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Tragedia di Rigopiano, nuovo rinvio e sorprendente assenza dello Stato

‘A settembre mi ero sorpreso nel vedere che il Ministero della Giustizia non si era costituito parte civile nel processo di depistaggio di Rigopiano, in cui gli imputati sono stati accusati addirittura di aver distrutto alcune prove e, ora, in seguito ad indagini giornalistiche, è emersa anche la gravità di quanto avvenuto nella riunione carbonara tra alti funzionari pubblici del 24 Gennaio 2017 nel magazzino delle acque del COC di Penne.

Quindi, insieme all'avv. Romolo Reboa, ho scritto prima privatamente e poi pubblicamente al Ministro.

Silenzio, sino al momento in cui la stampa ha dato notizia della nostra lettera: allora gli uffici del Ministero della Giustizia hanno dichiarato che il Ministro Bonafede avrebbe concordato con Giuseppe Conte, Premier che si definisce avvocato del popolo, la costituzione di parte civile.

All'udienza del 29 Novembre sono venuto a Pescara dagli Stati Uniti (dove esercito la professione vedendo comportamenti giudiziari molto differenti), per stringere la mano all’Avvocato dello Stato che doveva rappresentare il Ministro Bonafede: con mia grande sorpresa, neanche ieri l’Avvocatura dello Stato era presente né si era costituita prima dell’udienza.

Purtroppo di fronte a certe situazioni non dobbiamo meravigliarci se fioriscono tanti movimenti populisti in Italia. Non sono altro che il risultato di una politica che, come in questo caso, tradisce la fede che noi cittadini riponiamo in essa’.

Rigopiano, nuovo rinvio dell'udienza

 

Così le accorate, ma secche considerazioni dell’avv. Massimo Reboa, dopo l’ennesimo rinvio al 13 dicembre dei due procedimenti in atto.

Lo studio italo-americano Reboa Law Firm, che sta assistendo i familiari di quattro vittime, nonostante il rinvio, ha depositato un’istanza per chiedere il sequestro preventivo dei beni a carico dei 24 imputati, ai quali si aggiunge la società Gran Sasso Resort Spa.

La tragica valanga di Rigopiano, per chi magari lo avesse dimenticato, fu un evento verificatosi il 18 gennaio 2017 presso l’omonima località del comune di Farindola in Abruzzo.

La slavina, staccatasi da una cresta sovrastante, ha investito l'albergo Rigopiano - Gran Sasso Resort, causando 29 vittime.

Quella di Rigopiano è stata la tragedia più grave causata da una valanga avvenuta in Italia dal 1916 e dal 1999 in Europa.

‘Ieri - ha sottolineato ancora l’avv. Massimo Reboa - quando abbiamo registrato l'assenza dell'Avvocatura dello Stato presente, siamo rimasti molto sorpresi e ci chiediamo a che gioco stanno giocando al Ministero e negli uffici del Governo’.

Rigopiano, nuovo rinvio dell'udienza

 

Il legale, che insieme al padre, avv. Romolo Reboa, e ad un nutrito pool di avvocati assiste i familiari di quattro vittime, con disappunto ha sottolineato come siano state assolutamente disattese le rassicurazioni di inizio mese, da fonti ministeriali, che avevano assicurato la costituzione del Ministero della Giustizia come parte civile.

 

‘Secondo il quotidiano Il Centro – continua l’avv. Massimo Reboa - il responsabile della Direzione generale degli affari giuridici e legali del Ministero, Marco Nassi, gli atti sarebbero stati trasmessi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri all'Avvocatura dello Stato di L'Aquila il 14 Novembre 2019 con segnalazione dell'udienza del 29 Nov. 2019 e la richiesta di riscontro.

L'omessa costituzione sembra così l'ennesimo fatto omissivo in danno delle vittime in questa vicenda abruzzese, ma ritengo che il mistero sul punto potrebbe essere sciolto da questa testata, intervistando l'Avvocato Distrettuale dello Stato, avv. Filippo Patella’.

 

Il timore, abbastanza fondato, è che si passi da rinvio a rinvio dato che continuano ad inserirsi nuove parti civili ed il Giudice è di fatto ‘costretto’ al rinvio.

 

Le lentezze esasperanti e le complessità della Giustizia italiana si riflettono anche sulla tragedia di Rigopiano. Riusciranno i famigliari delle vittime ad ottenere giustizia o diventeranno loro stesse ‘vittime’ inconsapevoli delle complessità burocratiche italiane?

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