Affari Europei
Altomonte (Bocconi): “Bene la durezza di Renzi contro Juncker”

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Professor Altomonte, ha fatto bene Matteo Renzi ad alzare i toni nei confronti della Commissione europea?
“Per esperienza personale posso dire che andando platealmente allo scontro con Bruxelles c'é il rischio che si porti a casa meno di quello che legittimamente ci spetta. Detto questo credo che Renzi abbia fatto bene a difendere con durezza gli interessi legittimi dell'Italia in Europa”.
Di quali interessi stiamo parlando?
“Abbiamo sul tavolo due dossier super delicati. Il primo é lo schema di garanzia dei depositi e l'altro é la flessibilità. Questi due punti sono estremamente importanti per l'Italia, ma in questo momento il Consiglio europeo sembra voler rimandarli sine die. Quello che ha fatto Renzi é stato chiedere che Bruxelles non nicchi e approvi ciò che deve approvare”.
In che senso 'deve approvare'?
“Noi abbiamo approvato due riforme, la Direttiva sulla ristrutturazione bancaria e il Fiscal compact, non favorevoli all'interesse dell'Italia. Lo abbiamo fatto sapendo che come contropartita avremmo avuto dei margini di flessibilità sui conti e una unione bancaria con all'interno il Meccanismo di garanzia unico sui depositi, in cui si condividono perdite e oneri del sistema bancario”.
A Bruxelles non c'é un clima favorevole per l'Italia su questi dossier?
“Ci troviamo nella situazione per cui abbiamo un presidente della Commissione espressione del Ppe, di cui Angela Merkel guida il partito più importante. E Jeroen Dijsselbloem, ministro delle Finanze olandese, non solo é a capo dell'Eurogruppo, ma dal primo gennaio anche dell'Ecofin, visto che il suo Paese é presidente di turno. Da un lato il Consiglio sembra non voler sbloccare il Meccanismo sui depositi e dall'altro Dijsselbloem ha dichiarato che l'Italia ha avuto già troppa flessibilità”.
E l'Olanda é il più forte alleato della Germania sul rigore. Dunque siamo davanti ad uno scontro Renzi-Merkel?
“Juncker si é mosso per difendere la Merkel che all'ultimo Consiglio é stata duramente attaccata da Renzi su questi dossier e altri, come Nord Stream 2. La stessa Merkel ha invitato Renzi a Berlino per chiarirsi e se la Cancelliera volva mandare un messaggio a Renzi certo non poteva farlo direttamente”.
Renzi riuscirà a spuntarla?
“Difficile dirlo, ma non dimentichiamo che il nostro premier é il capo del più grande partito socialista in Europa e la Merkel é il leader del più grande partito popolare. É normale che si scontrino e che poi si vedano per trovare un accordo”.
Lo stesso Gianni Pittella, presidente del gruppo dei Socialisti&Democratici a Strasburgo, ha detto che la fiducia nei confronti di Juncker non é scontata...
“Infatti, Renzi ha ancora delle carte da giocare”.