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Affari Europei
B20 e Business at Oecd: un Gvc Passport per rilanciare la crescita post Covid

Ridurre le barriere amministrative e normative che le aziende incontrano nella loro partecipazione alle filiere produttive globali (GVC-Global Value Chain) e che ostacolano il libero flusso di persone, capitali, beni e servizi: questa la proposta congiunta del B20 (Business 20), la voce ufficiale della comunità imprenditoriale internazionale dei paesi del G20 e di Business at Oecd (la voce delle imprese nell’Ocse) che è stata presentata nel corso dell'evento “From crisis-management to a sustainable and inclusive recovery”. 

L'evento rientra nel programma di attività per il G20 in Arabia Saudita della presidenza saudita del B20 e ha visto tra gli altri la partecipazione del segretario generale dell’Oecd  Angel Gurria e dei presidenti di Business at Oecd Phil O’Reilly e del B20 Saudi Arabia, Yousef Al-Benyan.

L'Italia, che nel 2021 guiderà la presidenza del G20, è stata rappresentata da Pietro Benassi, Sherpa italiano del G20 e consigliere diplomatico di Palazzo Chigi (nella foto).

La proposta è stata presentata nel documento “GVC Passport on financial compliance, a pragmatic concept to strengthen Inclusive and Sustainable Growth” curata da Gianluca Riccio, vice presidente del  Comitato Finanza al Business at Oecd e realizzata con il coinvolgimento della comunità imprenditoriale dei paesi del B20. “La pandemia -è sottolineato nel documento- ha ancor più evidenziato l’importanza delle Gvc nell’economia globale”.Il documento  invita i paesi G20 a lavorare per soluzioni che prevedano una significativa riduzione di burocrazia e costi, aumentando al contempo trasparenza e tracciabilità, oltre a facilitare l'accesso delle imprese a mercati più ampi. Il “Passaporto Gvc” è pensato in modo da consentire alle imprese di un paese partecipante di essere riconosciuta come azienda commerciale legittimamente autorizzata ad operare in altri paesi partecipanti. Esso fornirebbe un'impronta digitale finanziaria autenticata, autorevole e verificabile di una determinata azienda, consentendole di operare all'interno della filiera senza la necessità di riprodurre la stessa documentazione in più occasioni.
 
Commentando l'annuncio, Yousef Al-Benyan, presidente del B20,  ha dichiarato: “La visione delineata in questa pubblicazione è pensata per tutte le imprese, ma ci si aspetta che le piccole e medie imprese ne possano trarre il maggior beneficio, visto un onere normativo e amministrativo cumulativo proporzionalmente più elevato rispetto alle loro risorse limitate.  Le imprese rappresentano il 90 per cento delle imprese e il 50 per cento dell'occupazione in tutto il mondo, e quindi sono enormemente influenzate dagli eventi degli ultimi nove mesi. L'adozione di questa iniziativa potrà aiutare le pmi nella fase di ripresa riducendo i costi operativi e pertanto raccomandiamo che il G20 la sostenga”.

Il “Passaporto Gvc” è previsto per utilizzare tecnologie come blockchain e intelligenza artificiale per offrire alle aziende la possibilità di operare senza soluzione di continuità attraverso i confini. In questo modo si creerebbero le condizioni per ridurre le barriere geografiche e ridurre la burocrazia.
 
Gianluca Ricciovice presidente del  Comitato Finanza al Business at Oecd,  ed autore della pubblicazione, ha dichiarato: “Il Passaporto Gvc è un concetto che potrebbe avvantaggiare l'intera comunità imprenditoriale globale aumentando l'accesso ai servizi e ai beni, migliorando la trasparenza, riducendo l'evasione fiscale, espandendo la raccolta dei dati e consentendo un'adozione più rapida di strumenti e tecnologie digitali”.  Guardando alla presidenza italiana del G20 nel 2021, Riccio ha aggiunto: “E’ importante che la presidenza italiana prosegua e sviluppi il lavoro iniziato sul Passaporto GVC.  Oggi, il Passaporto viene introdotto a livello concettuale, ma sara’ la Presidenza Italiana ad avere l’opportunita’ di svilupparlo in concreto”.

Della presidenza italiana del G20 ha parlato Benassi. “L’Italia -ha detto il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi- sta impostando un’agenda incentrata su tre P: People, Planet, Prosperity. Quest’approccio ci consente di affrontare le diverse questioni globali con un approccio omnicomprensivo. La forza di un’agenda impostata sulle 3 P e che faccia di temi quali la digitalizzazione e la transizione verde i temi fondamentali è quella di essere in linea con l’agenda di governo, in particolare nel momento di strutturazione ed utilizzo dei fondi del Next Generation Eu”.
 
 

 

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