Congo, il papà della Kyenge e capo-tribù prega per Calderoli: "Sia liberato dallo spirito malvagio"
''Possono lanciare tutte le banane che vogliono ma Cecile è italiana. L'Italia le ha dato la possibilità di studiare, di farsi una famiglia e una carriera
. E' il suo Paese. Ascolterà tutto e tutti, insulti compresi. Ma non mollerà e un passo alla volta arriverà dove vuole''. Così il padre del ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge interviene nelle polemiche sulla italianità che spesso coinvolgono la figlia.
Il padre del ministro per l'Integrazione, che è anche capo villaggiosull'altopiano del Katanga, all'estremità sud della Repubblica Democratica del Congo, è stato intervistato dal settimanale Oggi. Il nome del villaggio racconta da solo laq sua storia: Kyenge. Esattamente come il cognome della ministra dell'Integrazione Cécile. L'autorità di Clement (Kyenge) detto Kikongo è riconosciuta da oltre 50 mila persone, che vivono in un raggio di 100 chilometri.
In un video del settimanale Oggi, si vede il padre della ministra in abiti 'cerimoniali' che prega davanti all'altare degli antenati, balla tra la folla e ascolta le richieste della gente. Poi, una sorta di danza tribale per "cacciare gli spiriti maligni da Calderoli": "Signore", dice in lingua bemba, "nella tua misericordia ci hai detto di pregare per chi ci perseguita, per chi ci ingiuria e per chi ci maltratta. Non siamo contro Calderoli, ma contro lo spirito che lo ha spinto a ingiuriare. Tu che puoi punire o perdonare, libera questo tuo figlio dalla malvagita' dello spirito. Fai che riconosca il suo peccato e che porti il suo pentimento davanti a Ce'cile".
L'uomo, che ha 74 anni e ha avuto 38 figli e 4 mogli, si è anche detto pronto a ricevere il parlamentare leghista: "Se Calderoli vuole venire qui accoglieremo anche lui a braccia aperte, come un fratello. L'importante è parlarsi. Attraverso il dialogo i problemi si svuotano".