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Milan, Scaroni: "Maldini era un po' a disagio. Vi dico che mercato faremo". E sul ritorno di Ibra...
Paolo Scaroni parla delle strategie del Milan dopo l'addio di Maldini (foto Lapresse)

Scaroni su Maldini: gentiluomo, persona attaccata al Milan. Noi però seguiamo un modello un po’ innovativo che...

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni parla della rivoluzione societaria voluta da Gerry Cardinale che ha portato all'addio di Paolo Maldini e Frederic Massara e ha disorientato diversi tifosi. Sull'ex capitano e direttore tecnico rossonero spiega al Corriere della Sera: "Tutti noi, e particolarmente io, abbiamo sempre avuto rapporti eccellenti con Paolo Maldini, che è un gentiluomo, una persona attaccata al Milan e che al Milan ha fatto bene. Noi però seguiamo un modello un po’ innovativo, almeno per l’Italia, di gestione del club, che ci porta a considerare tutte le nostre attività come collegiali: si lavora in team".

Milan, Paolo Scaroni: credo che Maldini si sentisse a disagio

Proprio a proposito del nuovo corso milanista e del perchè Maldini non è rimasto nel club di via Aldo Rossi, Paolo Scaroni ha sottolineato: "È un modello organizzativo che sta molto a cuore al nostro azionista che, ricordiamolo, è uno specialista di sport che vanta successi nelle sue attività, quindi quando ci suggerisce qualcosa noi prestiamo grande attenzione, perché pensiamo porti innovazioni. In questa organizzazione abbiamo avuto l’impressione che Paolo si sentisse a disagio, e quando si è a disagio è meglio separarsi".

Ma se l’identificazione degli obiettivi è frutto di un percorso collegiale, nel momento delle trattative Maldini metteva in campo il peso della sua figura. «Vero, verissimo e gli sono molto grato. Devo dire che oggi, e non suoni irriconoscente, ne abbiamo meno bisogno: il Milan uscito dalla gestione di Yonghong Li faceva fatica ad attirare talenti, il Milan di oggi, che ha vinto lo scudetto ed è arrivato in semifinale di Champions, penso che sia più attrattivo».

Milan, Scaroni sul post-Maldini: Furlani-Moncada-Pioli con gli esperti internazionali di RedBird

Paolo Maldini e Ricky Massara sono usciti dal Milan. Chi dirigerà ora l'area tecnica del club rossonero? "Sarà nelle mani di un team che integra competenze diverse, con l’ad Giorgio Furlani che ha anche l’area sportiva da coordinare, insieme a professionisti come Geoffrey Moncada e l’allenatore Pioli: ci aspettiamo che dica la sua in queste scelte. Oltre agli esperti internazionali di RedBird. Nuovi ingressi? Al momento no", le parole del presidente Paolo Scaroni.

Milan, Paolo Scaroni sul mercato: qualche cessione e qualche acquisto importante. Siamo ambiziosi

Sul budget e sul mercato estivo del Milan, Scaroni rassicura i tifosi: "Intanto ricordo che in quattro anni abbiamo investito più degli altri (200 milioni), qualcuno dirà non sempre bene, ma i nostri azionisti ci hanno consentito di fare una squadra forte e continueremo insieme su questa strada. Credo che dovremo fare qualche cessione, e concludere qualche acquisto importante: siamo ambiziosi".

Milan, Scaroni su Ibrahimovic

 Molti tifosi sperano che Ibrahimovic torni subito al Milan con un ruolo di club manager che faccia da collegamento tra club e squadra. Paolo Scaroni ci va cauto: "Ho l’impressione che si voglia dare un periodo sabbatico. Poi resta un amico, una persona a cui dobbiamo molto, perché nei momenti più difficili ci ha consentito di svoltare. Se gli venissero delle idee saremo i primi ad ascoltarle".

Milan, Scaroni sulla reazione dei calciatori al licenziamento di Maldini

Molti calciatori del Milan, (da Leao a Tonali, passando per Maignan e Theo Hernandez) hanno manifestato pubblicamente la loro vicinanza a Paolo Maldini dopo il licenziamento: "Che si mostrino addolorati mi sembra naturale. D’altra parte sono professionisti abituati al cambiamento, capiranno che questo è fatto con l’idea di fare meglio. Glielo spiegheremo. Poi rimarranno legati a Maldini, come giusto"

Milan, Scaroni sullo stadio: "Sviluppiamo l'ipotesi San Donato"

"Faccio un riassunto. L’area dell’ippodromo La Maura ci piaceva molto, e piaceva al sindaco, ma è di difficilissima praticabilità. Sull’abbattimento del Meazza è pendente il vincolo che potrebbe scattare nel 2025: senza certezze, questo progetto è in sonno, né il sindaco consente due stadi uno vicino all’altro. L’area di Sesto ha il problema della bonifica, al momento stiamo sviluppando ipotesi sulla zona di San Donato per tenerla pronta in caso San Siro tramonti".

 
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