FONDI E PROGETTI EUROPEI PER DIRIGENTI, QUADRI E PER UNA VALORIZZAZIONE DELLA PA - Affaritaliani.it

Pillole d'Europa

Ultimo aggiornamento: 09:32

FONDI E PROGETTI EUROPEI PER DIRIGENTI, QUADRI E PER UNA VALORIZZAZIONE DELLA PA

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

di Cinzia Boschiero

Domanda: Ci sono fondi e progetti europei per il settore sindacale e per una valorizzazione di chi lavora nella Pubblica Amministrazione ? Michele Escipio
Risposta:
sì. I progetti europei per la Pubblica Amministrazione (PA) per dirigenti si concentrano su innovazione, trasformazione digitale, sostenibilità (Green Deal), coesione sociale e crescita territoriale, attraverso programmi come Horizon Europe, Digital Europe, ErasmusPlus, Life, FESR e FSEPlus, con focus su PNRR, AI, gestione fondi e metodologie progettuali, offrendo opportunità formative specifiche tramite master, corsi e webinar per sviluppare competenze di europrogettazione e project management. OReP – Osservatorio sul Recovery Plan è uno strumento di conoscenza, proposta e monitoraggio del PNRR, promosso da PROMO PA Fondazione e dal Dipartimento di Economia e Finanza dell’Università di Roma Tor Vergata, che si pone in una prospettiva bottom-up, quella cioè di valutare il complesso percorso del piano, dall’elaborazione fino alla parte attuativa, dal punto di vista e nell’interesse dei beneficiari finali, istituzioni ed enti sul territorio nonché cittadini e imprese, nelle loro componenti associative. La qualità della pubblica amministrazione e della governance di un paese è un fattore chiave del suo rendimento economico e del benessere dei suoi cittadini. Le amministrazioni pubbliche efficienti rispondono alle esigenze dei cittadini e delle imprese. La Commissione aiuta gli Stati membri dell'UE ad attuare riforme nel settore della pubblica amministrazione e della governance fornendo assistenza tecnica. I settori di intervento comprendono l'amministrazione centrale, l'amministrazione locale, l'amministrazione digitale, gli appalti pubblici, il miglioramento della regolamentazione, il sistema giudiziario, la lotta contro la corruzione e la frode e un migliore assorbimento dei fondi strutturali e di investimento europei. La Commissione, tramite la DG REFORM, è anche responsabile del coordinamento delle attività della Commissione europea nel campo della pubblica amministrazione e dell'elaborazione delle politiche di governance. Dal 2015, la richiesta di sostegno alle riforme da parte degli Stati membri dell’Unione Europea ha superato di gran lunga le aspettative. Finora, sono stati sostenuti quasi 1800 progetti di riforma in tutti i 27 Stati membri. I progetti faro europei di supporto tecnico per la PA per il 2025 sono stati selezionati in quanto ampiamente necessari in tutti gli Stati membri e collegati alle principali priorità dell'UE che gli Stati membri stanno attuando. In quanto tali, mirano a supportare gli Stati membri nel raggiungimento di riforme volte a migliorare la resilienza e la crescita. Tra questi si segnalano: 
ComPAct - Pilastro I - Competenze per i sistemi della pubblica amministrazione;
ComPAct - Pilastro II - Capacità per il decennio digitale europeo;
ComPAct - Pilastro III - Pubblica amministrazione più verde; sicurezza economica nelle tecnologie e nelle risorse (ESTER); gestione innovativa delle finanze pubbliche; polo sanitario dell'UE - Investire in un sistema sanitario resiliente; accademia di finanza digitale di vigilanza dell'UE; migliorare la rendicontazione sulla sostenibilità per le imprese; preparare i sistemi energetici alla transizione verde e digitale; PACE - Scambio di cooperazione tra le amministrazioni pubbliche; semplificare l'amministrazione delle entrate per le imprese; mercato unico e competitività; sostenere l'attuazione del Patto sulla migrazione e l'asilo; sostenere la resilienza delle risorse naturali; affrontare il cambiamento demografico attraverso le riforme. 
In particolare l'iniziativa Public Administration Cooperation Exchange (PACE) è parte integrante della Comunicazione della Commissione  europea sul rafforzamento dello spazio amministrativo europeo (ComPAct). Nel 2023, 17 Stati membri hanno partecipato a oltre una ventina di scambi, con oltre cento partecipanti, mentre altri scambi sono stati attuati sia nel 2024 e proseguiti pure nel 2025. Questi scambi si basano sulle esigenze e le priorità individuate per le pubbliche amministrazioni, tra cui la transizione digitale e verde, il miglioramento delle prestazioni della pubblica amministrazione e l'attuazione delle normative e degli strumenti dell'Unione Europea. Una delle realtà più attente ai dirigenti, funzionari, quadri, ed alte professionalità, in servizio ed in quiescenza in Italia è la CONFEDIR che si prefigge lo scopo della rappresentanza unitaria, della tutela, della crescita professionale delle classi dirigenti e delle elevate professionalità italiane ed è inoltre attiva pure a livello europeo. . “Come nuovo Segretario generale” , dice il dott. Mario Sette,” Dagli inizi del 2025 ero già  stato nominato Segretario Generale Aggiunto della CONFEDIR, con delega agli Enti Locali ed al PNRR, permanendo nel mio incarico di Segretario Generale della DIRETS. Ora, con questa nuova rilevante  carica, mi impegno a proseguire ciò che dal 1980 stiamo cercando di realizzare, ovvero puntiamo all’unione di tutte le organizzazioni sindacali di dirigenti, funzionari, alte professionalità di Stato, Parastato, Regioni ed Enti Locali. Già siamo integrati a pieno titolo da organizzazioni operanti nell’ambito della sanità, dell’università e della ricerca. Presenteremo al Governo le nostre innovative proposte  utili per scelte strategiche di gestione in diversi settori, dalla previdenza, alla sanità, alla sicurezza nei luoghi di lavoro”. Si è svolta di recente il congresso elettivo della CONFEDIR che ha nominato la nuova Governance ed è stata un’occasione per far sentire la voce delle maggiori organizzazioni sindacali rappresentative dei dirigenti, quadri ed alte professionalità del settore privato e pubblico. La politica sindacale attrattiva della CONFEDIR e la precisa scelta politica, di prediligere la tutela e la rappresentanza politica, istituzionale e sindacale dei quadri, figura manageriale questa, che nelle aziende costituisce l’anello di congiunzione tra il personale operativo e il top management ha confermato un costante e notevole incremento della rappresentanza della categoria. “Per noi ‘fare sindacato’ significa offrire generosamente il nostro tempo e le nostre energie nell’esclusivo interesse della tutela del lavoratore, sottraendolo molto spesso a noi stessi ed ai nostri cari,” sottolinea il dott. Mario Sette, neosegretario generale CONFEDIR,” In assoluta continuità, intendiamo, con la nuova Governance,  dare vita ad una CONFEDIR ancora più forte e proattiva, capace di intercettare le necessità dei lavoratori in un contesto politico, sindacale ed organizzativo in rapido mutamento. Questo richiede lungimiranza, visione e l’intelligenza di comprendere e cogliere le opportunità che il cambiamento offre, neutralizzandone le criticità e contribuendo a livello normativo e contrattuale alla definizione della regolamentazione di settore. A livello nazionale renderemo più frequenti i confronti degli Organi statutari centrali, ascoltando necessità e idee e condividendo così politiche sindacali confederali e federali nelle varie Aree di competenza. A livello locale è mia intenzione dare vita in tempi brevi ai Coordinamenti Regionali previsti dal nostro Statuto affinché la forza della Confederazione sia percepita in modo capillare e si accresca il senso di appartenenza e di solidarietà tra i colleghi rendendoli sempre più partecipi della vita sindacale nazionale e locale. Faremo sempre più squadra! Intendiamo essere sempre più attrattivi per altre Organizzazioni Sindacali che condividono i nostri stessi principi etici e interpretare la nostra presenza in Unione Europea ed al CNEL per intercettare ulteriori opportunità di crescita. Intendiamo avviare inoltre sinergie anche con il mondo sindacale rappresentativo del privato consapevoli che processi virtuosi di osmosi di competenze possono rappresentare preziosa modalità di crescita della professionalità ed efficienza per entrambi gli ambiti lavorativi. Svilupperemo formazione e potenzieremo il Centro Studi per essere un punto di riferimento per istituzioni e lavoratori”.  


