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Farina: "Berlusconi se salta il closing Milan ti dò 5 euro"



L'ex presidente del Milan, Giussy Farina, a ruota libera sui rossoneri
MILAN, FARINA: "BERLUSCONI E GALLIANI? MAI PIU' SENTITI. NON MI SONO MANCATI"
“Non ho più visto o sentito Berlusconi. È sparito nella notte dei tempi, come Galliani, ma non mi sono mancati. Mi piacerebbe, invece, rivedere Silvano Ramaccioni, un gran signore". Lo racconta l'ex presidente del Milan, Giussy Farina, alla Gazzetta dello Sport.
MILAN, FARINA: "GRANDE CON BERLUSCONI CON I GIOCATORI CHE GLI HO LASCIATO IO"
"Milan grande con Berlusconi? Ma con i giocatori che gli ho lasciato io. Un giorno, a Lugano, incontrai casualmente Mantovani, il presidente della Sampdoria, che mi diede un assegno in bianco per prendere Baresi, lo giuro sulla testa dei miei 7 figli, 12 nipoti e 5 bisnipoti, perché nel frattempo sono diventato anche bisnonno. Gli dissi di no, senza pensarci un secondo".
MILAN, FARINA: "BARESI, MALDINI, TASSOTTI E COSTACURTA? MAI LI AVREI VENDUTI"
Se avessi venduto Baresi, Maldini, Tassotti o Costacurta, avrei avuto i soldi per andare avanti, ma avrei tradito la mia passione, perché i giocatori bravi non li vendevo. Dopo la retrocessione, avvenuta per cose strane all’ultima giornata, il Milan stava risalendo con due nuovi stranieri, Wilkins e Hateley. Eravamo tornati in coppa Uefa e quando Berlusconi diventò proprietario, in febbraio, la squadra era terza con il Napoli, un posto che oggi farebbe fare salti di gioia a tutti”.
FARINA: "SE SALTA IL CLOSING MILAN A BERLUSCONI GIELI DAREI 5 EURO DI ACCONTO"
Se saltasse la trattativa coi cinesi che cosa consiglierebbe a Berlusconi? «Di telefonarmi. Gli darei 5 euro di acconto e poi qualche italiano glielo troverei io. Altro che closing coi cinesi...»
FARINA: "CLOSING MILAN? MAI LO DAREI AI CINESI"
«Non si capisce e non so se la colpa è dei cinesi o di Berlusconi. Ma poi chi sono questi cinesi? Non ce l’ho con i cinesi perché non sono razzista. Faccio soltanto un discorso generale. La mia coscienza non mi permetterebbe di trattare con chi non rappresenta in qualche modo l’identità di una squadra, che dovrebbe rimanere legata alla città e ai suoi tifosi. Così, invece, si tradiscono le tradizioni, la storia e l’ambiente».