - obiettivi di coesione che sono al centro delle politiche dell'Unione europea. Gli orientamenti riveduti mantengono solide garanzie per impedire agli Stati membri di utilizzare fondi pubblici per innescare la delocalizzazione di posti di lavoro da uno Stato membro dell'UE a un altro, aspetto essenziale per la concorrenza leale nel mercato unico. Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna rientrano tra le regioni più svantaggiate dell'UE, con un PIL pro capite inferiore al 75 % della media dell’UE. Tali regioni sono ammissibili agli aiuti a norma dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera a), TFUE (le cosiddette "zone a"), con intensità massime di aiuto per le grandi imprese comprese tra il 30 % e il 40 %, in funzione del PIL pro capite della "zona a" di appartenenza; l'Italia ha la possibilità di designare cosiddette "zone c non predefinite" per un massimo del 9,99 % della popolazione nazionale. La designazione specifica delle "zone c non predefinite" può avvenire in futuro e comporterebbe una o più modifiche della carta degli aiuti a finalità regionale approvata di recente. Gli aiuti di Stato a finalità regionale mirano a sostenere lo sviluppo economico delle zone svantaggiate d'Europa, garantendo nel contempo parità di condizioni tra gli Stati membri.

Domanda: ci sono fondi per il settore cultura e le aziende creative ? Rosanna Lambertenghi

Risposta: sì. Non sono moltissimi i fondi e richiedono progetti innovativi e di qualità.  La Commissione europea per aiutare i cittadini, le associazioni e le aziende creative e culturali a trovare i bandi  ha creato una sezione on line interattiva che illustra tutte le opportunità di finanziamento disponibili a livello di Unione Europea per i settori culturali e creativi. Si chiama CulturEU ed è come uno sportello on line unico per i finanziamenti comunitari in quanto riunisce un totale di 75 opportunità di finanziamento provenienti da 21 diversi programmi dell'UE, dal programma denominato Europa Creativa ai bandi per progetti di ricerca e innovazione Horizon Europe, ai fondi strutturali e al programma InvestEU che, al loro interno, hanno anche fondi europei per la cultura.

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