Domanda: ci sono iniziative europee per migliorare le competenze nella Pubblica Amministrazione? Elena Comissa
Risposta:
sì. C’è ad esempio ComPAct - Pilastro I - Competenze per i sistemi della pubblica amministrazione. L'obiettivo di questa iniziativa faro comunitaria è supportare le pubbliche amministrazioni degli Stati membri dell’Unione europea a livello nazionale, regionale e locale nei loro sforzi per creare amministrazioni pubbliche resilienti, attrattive, trasparenti e altamente performanti, che progettino e forniscano politiche e servizi di qualità. Un'attenzione specifica è rivolta al miglioramento dei sistemi e delle capacità per l'attuazione delle politiche/legislazioni dell'Unione Europea. I risultati dell'iniziativa faro contribuiranno a rafforzare la fiducia dei cittadini e delle imprese e a ridurre gli oneri amministrativi. L'iniziativa faro sostiene lo sviluppo di capacità di sistema, competenze per il futuro e una moderna gestione delle risorse umane, in linea con l'Agenda per le competenze nella Pubblica Amministrazione del ComPact. Si sviluppano strumenti, sistemi e capacità per lo sviluppo organizzativo, la gestione della conoscenza e del cambiamento, per contribuire a costruire una governance efficiente e coesa; sono previste attività di analisi delle competenze e delle capacità per tutti gli attuali profili professionali, tra cui, ad esempio, leadership, capacità analitiche, di problem solving, di collaborazione, competenze digitali, di servizio, tecniche e personali; si attuano iniziative per trattenere i talenti nella PA e per incrementare le opportunità di mobilità, apprendimento e sviluppo di carriera nella pubblica amministrazione; vengono introdotte per i quadri competenze trasversali (in particolare per i dirigenti senior e per lo sviluppo della leadership), competenze tematiche (ad esempio per gli appalti, l'elaborazione delle politiche, la gestione dei programmi UE e l'attuazione del diritto UE, ecc.), promuovendone l'utilizzo per la mappatura dei bisogni formativi, la valutazione e la promozione sia orizzontalmente (tra le amministrazioni nazionali) che verticalmente (tra le amministrazioni nazionali e locali); si punta ad una identificazione dei bisogni formativi in base alle competenze richieste per il futuro, anche per affrontare le transizioni digitale e verde, creare fiducia e ridurre gli oneri amministrativi; vengono sviluppati nuovi tool, strumenti e metodi per l'apprendimento continuo, per creare una comunità di pratica, programmi innovativi di formazione continua e  progetti per innovativi approcci per la valutazione della qualità della formazione stessa e delle performance dei manager nella PA.