Parma, futuro incerto: serie B o Dilettanti
Quale futuro per il Parma? E' la domanda che mette in ansia non solo i tifosi del club ducale, ma un po' tutto il calcio italiano. La strada meno dolorosa portarebbe "fallimento pilotato" che ha vantaggi interessati sia per il presente che sull'immediato futuro: mantenimento del titolo sportivo e partecipazione al prossimo campionato di Serie B, in caso di retrocessione (ma è difficile credere alla salvezza a questo punto). La spocietà che dovesse prendere il titolo pagherebbe solo per i debiti sportivi (con la Figc). I modi per arrivare al fallimento? Tre soluzioni: richiesto dalla Procura, se venissero ravvisati gli estremi di reato. Oppure attraverso una istanza presentata da alcuni creditori. O, terza ipotesi, con l’amministratore della società che porta i libri in Tribunale.
Stanta la situazione si cerca di riuscire a portare in campo il Parma sino al termine della stagione, perché se si dovesse fallire ne verrebbe minata la regolarità del campionato con i risultati sin qui ottenuti che dovrebbero essere convalidati (tipo lo 0-0 strappato domenica scorsa a Roma che costa molto ai giallorossi nella affannosa rincorsa alla Juventus), mentre le partite non disputate verrebbero ovviamente date con sconfitta a tavolino. Una brutta figura a livello internazionale per il calcio italiano in generale.
In caso di mancata procedura di fallimento pilotato il Parma ripartirebbe dai Dilettanti.