DJOKOVIC TORNA IN SERBIA E FA TEST CORONAVIRUS
Il numero uno del mondo Novak DJOKOVIC è tornato in Serbia, dopo aver partecipato a Zara alla seconda tappa dell'Adria Tour e si è subito sottoposto al test per il coronavirus, con lui anche la sua famiglia e il suo staff tecnico. Domenica sera il serbo avrebbe dovuto disputare la finale della seconda tappa dell'Adria Tour nella città croata contro il russo Andrey Rublev, poi annullata per la positività al Covid-19 del bulgaro Grigor Dimitrov.
Coric come Dimitrov: "Ho il coronavirus"
Dopo il bulgaro Grigor Dimitrov, anche Borna Coric ha rivelato di essere positivo al Covid-19.
"Salve a tutti, voglio informavi che sono stato testato positivo al Covid-19 - ha scritto il 23enne tennista croato, numero 33 del ranking Atp su Twitter - Voglio assicurarmi che tutti quelli che sono stati in contatto con me negli ultimi giorni facciano il test!"
"Sono davvero dispiaciuto per ogni danno che possa aver causato!. Sto bene e non ho alcun sintomo. Per favore, state al sicuro e in salute!. Tanto amore per tutti!", conclude Coric.
Il tennista croato aveva giocato proprio contro Grigor Dimitrov a Zara, in Croazia, all'Adria Tour (manifestazione benefica itinerante promossa da Novak Djokovic, la prima tappa era stata la scorsa settimana a Belgrado), la cui finale di domenica tra il numero 1 del mondo, Nole Djokovic e il russo Andrej Rublev è stata cancellata.
«Voglio far sapere ai miei fan e amici che sono positivo al Covid-19. Voglio assicurarmi che chiunque sia stato in contatto con me sia sottoposto a test e adotti le precauzioni necessarie. Mi dispiace così tanto per qualsiasi danno potrei causare. Sono tornato a casa e mi sto riprendendo», aveva scritto Dimitrov su Instagram domenica sera, sotto una foto con una mascherina nera.
La scorsa settimana c'erano già state polemiche per la tappa di Belgrado in cui non c'era stato nessun distanziamento tra partecipanti, staff o spettatori (pochissimi indossavano la mascherina, con tribune gremitissime). Gli stessi raccattapalle porgevano gli asciugamani ai tennisti come sempre. Va sottolineato che gli organizzatori dell’evento di Belgrado non hanno violato alcuna norma sanitaria imposta dalle autorità serbe: tutto si è svolto nel pieno rispetto delle leggi locali. Polemiche anche per una festa organizzata in una discoteca di Belgrado in cui le star del torneo erano stati visti a far baldoria senza tenere regole di distanza che comunque, come detto, in Serbia non sono imposte.
Il numero 3 del mondo, Dominic Thiem, dopo aver appreso la notizia di Dimitrov ha fatto sapere di essersi sottoposto al test dopo essere rientrato in Austria la settimana scorsa, e di essere risultato negativo.
Il secondo annuncio della positività al coronavirus di un atleta (oltre a due coach) in poche ore è un brutto colpo per il tennis mondiale, che sta provando lentamente a rialzarsi dopo lo stop forzato per pandemia e ha stilato nei giorni scorsi un calendario di ripresa dei grandi tornei a partire da agosto con Atp 500 di Whashington, Master 1000 di Cincinnati spostato a New York prima dello Us Open e dei tornei sulla terra battuta tra settembe e ottobre (Madrid, Roma, Roland Garros).
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