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Gigi Simoni è morto. Moratti: "Gli impedirono di vincere lo scudetto"

Gigi Simoni è morto, Moratti: "Gli impedirono di vincere lo scudetto"

"Èstato un grande protagonista della storia dell'Inter: ha vinto una coppa europea molto importante, gli è stato impedito di vincere un campionato che avrebbe assolutamente meritato". Massimo Moratti ricorda così al telefono con l'ANSA la figura di Gigi Simoni "tecnico gentiluomo verso il quale - aggiunge l'ex presidente nerazzurro -, provavo grande stima e affetto. La telefonata con la quale poco fa la moglie mi ha avvisato della morte mi ha provocato un dolore immenso".

Serie A, calcio in lutto: morto Gigi Simoni, guidò Ronaldo e l'Inter

Il mondo del calcio è in lutto: è morto Gigi Simoni. L'allenatore aveva accusato un malore il 22 giugno scorso nella sua abitazione di San Piero a Grado (Pisa) e da lì ha continuato a lottare, senza però riuscire a riprendersi. Paradossale il giorno della sua scomparsa, dato che proprio il 22 maggio, ma 10 anni fa, l'Inter alzava al cielo di Madrid la terza Champions League chiudendo un anno da sogno che vide la conquista del Triplete (Champions, Coppa Italia, campionato).

ADDIO MISTER SIMONI, CON INTER SCUDETTO SFIORATO E 1 COPPA UEFA. LA CARRIERA

Luigi Simoni, per amici e avversari semplicemente 'Gigi'. Il mondo del CALCIO dice addio al tecnico di Crevalcore uno degli allenatori più amati e rispettati in Italia per il suo stile misurato e mai sopra le righe che ha caratterizzato la sua lunga carriera, dalla sua prima esperienza in panchina al Genoa (1975 al 1978 dove tornerà i altre due occasioni) passando per Brescia, Pisa, Empoli, Cosenza, Carrarese, Cremonese, Napoli, Inter, Piacenza, Torino, Cska Sofia, Ancona, e nuovamente Napoli, Siena, Lucchese, Gubbio per finire con la Cremonese nella stagione 2013-2014. Classe 1939, Simoni prima della panchina ha avuto una discreta carriera da calciatore: giovanili della Fiorentina e poi Mantova, Napoli, Torino, Juventus, Brescia e Genoa dove chiuse nel 1974. L'impatto da allenatore fu subito vincente. Arrivato alla guida del Genoa nell'estate del '75 l'anno dopo il suo primo incarico ottenne la promozione in Serie A. Passaggio di categoria che ripeterà altre volte portando agli onori della massima divisione squadre come il Pisa, il Brescia, la Cremonese (di cui fu artefice del periodo d'oro assieme al presidente Luzzara) e l'Ancona, oltre ad ottenere una promozione in C1 con la Carrarese. 

Profondo conoscitore del mondo del CALCIO, Simoni oltre alle doti tattiche ha avuto tra le sue migliori qualità la capacità di parlare con i giocatori e motivarli. Il momento più alto della sua carriera probabilmente l'approdo all'Inter nella stagione 1997-98. I nerazzurri, spinti da Ronaldo contendono il titolo alla Juve perso tra le polemiche nello scontro diretto a Torino caratterizzato dall'orami famoso contatto in area tra Iuliano e Ronaldo. I 'veleni' per il mancato scudetto trovano consolazione nella vittoria della Coppa Uefa a Parigi contro la Lazio. L'anno seguente, coi nerazzurri rafforzati dall'arrivo di Baggio, non sarà fortunato per Simoni esonerato a novembre ma per sempre nei cuori dei tifosi. Una carriera in panchina lunga quasi 40 anni per il tecnico emiliano che ha visto alti e bassi. Per lui oltre a promozioni, un successo europeo con l'Inter e il riconoscimento della 'Panchina d'oro' 1997-1998 anche qualche delusione, 3 retrocessioni (due col Genoa e una con la Cremonese) e 8 esoneri. Una lunga storia di sport che termina oggi, dopo una lunga lotta con una terribile malattia, nell'anniversario del decennale del Triplete interista.

SIMONI. INTER "CI MANCHERÀ TUTTO DI LUI, PER SEMPRE NEL CUORE"

"Ci ha lasciati oggi, 22 maggio. Una data non casuale, la data piu' interista di tutte". Oggi l'Inter avrebbe dovuto e ha festeggiato il Triplete, ma nel bel mezzo di una giornata di gioia per tutto il popolo nerazzurro, e' arrivato una notizia molto triste come la morte di Gigi Simoni, scomparso oggi a 81 anni. "Di lui ricordiamo e ci manchera' tutto. Il suo essere signore, innanzitutto. Un modo di vivere, la vita e il CALCIO, mai sopra le righe. Anche il suo CALCIO era cosi': umile ma funzionale, capace di far fruttare al meglio cio' che aveva a disposizione", scrive il club che poi ricorda la parentesi interista di Simoni. "Sulla panchina nerazzurra arrivo' nel 1997, assieme al Fenomeno, Ronaldo. Un binomio, quello Simoni-Ronaldo, che restera' per sempre nel cuore di tutti, non solo degli interisti. Un rapporto paterno, la benevolenza nei confronti di un calciatore speciale. "Ho imparato piu' io da lui che lui da me, in quella stagione", amava raccontare Simoni. Una frase che spiega tanto, della persona che e' stata. Ha incarnato l'interismo piu' genuino". 

"Il 6 maggio 1998 disegno' il suo capolavoro da allenatore - ricorda l'Inter -. Imbriglio' una grande Lazio e non le diede scampo. Al Parco dei Principi Zamorano, Zanetti e Ronaldo regalarono all'Inter la terza Coppa Uefa in una notte dolcissima e magica. Il mondo del CALCIO perde un bravo allenatore e una persona meravigliosa. Nella sua carriera da calciatore vinse una Coppa Italia con il Napoli e la Serie B con il Genoa. In panchina alzo', oltre alla Coppa Uefa con l'Inter, la Coppa Anglo-Italiana con la Cremonese e conquisto' cinque campionati di Serie B (tre con il Genoa, due con il Pisa). Nel 1998 ricevette la Panchina d'Oro come miglior allenatore italiano. Un riconoscimento doveroso. Noi lo ricordiamo cosi', coi suoi capelli bianchi, sulla nostra panchina, mentre con un sorriso si godeva le magie di Ronaldo, circondato dall'orgoglio e dall'affetto dei tifosi dell'Inter. Ciao Gigi, ci mancherai". 

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