Barbara Berlusconi, il rapporto con il padre e il Milan: "Lasciò una mentalità vincente. Lo stadio? Serviva 20 anni fa" - Affaritaliani.it

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Barbara Berlusconi, il rapporto con il padre e il Milan: "Lasciò una mentalità vincente. Lo stadio? Serviva 20 anni fa"

Il 12 giugno ricorrono i due anni dalla morte del Cavaliere. La figlia lo ricorda così: "È sempre stato un uomo dal grandissimo entusiasmo ed estremamente fiducioso nella vita"

di redazione sport

Barbara Berlusconi racconta il padre Silvio: "Il nostro rapporto era fatto di amore e dolcezza ma era anche impegnativo. San Siro? Serve un impianto nuovo, i tempi sono maturi"

Il 12 giugno saranno passati due anni dalla morte di Silvio Berlusconi e la figlia Barbara lo ricorda parlando non solo del loro rapporto personale ma anche del grande amore in comune per il Milan in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.

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"È sempre stato un uomo dal grandissimo entusiasmo ed estremamente fiducioso nella vita. Era un ottimismo vero. Credeva nei sogni e li inseguiva con una determinazione che non ho mai visto in altre persone. Riusciva a vedere possibilità dove gli altri vedevano limiti e ci credeva così tanto che alla fine li convinceva", così la figlia Barbara descrive Silvio Berlusconi. 

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La terzogenita del Cavaliere afferma che tra loro c'era "un legame profondo, fatto di complicità e di tanta dolcezza". Alla domanda se il suo cognome le sia mai pesato, Barbara Berlusconi risponde: "A volte sì. Ma più che un peso era ed è una responsabilità. Portare il cognome Berlusconi significa essere costantemente osservati, giudicati. Ho imparato a viverlo con orgoglio".

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Barbara Berlusconi parla poi del suo ingresso nel Milan, di cui è stata vicepresidente e ad dal 2013 al 2027. Il padre la convinse a entrare nel club "con un sorriso e con queste esatte parole, che ricordo come fosse ieri: 'Hai il cuore rossonero, ora ho bisogno che tu ci metta anche la testa'. È stato un passaggio naturale, come se avessimo sempre saputo che prima o poi avremmo condiviso anche questo".

"Lui al Milan ha lasciato una filosofia di gioco, un’identità vincente, un modo di stare in campo che ha cambiato la storia.  - ha raccontato Barbara Berlusconi - Ma soprattutto ha lasciato un’eredità emotiva: il Milan del cuore. Invece, il Monza è stato un atto d'amore: la voglia di continuare a sognare e costruire".

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Per quanto riguarda lo stadio, invece, la figlia di Silvio Berlusconi ritiene che San Siro sia una "struttura fatiscente" ma che non è convinta della ristrutturazione né di costruire una nuova struttura a San Donato. L'importante è che sia uno stadio nuovo: "Si deve fare. Rimanere a San Siro non è più un’opzione. Non ci sono alternative se si vuole tenere il passo con i grandi club europei. Finalmente amministrazione comunale e club dialogano in maniera costruttiva. Il nuovo stadio sarebbe servito già 20 anni fa, altro che 10".

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